Archivio – Newsletter della Conoscenza

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[su_spoiler title= “NewsLetter Della Conoscenza n°24″ open=”yes” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”n°24″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””] Ci lasciamo alle spalle una settimana importante, di quelle che fissano un punto nell’esistenza di un’organizzazione, la settimana in cui si è tenuto il IV Congresso della FLC CGIL Roma e Lazio. A conclusione della due giorni assembleare è stato riconfermato nel ruolo di Segretario Generale del comparto regionale Eugenio Ghignoni grazie al 91% dei voti degli aventi diritto. Come si suol dire “una maggioranza bulgara”, in genere per festeggiare si stapperebbe una bottiglia ma gli affezionati di questa newsletter sanno già che metteremo su il solito caffè per raccontare questo momento importante, non prima di esserci uniti alle congratulazioni da parte di tutto il comparto e all’augurio di buon lavoro.

Nella relazione del Segretario enunciata nella seconda giornata dell’assise troviamo la sintesi tra il passato e il futuro, tra le battaglie condotte e quelle da affrontare, le ragioni dell’attuale presente e le motivazioni che devono spingere a fare meglio. Si cita Rodotà: “Nella società della conoscenza intorno al destino di nuovi e vecchi beni comuni, ieri la terra oggi il sapere, si gioca una partita decisiva per la libertà e per l’uguaglianza”, la conoscenza è al centro della grande trasformazione in corso oltre che lo strumento di emancipazione per i singoli cittadini.

In scia alle battaglie dell’ultimo decennio va annoverato il rinnovo del CCNL, un “contratto per la ricostruzione negoziale” già proiettato verso il prossimo rinnovo per il quale già si cominciano a porre le basi e che prevede tre questioni fondanti: recupero salariale; inversione del rapporto legge-contratto; l’inclusività. Tramite il CCNL è stata raggiunta la contrattualizzazione del bonus e relativi fondi, la sterilizzazione della chiamata diretta con il contratto sulla mobilità. Continuerà, invece, la nostra campagna contro l’alternanza scuola-lavoro, che con il nuovo governo ha visto il dimezzamento delle ore di impiego (e soprattutto dei fondi) e per la quale la FLC CGIL chiede l’abrogazione dell’obbligo di frequenza ai fini della partecipazione dell’esame di Stato.

In uno scenario di assenza di nuovi fondi per l’istruzione, in verità simile a quello proposto dai precedenti governi, l’autonomia differenziata è la vera impronta dell’esecutivo giallo-verde verso la quale è necessario lanciare un allarme. La necessità di rilanciare la mobilitazione nelle scuole, nelle università e negli EPR contro la dissennata proposta di regionalizzazione e sul rinnovo del contratto ci pone immediatamente un nodo politico: come ricostruire una capacità di mobilitazione della categoria?

Il quadro politico attuale lo conosciamo: il Governo Renzi ha introdotto in Costituzione il pareggio di bilancio (modifiche art. 81 Cost.), il Jobs Act, la Buona Scuola, la contro-riforma costituzionale, provvedimenti a trazione neoliberista che hanno spianato la strada all’attuale scenario, e qui il Segretario non risparmia una critica a chi ha deciso di “non governare” dando via libera ad un esecutivo che promuove politiche razziste e xenofobe. Gli effetti non si sono fatti attendere: Diciotti, Riace, Lodi, Monfalcone, Vicofaro sono i nomi di luoghi, paesi e città, di imbarcazioni, che rappresentano le tappe di una nuova discriminazione razziale.

