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LA SCUOLA AI TEMPI DEI TAGLI TECNICI [Volantino scaricabile]

A dispetto dei grandi annunci mediatici diffusi negli ultimi mesi dal Ministro Profumo la situazione della scuola italiana procede in continuità rispetto alle politiche del governo Berlusconi:

–  nella scuola superiore la riforma introdotta da Maria Stella Gelmini entra a regime fino alle 3° classi, con la riduzione dell’orario settimanale di lezione e dei laboratori

–  nella primaria l’orario base è ridotto a 27 ore settimanali fino alle classi 4°, e nel Lazio solo grazie a una lunga protesta condotta verso l’Ufficio Scolastico Regionale si è riusciti a ottenere un aumento di 278 unità di organico, per portare il tempo pieno da 40 a 44 ore settimanali.

Dimensionamento: gli accorpamenti nel Lazio hanno prodotto mega istituti con più di mille alunni, difficilissimi da gestire, e scuole sottodimensionate prive di un dirigente effettivo. Tutto questo nonostante la sentenza della Corte Costituzionale che aveva riconosciuto l’illegittimità del provvedimento.

Il Governo poi ha varato la famosa Spending Review, un insieme di provvedimenti che, più che eliminare gli sprechi, ha impoverito ulteriormente la scuola sia a livello di risorse economiche che umane e professionali:

–  vengono ridotti i fondi dell’autonomia scolastica con cui si pagano progetti e attività extracurricolari. Parte dei finanziamenti vengono dirottati per pagare corsi professionali e indennità per il personale che sostituisce i Dirigenti, spese che nulla hanno a che fare con l’offerta formativa.

–  si licenziano ulteriori 15.000 precari tra docenti e ATA, mediante due misure deleterie:

–  utilizzo di docenti inidonei (con gravi problemi di salute) su ruoli di personale tecnico-amministrativo per cui non sono neanche stati formati;

–  utilizzo di docenti soprannumerari (molti dei quali sono insegnanti tecnico-pratici che perdono posto per la chiusura dei laboratori) sia su posti ATA che di docenza, in classi di concorso in cui non sono abilitati. Tutto questo secondo una logica di improvvisazione e di uso improprio del personale, che danneggia la qualità dei servizi.

Un avvio di anno scolastico con meno tempo scuola, meno insegnanti, meno personale amministrativo e collaboratori.

Aumentano invece gli alunni, nel Lazio 6657 in più, aumentano le spese a carico delle famiglie per rette, mensa,  scuolabus e libri di testo e aumenta il caos nelle scuole, con tante cattedre ancora scoperte, e moltissimi lavoratori che restano a casa.

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