Oggi, 4 ottobre 2017 siamo al presidio dei Precari Uniti CNR al Miur. Alle 12 viene ricevuta la delegazione. Sono in centinaia i precari presenti al presidio per chiedere le stabilizzazioni. Tempi determinati, assegni di ricerca, co.co.co. chiedono che il lavoro sia un diritto inalienabile per tutti.
La richiesta di incrementare i fondi è legittima e opportuna, a fronte di un ventennio di tagli continui subiti dagli enti pubblici di ricerca e dalla Ricerca Pubblica in Italia, al pari del resto della pubblica amministrazione del resto. Come sempre, nonostante le parole roboanti sulla necessità della ricerca, delle parole su industria 4.0, il sistema della Ricerca, che è il motore dell’innovazione e dello sviluppo, ha subito un drastico definanziamento e una riduzione sensibile degli addetti a tempo indeterminato, a causa del blocco delle assunzioni. Ciò ha costretto gli enti a ricorrere a progetti e commesse esterne per recuperare risorse finanziarie e far fronte ai problemi di bilancio, con un duplice effetto perverso con cui fare i conti: l’impennata improvvisa del precariato per assolvere ai propri compiti, da un lato; e la riduzione del personale di ruolo dall’altro, causato oltre che dal blocco delle assunzioni dagli opprimenti vincoli di bilancio.
E’ ora di dire basta a questo stato di cose, occorre rilanciare la ricerca pubblica e rifinanziare gli enti pubblici di ricerca, procedere immediatamente alle stabilizzazioni di tutti i precari togliendo qualunque alibi ai presidenti “resistenti” degli enti.
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Gli interventi di Giovanna Occhilupo, Precaria Cnr e Francesco Sinopoli, Segretario Generale FLC CGIL.