In questo contesto si colloca il ruolo del sindacato per la prima volta senza il riferimento speculare della maggioranza del principale partito di sinistra, e nella fattispecie della FLC CGIL Roma e Lazio che dovrà rispettare il mandato assegnato alle proprie RSU (la FLC si è riconfermata primo sindacato del Lazio nel comparto Istruzione e Ricerca). Inoltre proseguirà la lotta al precariato come istanza identitaria del comparto, sempre attraverso gli sportelli nei grandi atenei romani, gli spazi associativi sul territorio, nuove e transmediali forme di comunicazione.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title= “NewsLetter Della Conoscenza n°23″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”n°23″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””] La fine di questa settimana ci porta all’apertura dei lavori del IV Congresso della FLC CGIL Roma e Lazio, momento culminante della categoria regionale della FLC nell’esercizio della democrazia. Di grande partecipazione è stato fin qui il percorso congressuale: circa 1500 assemblee generali su tutto il territorio nazionale che ha visto coinvolti circa 20mila lavoratrici e lavoratori tra gli iscritti alla CGIL nella discussione delle bozze dei documenti congressuali.

Da questi momenti di confronto sono emersi due documenti congressuali, cui gli stessi iscritti sono stati chiamati a confrontarsi per poi votare ed eleggere i delegati ai congressi di base. Le parole chiave della discussione congressuale sono state: lavoro e dirittidemocrazia e partecipazionecittadinanza e uguaglianza. Nei 242 congressi di base svolti dalla FLC CGIL nel Lazio, hanno votato oltre 5.500 iscritti, il 34,67% degli aventi diritto; Il lavoro è, il documento che vede come prima firmataria Susanna Camusso, ha raccolto finora oltre il 94% delle preferenze dei votanti dei nostri comparti.

All’assise congressuale regionale, che si terrà il 29 e 30 ottobre a Roma, prenderanno parte i 182 delegati già eletti nei rispettivi congressi territoriali. Durante questi ultimi sono anche stati eletti i segretari generali dei territori, rispettivamente:

FLC CGIL Civitavecchia, Roma Nord, Viterbo: Alessandro Tatarella
FLC CGIL Roma Centro Ovest, Litoranea: Carla Bianchi
FLC CGIL Rieti, Roma Est, Valle dell’Aniene: Claudio Musicò
FLC CGIL Roma Sud, Pomezia, Castelli: Valter Conte
FLC CGIL Frosinone e Latina: Immacolata Foggia

Durante i lavori del Congresso regionale i delegati si esprimeranno sulla linea politico-sindacale della CGIL dei prossimi 4 anni e sugli organismi dirigenti,Direttivo e Assemblea Generale. Saranno questi ultimi, a conclusione dei lavori, ad eleggere il Segretario Generale della FLC CGIL Roma e Lazio. A tutte le compagne e i compagni auguriamo buon Congresso!

Restiamo sul tema delle assemblee ma stavolta spostiamo il focus sui precarivisto che il 24 ottobre più di 100 persone hanno partecipato all’incontro che si è tenuto nella facoltà di Lettere della Sapienza sul concorso Fit e le modalità di accesso all’insegnamento (qui lo streaming dell’evento). A fronte dell’inaccettabile confusione di notizie degli ultimi mesi in merito a tempistiche e modalità del concorso, l’intenzione è quella di continuare a insistere e chiedere che il Ministero chiarisca la sua posizione e le sue intenzioniIl 7 novembre ci sarà un presidio in via Trastevere davanti al Miur per ribadire ancora una volta la necessità di chiarezza e impedire che si cambi ancora in corso d’opera.

Dalla scuola all’università, prosegue la campagna “Perchè Noi NO?” di ricercatori e assegnisti di ricerca con un’assemblea nazionale che si terrà il 17 novembre sempre alla Sapienza. I ricercatori precari dell’Università svolgono attività stabile di ricerca e didattica e stabile deve essere il loro contratto di lavoro, nonostante questo queste ore di definizione del DEF mostrano ancora una volta che non c’è alcuna visione sul come affrontare questo annoso problema. L’assemblea si pone come obiettivo l’allargamento della partecipazione e di una mobilitazione capillare.

