ENEA: IL 30 MAGGIO LA MANIFESTAZIONE UNITARIA AL MISE PER SBLOCCARE LE ASSUNZIONI

E’ stata convocata per i lavoratori dell’ENEA un’assemblea esterna (ai sensi della ex lg. 300/70) sotto il MISE per il prossimo 30 maggio, a partire dalle ore 9.30.

Nel novembre 2016 si raggiungeva un importante accordo (ancor prima del Decreto Madia). Un accordo volto a consentire “il mantenimento delle competenze formate nell’ambito delle attività assicurate dai rapporti di lavoro flessibile in essere”. Quindi, per intenderci, un accordo anche a tutela degli assegnisti di ricerca, sicuramente quelli senior. Il 20 dicembre scorso il CdA. ENEA deliberava timidamente per sole 96 assunzioni, poi portate però a 171 assunzioni nel 2017. Non torniamo sulla discussione del piano triennale e le criticità che abbiamo espresso, ma si trattava certo di una occasione per invertire la situazione del precariato interno. Si erano già avviati i primi tavoli tecnici per capire profili interessati, modalità dei bandi, riserve.

Non è la prima volta che si percepiscono divergenze tra il Ministero vigilante (Ministero dello Sviluppo Economico) e il vertice dell’Ente. Vorremmo anche noi capirci di più. Ora però vi è il rischio che queste diventino ostacolo e ripicche per procedere in avanti, con i precari a pagare per primi i nuovi intoppi procedurali.

Le tre organizzazioni sindacali nazionali hanno informato il Ministero che il personale ENEA è entrato in stato di agitazione per sollecitare “una maggiore attenzione verso un ente di eccellenza che dimostra di avere le capacità di poter svolgere un ruolo positivo nell’ambito delle ricerca sia strategica che di fase nell’ambito energetico ambientale in senso lato”.

Per la prima volta i livelli occupazionali dell’Ente scendono nel 2016 sotto le 2.500 unità, l’età media del personale (oltre il 40% ricercatori) supera i 52 anni. La legge 218/2016 per gli Enti di ricerca offriva nuove opportunità per un assetto interno coerente per un ente di ricerca, ma non sembra che gli indirizzi intrapresi vadano verso una governance che favorisca maggior spirito collaborativo interno e trasparenza nelle nomine. A nostro parere, una chiarezza tra i soggetti istituzionali interessati anziché una guerriglia permanente  e un clima partecipativo tra la comunità tecnico scientifico interna sono fattori indispensabili per un funzionamento più efficace per un ente di ricerca in prima linea su molti fronti tecnologici.

Questa preoccupazione crescente tra il personale è uno dei motivi che hanno motivato una prima iniziativa di un presidio per sbloccare la situazione. Infatti il 9 maggio scorso, (dopo altri 3 precedenti incontri deludenti) per discutere dell’“Applicazione piano di Fabbisogno” che prevede appunto 171 assunzioni nel 2017 alla luce anche della recente normativa del decreto lgs. 218/2016, non ha fatto registrare passi in avanti, ma un sostanziale blocco derivante dalle osservazioni che, in data 18 aprile, il MISE ha trasmesso all’ENEA. Osservazioni di tipo procedurale che si richiamano a commi della nuova legge 2015 sull’ENEA postcommissariale; commi che venivano ricordati, però, dopo un anno e mezzo. In sostanza si chiede  che prima di procedere a nuove assunzioni di definire in un tavolo interministeriale la dotazione finanziaria e preliminare “di avvio” dell’ENEA. Come al gioco dell’Oca si ritorna al punto di partenza.

Di seguito la richiesta di incontro inviata al MISE e in allegato il volantino della manifestazione.
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OGGETTO: Presidio presso il MISE il 30 maggio dei lavoratori dell’ENEA con richiesta incontro vertice Ministero

Le tre OO.SS nazionali maggiormente rappresentative, anche in ENEA, vi informano che il personale ENEA è entrato in stato di agitazione, prevedendo diverse iniziative anche verso il Parlamento per sollecitare una maggiore attenzione verso un ente di eccellenza che dimostra di avere le capacità di poter svolgere un ruolo positivo nell’ambito delle ricerca sia strategica che di fase nell’ambito energetico ambientale in senso lato. Per la prima volta i livelli occupazionali dell’Ente scendono nel 2016 sotto le 2.500 unità, l’età media del personale (oltre il 40% ricercatori) supera i 52 anni; la legge 218/2016 per gli Enti di ricerca offriva nuove opportunità per un assetto interno coerente per un ente di ricerca, ma non sembra che gli indirizzi sono chiari verso questa direzione. A nostro parere, una chiarezza istituzionale e un clima partecipativo tra le competenze interne sono fattori indispensabili per un funzionamento più efficace per un ente di ricerca in prima linea su molti fronti tecnologici.

Per esporre e portarvi a conoscenza delle nostre preoccupazioni ma anche per conoscere meglio gli indirizzi del Ministero vigilante sull’ENEA vi chiediamo pertanto una interlocuzione nella contestualità di un presidio dei lavoratori già autorizzato in via Molise per la mattina del 30 maggio dalle ore 9,30.
Augurandoci un positivo riscontro inviamo i migliori saluti per conto delle tre segreterie nazionali di Categoria.

È  inutile tentare di avere completa chiarezza di quanto accade. Per le organizzazioni sindacali è, infatti, “giunto il momento di porre fine a logiche ormai divenute kafkiane che sono durate anche troppo”.

Ovviamente come già detto in precedenza anche il modello di governance deve essere più partecipativo, più idoneo alla gestione e al rilancio del secondo ente di ricerca italiano. E non si possono definire establishment autoreferenziali, inamovibili e mai valutati.

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