Nelle scuole superiori del Lazio è ripresa l’attività didattica in presenza. Gli studenti hanno trovato ambienti controllati e igienizzati, come li avevano lasciati al momento della sospensione della didattica in presenza, grazie al costante lavoro del personale scolastico, alle verifiche scrupolose attuate da dirigenti scolastici, personale docente e ATA.
Anche le altre condizioni vigenti al momento dell’interruzione dell’attività in presenza sono rimaste le stesse:
− affollamento sui mezzi di trasporto, spesso documentato fotograficamente, nonostante le corse aggiuntive predisposte;
− insufficienza delle procedure sanitarie, non adeguate rispetto al grande movimento di persone connesso con la ripresa dell’attività scolastica.
In moltissime scuole si registrano azioni di protesta da parte degli studenti, con sit in e scioperi (18 gennaio).
Difficile e improvvisata l’organizzazione didattica. A fronte di una popolazione scolastica che è effettivamente rientrata nelle scuole in percentuale quasi ovunque non superiore alla metà della propria consistenza, l’orario di servizio degli istituti è il frutto di un equilibrio instabile e complicato.
Complicata la conciliazione tra l’orario lungo delle scuole e la mancanza di strutture adeguate, a partire dalla mensa; carente la capacità di connessione telematica delle scuole, le quali, se hanno finora tratto beneficio dal fatto che, da casa, i docenti hanno utilizzato la propria connessione per la didattica digitale, oggi si trovano, invece, ai limiti delle capacità delle loro dotazioni tecnologiche, e, talvolta, decisamente oltre.
Impossibile, per le organizzazioni sindacali, condividere l’ottimismo ostentato nel comunicato di ieri a firma del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, dott. Rocco Pinneri, che appare, più che il risultato di una realistica valutazione della situazione di fatto, una riproposizione attualizzata dei bollettini del Ministero della Verità di orwelliana memoria.
Roma, 20 gennaio 2021
LE SEGRETERIE REGIONALI DEL LAZIO
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