Ricercatori Rtd-A PON AIM: no alla restituzione degli stipendi

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La FLC CGIL ha impugnato un provvedimento esecutivo dell’Università della Calabria nei confronti di una ricercatrice a tempo determinato di tipo A su progetto PON AIM. L’atto notifica la richiesta di restituzione degli stipendi percepiti a decorrere dall’inizio del triennio di contratto in quanto il Disciplinare MUR del 2019 che accompagna i bandi di ricerca su cui vengono aperte le posizioni nei singoli atenei sancisce la possibilità da parte del soggetto beneficiario del finanziamento (l’università) di rivalersi sul singolo lavoratore laddove non si realizzi almeno l’80% del progetto stesso.

Da mesi la FLC CGIL, assieme ai coordinamenti dei ricercatori precari PON AIM di tutta Italia, chiede con forza lo stralcio di questa norma vessatoria dal Disciplinare MUR e dai modelli di contratto che vengono sottoposti ai vincitori delle posizioni, poiché oltre ad essere una norma che viola i principi costituzionali e le più elementari norme del diritto civile e del lavoro di fatto impone una condizione preventiva che limita fortemente la possibilità di avanzamenti di carriera nel quadro del percorso di reclutamento universitario tutt’ora vigente.

Nel caso di specie la lavoratrice è risultata vincitrice di un concorso da professore associato e nella progressione di livello che stabilizza la condizione di precarietà, subisce la richiesta di una cifra ragguardevole da restituire all’università. A seguito dell’intervento l’ateneo calabrese ha sospeso il provvedimento in attesa di una chiarimento da parte del MUR.

Oltre ad una questione di tipo ordinamentale è una questione di rilevante interesse sindacale, perché nonostante la natura del contratto sia di tipo privato la prestazione lavorativa si svolge all’interno della dimensione pubblica del sistema universitario.

Altri casi stanno emergendo in queste ore, soprattutto negli atenei del Mezzogiorno, anche alla luce dell’iter dei concorsi da ricercatore di tipo B in corso banditi a seguito degli ultimi piani straordinari, come quello previsto nel Decreto Rilancio.

Urge da parte del MUR una pronta Circolare interpretativa del Disciplinare che stralci le norme vessatorie previste al fine di restituire dignità al lavoro di ricerca prestato e ponga fine politicamente al contenzioso, come del resto alcune università nell’affrontare questa casistica stanno chiedendo in via ufficiale.

La FLC CGIL è in campo a tutela di tutte e tutti Rtd-A PON AIM che nei prossimi giorni potrebbero essere oggetto di provvedimenti esecutivi vessatori e lancia un appello a tutta la comunità accademica al fine di esprimere pubblicamente tutta la solidarietà possibile.

A questa urgenza si aggiungono altri punti fondamentali come l’estensione della possibilità di sostenere il periodo all’estero in smart working anche per le linee rimaste fuori dall’ottimo passo avanti stabilito dalla Circolare del dott. Di Felice, direttore generale per il coordinamento e la valorizzazione della Ricerca, emanata lo scorso 1° dicembre; un intervento che renda trasparenti i fondi dedicati alle spese dei ricercatori all’interno dei singoli atenei e la necessità entro il mese di marzo di assicurare le proroghe biennali a tutti i contratti in scadenza.

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