LA GIUNTA “ POLVERINI” E’ RIUSCITA A PEGGIORARE IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA DEL LAZIO
Il piano approvato dalla Giunta Regionale oggi ha quasi totalmente annullato sia il lavoro della Provincia di Roma sia i suggerimenti avanzati dalle OO.SS. in tutte le riunioni di Osservatorio e grazie ai quali, ad esempio, il piano inizialmente deliberato dal Comune di Roma ne era uscito migliorato.
Nella delibera della Giunta Regionale emergono tantissime storture che possono essere attribuite:
alla colpevole fretta di concludere in tempi ristretti un piano che, incide pesantemente sulle scuole, sul personale e sugli utenti;
alla volontà ragionieristica di rispettare numeri astratti che vanno a stravolgere la realtà delle scuole;
alla scarsa attenzione e conoscenza dei territori e della storia delle istituzioni scolastiche in essi presenti.
La scelta di non coinvolgere le scuole ,i suoi operatori, a cominciare dai Dirigenti scolastici, passando per i docenti ed ai genitori rappresentati nei Consigli d’ Istituto, tutto questo nonostante fosse raccomandato di acquisire le delibere dei Consigli di Istituto, dalla stessa Regione Lazio nelle linee guida sulla programmazione della rete scolastica per l’a.s. 2012-2013), ha aperto la strada ai localismi ed ai particolarismi determinando il disastroso esito finale.
FLC Cgil ha sostenuto in tutte le riunioni la necessità di una “ moratoria” e la necessità del rinvio di un anno, per arrivare a definire una efficace razionalizzazione della rete scolastica come hanno fatto e sostenuto moltissime Regioni ed alcune province tra cui quella di Roma il cui territorio, è bene ricordarlo, contiene i 2/3 della rete Regionale.
Ma nonostante questo e nonostante la FLC e gli sforzi di molti, risulta infatti che, la commissione Cultura abbia deciso a maggioranza dopo una lunga discussione e dopo la presentazione di un emendamento dell’Assessore che emenda se stessa,
La Giunta, invece di fermarsi e riflettere, ha ritenuto di procedere rendendo evidenti le scelte geopolitiche e le risposte che hanno voluto dare alle pressioni locali.
Solo così si spiega quanto accaduto con le modifiche alla delibera della Provincia di Rieti ed a quella di Roma ed in altre realtà .
Ci domandiamo: perché si chiede alle province di deliberare sul tema e poi non se ne tiene conto?
Perché non si tiene conto delle indicazioni del mondo della Scuola ?
Abbiamo la spiacevole sensazione che il “confronto” che si è sviluppato abbia poco a che vedere con la Scuola e la sua rete e quindi si sia affrontata questa materia con un tratto autoritario, che non si concilia e neanche si avvicina al “bene della Scuola”, anzi, è ben lontano dal fatto che essa rappresenta “ il futuro dei nostri giovani e del paese”.
Tutto questo a noi risulta evidente ed è per tali ragioni che continuiamo a richiedere al MIUR, al Presidente della Regione ed all’ Assessore competente un anno di moratoria e di non applicare questo piano!
Nel merito, sullo schema di delibera predisposto dalla Giunta Regionale
la FLC CGIL di Roma e del Lazio rileva moltissime criticità, tra cui :
Il numero di tagli apportato dalla Giunta Polverini alle Istituzioni scolastiche del 1° ciclo , oggi esistenti ed autonome, è decisamente superiore a quello previsto dal MIUR ( 97 in tutta la regione) e quindi, non tiene conto delle indicazioni del MIUR trasmesse con nota protocollo 8220 del 7 ottobre 2011; loro dichiarano di aver tagliato 109 autonomie senza spiegarne i motivi.
non hanno tenuto conto nemmeno, della successiva nota del MIUR 10309 del 13 dicembre 2011 con la quale, mentre si prorogava al 31 gennaio 2012 il termine per l’approvazione dei piani regionali, vengono date indicazioni sul fatto che il parametro numerico di 1000 alunni era da interpretare come media regionale di riferimento e non per il singolo istituto. Allora ci spieghino perché hanno tagliato un numero più alto portando molti istituti ad avere oltre 1600 alunni.
