Dopo anni di stagnazione causati da politiche poco lungimiranti, prive di una seria programmazione, da parte delle amministrazioni del CNR che si sono avvicendate alla guida del più grande ente di ricerca pubblica, grazie alle battaglie portate avanti dalla FLC CGIL e dalle altre organizzazioni sindacali si è finalmente ottenuta una tornata concorsuale per valorizzare il lavoro e l’impegno dei ricercatori e tecnologi che contribuiscono a tenere alto il nome del CNR.
Purtroppo quello che doveva (e poteva) essere l’inizio di un nuovo corso per il riconoscimento delle professionalità con la piena applicazione dell’ex art. 15, si è rivelato un totale fallimento che ha lasciato strascichi di frustrazione e umiliazione in tutto il personale ricercatore e tecnologo.
La responsabilità della situazione e del disagio che i R&T stanno vivendo, è tutta in capo al CNR che non è riuscito in questi anni a mettere in campo un piano efficace per la valorizzazione del proprio personale. E così senza preoccuparsi dei ritardi accumulati in anni, il CNR ha pensato bene di introdurre filtri, regole e criteri forzosamente selettivi che nulla avevano a che vedere con la valorizzazione del proprio personale, ma che hanno profondamente umiliato i ricercatori e tecnologi, prima, durante e dopo le procedure concorsuali ex art. 15. Non va dimenticato inoltre il colpo di grazia inferto alle selezioni, dalle singole commissioni, che invece di armonizzare il processo hanno in alcuni casi ulteriormente irrigidito gli schemi imposti dall’amministrazione. La FLC CGIL ha fortemente criticato gli schemi, le procedure e proposto correttivi, ma l’amministrazione, con il benestare di qualcuno, è rimasta sorda alle critiche e alle richieste di modifica avanzate.
Una gestione molto discutibile e le insufficienti risorse stanziate hanno fatto sì che, quando la procedura sarà conclusa, a fronte di 520 u.d.p. che vedranno riconosciuta la loro competenza con la conseguente progressione di carriera, centinaia di lavoratrici e lavoratori saranno nel limbo degli idonei. Senza contare tutti i R&T che sono stati umiliati dall’esclusione dalla procedura di selezione, perché i vertici del CNR hanno voluto privilegiare l’autonomia delle commissioni, che quindi hanno operato con criteri diversi anche in aree strategiche affini, rinunciando ad una seria valorizzazione della professionalità di R&T.
La FLC CGIL ha denunciato in più occasioni le storture e le contraddizioni di questo modello di valutazione. È stata e sarà sempre al fianco di tutte le lavoratrici e lavoratori, indipendentemente dal ruolo e continuerà la sua battaglia per rivendicare, senza demagogia o false promesse, le legittime aspettative del personale. Convinta però che la Ricerca sia un’attività che più di altre ha la peculiarità di essere fatta in equipe e in collaborazione, ritiene che le battaglie si portano avanti insieme con il personale e senza fughe in avanti.
La battaglia può essere vinta con l’unità e la mobilitazione di tutto il personale.
Da sempre la FLC CGIL è in campo per chiedere ai Governi maggiori risorse per la Ricerca pubblica, per la stabilizzazione dei precari e per la valorizzazione del personale. La battaglia non è finita e la FLC continuerà a battersi per una soluzione chiara trasparente e definitiva dei problemi.
La FLC CGIL ritiene inaccettabile la situazione che si è venuta a creare in merito alla valorizzazione dei R&T e si batterà affinché:
- nell’immediato, tutte le economie di budget delle risorse già stanziate per le procedure ex art.15, vengano completamente utilizzate, ampliando l’attuale platea di vincitori. Come già avvenuto con i residui previsti e non utilizzati nell’applicazione dell’art. 15 nel 2010;
- vengano al più presto avviati tavoli di confronto per discutere delle modalità per una giusta e corretta applicazione in termini di tempi e di criteri dell’ex art.15;
- vengano individuati e previsti finanziamenti adeguati per proseguire nell’applicazione dell’ex art. 15 come previsto dal CCNL.
Questa non è demagogia, ma obiettivi da perseguire insieme al personale per il personale
A tal fine la FLC CGIL sarà in campo perché:
- si definiscano diversamente Aree Strategiche e Settori Tecnologici a cui fare riferimento per i prossimi concorsi interni, che devono tenere in considerazione l’intera carriera dei R&T non mortificando la multidisciplinarietà; un Ricercatore è prioritariamente un dipendente CNR;
- si assumano modelli di valutazione standard, riconosciuti a livello internazionale con criteri uniformi tra le varie commissioni, ma soprattutto noti all’avvio delle procedure;
- si diano indicazioni chiare ed inequivocabili alle commissioni.
Purtroppo ad oggi nonostante le ripetute rassicurazioni da parte della Presidente e della Dirigenza del CNR nessun Tavolo di confronto politico e/o tecnico è stato avviato.
La FLC CGIL vigilerà sulle iniziative che l’amministrazione assumerà in merito alla valorizzazione del personale che costituisce il vero patrimonio dell’ENTE con cui ottiene riconoscimenti sia a livello nazionale sia internazionale e non permetterà che venga umiliato e disperso.