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Un Patto per l’Istruzione e la Formazione tra sindacati e Ministero

Patto per istruzione

Si è svolto il 16 marzo in videoconferenza l’incontro fra il  Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e le Confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL avente come tema il “Patto per l’Istruzione e la Formazione”. Le proposte della Cgil: partire pienamente a settembre, investire sul tempo scuola e sulla formazione permanente, potenziare gli organici, sradicare il precariato, valorizzare le professionalità, declinare le specificità della docenza e del personale scolastico nel prossimo rinnovo del Ccnl.

La delegazione CGIL ha partecipato con il segretario generale, Maurizio Landini, la vicesegretaria, Gianna Fracassi, il segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli e la responsabile del Dipartimento contrattazione della FLC CGIL Annamaria Santoro, Simonetta Ponzi e Riccardo Sanna dell’Area Politiche di Sviluppo  della Cgil.

L’intervento del ministro Patrizio Bianchi

Nel suo intervento di apertura il Ministro Patrizio Bianchi ha sottolineato la centralità del dialogo sociale che ha caratterizzato la stesura del Patto per la Coesione Sociale tra il Governo e  organizzazioni sindacali, elemento fondamentale non solo per uscire dalla  pandemia ma soprattutto per superare il periodo di stagnazione e bassa crescita che negli ultimi anni  ha caratterizzato  il nostro Paese rispetto agli altri Paesi europei.

Occorre perciò uscire dalla logica dell’emergenza e utilizzare questa straordinaria  occasione per determinare il cambiamento della scuola, mai ritenuta nel nostro Paese il perno dello sviluppo. Per il ministro Bianchi i dati dimostrano che chi non investe in scuola non cresce, questo è evidente soprattutto in Italia, dove il tasso di dispersione è il più alto d’Europa ed esiste la più alta differenziazione tra diverse le aree geografiche del Paese. La dispersione scolastica, esplicita e implicita, mina l’unita del Paese, ultimo in Europa anche per competenze digitali e incapace di agganciare le attività educative in fase scolare con la necessità di formazione permanente che oggi rappresenta il carattere fondante di ogni attività produttiva.

La sfida che abbiamo davanti è dunque per il ministro Bianchi quella di riportare la scuola al centro del Paese, un centro dinamico e  un motore di crescita. E questo non è un problema che riguarda solo coloro che lavorano nella scuola ma un problema di tutto il Paese.

Il senso dell’incontro del ministro dell’Istruzione con le organizzazioni sindacali è dunque quello di far seguire all’incontro che il ministro Brunetta ha svolto con le forze sociali a nome di tutto il Governo un vero e proprio “Patto per la Scuola”, che costituisca la cornice regolativa di un lavoro comune per individuare e risolvere le principali problematiche che caratterizzano la situazione attuale e per consentire alla scuola e al Paese di uscire definitivamente dal periodo di stagnazione che ha caratterizzato gli ultimi anni.

Queste le principali tematiche poste all’attenzione dei partecipanti:

  • Valorizzazione di tutto il personale della scuola, docenti, personale ATA, dirigenti scolastici
  • Mobilità del personale
  • Precariato
  • Rinnovamento dei curricoli
  • Messa in sicurezza delle scuole, efficientamento energetico, innovazione degli spazi, implementazione e generalizzazione delle infrastrutture tecnologiche e della connessione
  • Piano contro la dispersione  e per l’integrazione
  • Implementazione del tempo pieno
  • Zero-sei non più come un tema sociale ma educativo
  • Valorizzazione formazione tecnico-professionale
  • Formazione scientifica e implementazione accesso delle studentesse alle discipline scientifiche
  • Rinnovo contrattuale

Su questi temi il ministro ha chiesto ai sindacati presenti una prima valutazione, consapevole dell’insufficienza della risorse del PNRR e della necessità di utilizzare anche i fondi strutturali europei  del programma 2021-2027 per raggiungere gli obiettivi fissati, diminuire la disoccupazione ed eliminare le disuguaglianze esistenti all’interno del nostro Paese. Continua a leggere sul sito della FLC CGIL.

Landini, il sistema di Istruzione centrale per ripresa Paese

Un incontro importante perché siamo consapevoli che in questo momento storico così difficile per il nostro Paese abbiamo tutti la responsabilità di determinare un cambiamento e costruire delle prospettive. Nella scuola queste prospettive si costruiscono insieme ai lavoratori e alle lavoratrici, che rappresentano un valore e che nella fase della pandemia hanno dato un contributo fondamentale per rendere esigibile il diritto all’istruzione”. Così il segretario generale Maurizio Landini al termine dell’incontro di oggi tra i sindacati e il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. 

Per il leader della Cgil dobbiamo affrontare una “vera e propria emergenza educativa: dispersione scolastica, abbandoni, spopolamento delle aree interne, tanti giovani che non studiano e non sono in formazione (NEET), bassi livelli di istruzione tra gli adulti. La conoscenza e il sapere sono le condizioni per una vera lotta alle disuguaglianze. La pandemia – sottolinea – ha messo in evidenza vecchi problemi e arretratezze del nostro sistema, oltre a divari territoriali e differenze di possibilità di accesso”.

Il sistema dell’istruzione – prosegue Landini – è centrale per la ripresa del Paese e per cogliere le sfide dell’innovazione, della transizione green, della digitalizzazione, e quindi per il lavoro. Next generation Eu, risorse europee ordinarie e risorse nazionali diventano strategiche per garantire oggi il diritto all’istruzione e alla formazione, un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti”. 

Infine, il segretario della Cgil aggiunge: “Condividiamo la proposta del Ministro Bianchi di arrivare, attraverso un serrato percorso di confronti tecnici, all’elaborazione del Patto per l’Istruzione e Formazione entro i primi di Aprile”.

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