Stati Uniti: un milione di studenti marciano contro le armi

La FLC CGIL sostiene la ‘March for our lives’

Il 24 marzo 2018, più di 800 manifestazioni negli Stati Uniti d’America e centinaia in tutto il mondo hanno chiesto a gran voce una politica di restrizione per la vendita delle armi, portando solo per le strade americane quasi un milione di persone, per la maggior parte studenti. L’ultima tragedia era successa a febbraio, in Florida in una scuola di Parkland dove avevano perso la vita ben 17 persone.

Una nuova generazione di americani, che voteranno per la prima volta nel 2018 e nel 2020, ha dichiarato esplicitamente di volere un cambiamento radicale della società americana, sfidando la potentissima National Rifle Association, la lobby che da sempre influenza i governi statunitensi e che addirittura propone di armare il personale scolastico con l’appoggio di Trump, il Presidente degli Stati Uniti. Secondo alcune proiezioni, ogni anno sono quasi 13.000 le vittime innocenti della sciagurata politica sulle armi e solo dal 1999 a oggi più di 200 studenti sono morti a scuola sotto i colpi delle armi da fuoco.

Due momenti nelle varie manifestazioni vanno ricordati per il loro valore politico e per la loro potenza emotiva. A Washington, in una manifestazione di quasi 200.000 persone, è intervenuta una bambina di 9 anni, Yolanda Renee King, nipote di Martin Luther King, che,  parafrasando le parole immortali di suo nonno, ha detto: ‘anche io ho un sogno: un mondo senza armi’.

Emma Gonzales, invece, una studentessa di Parkland di 17 anni sopravvissuta alla strage, ha tenuto un intervento, dopo aver chiesto alla manifestazione di restare in silenzio, esattamente di 6 minuti e 20 secondi, cioè il tempo trascorso tra il primo e l’ultimo sparo del massacro della scuola in Florida.

Le scuole sono delle comunità educative e devono essere al riparo da ogni violenza e l’intera società deve essere costruita per tutelare la pace e la sicurezza. Le leggi americane che permettono e incentivano invece il possesso delle armi hanno creato il terreno fertile perché sempre più spesso le scuole diventino invece addirittura un tragico obiettivo. I bambini e i ragazzi che stanno preparando il proprio futuro e quello del proprio paese lasciano la loro vita proprio nelle classi che dovrebbero renderli forti e sereni.

La FLC e la CGIL da sempre, da troppo, sono in prima linea nel movimento mondiale per la Pace e anche in questa occasione sono al fianco degli studenti e dei docenti americani che manifestano per un mondo giusto.

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