Nella stessa nota si sollecitava una applicazione graduale delle nuove norme, allora perché la Giunta ha consentito che il piano contenga i forti squilibri numerici tra le istituzioni scolastiche, questo anche nello stesso territorio ( per es. nel IV Municipio ma non solo, si va dai 624 ai 1525 alunni)
Risalta l’incoerenza nella destrutturazione e ricomposizione di alcuni Istituti scolastici (anche di Istituti Comprensivi esistenti o costituiti da qualche anno) , non si è tenuto conto della realtà dei territori né dei flussi di iscrizioni dalla primaria alla secondaria di 1° grado, né dell’omogeneità dell’utenza e dell’Offerta Formativa, né della viabilità, né dei mezzi di trasporto pubblico. In questo modo si creano Istituti non destinati a durare e questo entra in contraddizione con la raccomandazione contenuta nell’atto di Indirizzo della Regione Lazio che sottolinea la necessita di creare Istituzioni che presentino la caratteristica di consolidamento e stabilità per almeno un quinquennio.
E’ evidente che quando non si tiene conto della storia delle scuole nei territori e dei flussi di iscrizioni non si possono avere Istituzioni scolastiche stabili.
Le scuole costituite così affrettatamente sono solo sommatorie di edifici e gradi ma non sono scuole vere, con progetti culturale – educativi e con solide fondamenta organizzative e didattiche.
La disarticolazione della rete scolastica che emerge dalla delibera porta con se anche ad un impoverimento dell’offerta formativa, già fortemente pregiudicata dai tagli messi in atto dal governo Berlusconi.
L’Assessore, sembra accorgersi adesso di questo pericolo e dichiara che monitorerà la situazione : ma qui siamo alla foglia di fico; la rete scolastica non è un LEGO che si può ogni anno comporre e scomporre a piacimento, questo è solo un tentativo di nascondere le criticità e rispondere alle proteste che si levano dal mondo della scuola e dai genitori.
La rete scolastica così come deliberata non funziona, con queste scelte si configurano scuole mostro ( anche con 1700 alunni) che non potranno disporre inoltre di un adeguato organico ATA:
le tabelle allegate all’ultimo DM relativo alla determinazione degli organici ATA prevedono per la scuola del 1° ciclo che ci sia un assistente amministrativo in più ogni 200 alunni oltre i 100, mentre per i collaboratori scolastici dai 1100 alunni in su non è previsto alcun collaboratore in più! Quindi in questo provvedimento noi non ravvisiamo nessuna razionalizzazione ma un puro e semplice dimensionamento numerico.
la FLC CGIL, non contraria ad un piano di intelligente razionalizzazione della presenza e distribuzione di Istituti Scolastici nei vari territori della Regione, è preoccupata per l’atteggiamento assunto dalla Regione verso il sindacato ed il mondo della Scuola, che tende ad esaurire il confronto attraverso un ascolto formale, mentre si rende disponibile ai potentati locali ed ai particolarismi.
BISOGNA BLOCCARE QUESTO PIANO e chiediamo ancora una volta e con forza, prima che sia troppo tardi, che il nuovo piano di dimensionamento non parta, con le scadenze previste ma dall’a.s. 2013-2014.e che si apra un confronto vero.
L’anno di “moratoria” infatti,dovrà servire per definire una proposta di dimensionamento effettivamente condivisa a partire dai criteri la cui fattibilità possa essere verificata in ogni singolo territorio; una proposta che sia in grado di rispondere ai reali bisogni formativi e di garantire funzionalità alle scuole ,di offrire buone condizioni di lavoro agli operatori ed un’offerta formativa di qualità agli studenti.
IN ALLEGATO SCARICABILE LA DELIBERA REGIONALE: