Pensioni – Grave ritardo dell’INPS nella determinazione del diritto a pensione del personale della scuola. È atteso per la giornata di domani, 22 giugno 2018, quello che viene annunciato come l’ultimo flusso, da parte dell’INPS, dei nominativi del personale che sarà collocato in quiescenza dal 1° settembre 2018, ma, da quanto si apprende, si corre il concreto rischio che un ampio numero di operatori scolastici (nel Lazio, circa un migliaio) debba subire lo slittamento di un anno.
Si determinerebbe, così, non solo un danno a carico degli interessati, ma, in molti casi, la violazione della normativa secondo la quale il personale che abbia compiuto i 65 anni di età, e maturato requisiti di servizio atti a determinare un diritto a pensione, debba essere collocato in pensione d’ufficio (si veda, sulla materia, la Circolare della Funzione Pubblica n. 2/2015, che richiama la relativa normativa). Peraltro, il mancato collocamento in pensione determina effetti negativi anche sulla mobilità del personale della scuola e sulle immissioni in ruolo, poiché i posti occupati dal personale che dovrebbe essere posto in uscita dal sistema scolastico non sono resi disponibili per le relative operazioni, a causa della permanenza sugli stessi degli attuali titolari.
Le scriventi OOSS denunciano la gravità della situazione determinatasi, sollecitano l’INPS e l’Amministrazione Scolastica ad adottare rapidi ed efficaci contromisure e assumono l’impegno di promuovere processi di impugnativa, laddove dovesse essere confermato quanto appreso oggi in via informale dalla stessa Amministrazione.
Roma, 21 giugno 2018
FLC CGIL
Eugenio Ghignoni |
CISL SCUOLA
Claudio De Sanctis |
UIL SCUOLA
Saverio Pantuso |