Chiudiamo con un’altra mobilitazione, quella di oggi 27 ottobre contro la sempre più prepotente deriva razzista e xenofoba del nostro paese. A Roma ci sarà un presidio dalle ore 16.00 presso piazza SS. Apostoli, partecipate numerosi![/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title= “NewsLetter Della Conoscenza n°22″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”n°22″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””] A Napoli c’è un’espressione che dice vuttà ’a petrella e annasconnere ’a manella, gettare la pietra e nascondere la mano. Di questi tempi a Roma la manella è stata ribattezzata manina, che ugualmente se ne sta nascosta a tessere intricati fili che diventano occasioni d’inciampo per la coesione delle forze politiche al governo. Il terreno di scontro è sempre quello del decreto fiscale dove la battaglia è in corso per quella che alcuni chiamano pace fiscale, ma molti altri definiscono condono.

La scorsa settimana parlavamo proprio della penuria di fondi per il mondo dell’istruzione, constatazione condivisa anche dal ministro Bussetti che ha sottolineato come non ci siano stati tagli ma solo “una riorganizzazione e una redistribuzione delle risorse”. Attenzione però, se in questi giorni il vicepremier Di Maio ci ha insegnato qualcosa è che a parlare di questo decreto bisogna sempre ricordarsi della fase embrionale in cui esso si trova, e dei cambiamenti che verranno apportati (a conoscenza o meno dell’esecutivo).

Basti pensare al test d’ingresso per la facoltà di Medicina, forse il casus belli della settimana. Nel comunicato che conteneva i provvedimenti adottati dal Consiglio dei ministri sulla manovra si parlava di abolizione del test, salvo poi arrivare la smentita del ministro Bussetti che ha rinviato il cambio delle procedure di ammissione a tempi futuri. D’altronde questa “apertura” necessiterebbe di fondi che non sono stati previsti, la copertura economica è infatti la prima cosa da mettere sul tavolo di dibattito (eventuale) intorno alla questione.

L’inquilino di via Trastevere è però sempre più convinto della direzione intrapresa, durante la Fiera Didacta in corso a Firenze si è “confessato” ai giornalisti dicendo prima che i finanziamenti per l’Istruzione ci saranno e che c’è da essere soddisfatti, “anche tanto, perché l’attenzione, la considerazione verso il nostro mondo c’è ed è concreta”, dice. Resta da capire come si articolerà l’erogazione dei fondi, come FLC CGIL ci siamo già espressi sulle criticità immediate.

Apriamo ora il capitolo “eppur si muove” riportando che il ministro Bussetti ha firmato il decreto per il concorso straordinario per primaria e infanziaconfezionato per sbloccare l’annoso problema dei diplomati magistrali, circa 50 mila maestri e maestre senza laurea che a dicembre scorso erano stati bocciati dal Consiglio di Stato e espulsi dalle graduatorie a esaurimento. In pratica a tutti basterà dimostrare di aver prestato servizio per due anni negli ultimi otto e sostenere un esame orale pro forma. 12 mila posti verranno assegnati subito ai più meritevoli, poi tutti saranno comunque collocati in graduatorie di merito regionale, favorendo l’alimentarsi di questo strisciante clima federalista in riferimento all’autonomia delle regioni.

Sul fronte mobilità i sindacati firmatari del CCNL 2016-2018 sono stati convocati dal MIUR martedì 23 ottobre per avviare la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo nazionale sulla mobilità di tutto il personale della scuola per l’anno scolastico 2019/2020. Sblocchi anche sul fronte AFAM, il Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2018 ha autorizzato l’assunzione a tempo indeterminato sui posti effettivamente vacanti e disponibili, di 553 unità di personale docente per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Segnaliamo infine che la richiesta di incontro urgente per risolvere il problema delle stabilizzazioni al CNR, ha sortito buoni frutti. In occasione dell’assemblea tenutasi al CNR il 10 ottobre in Aula Convegni il Presidente Inguscio ha dichiarato che la manifestazione di interesse partirà a breve e che le assunzioni degli aventi diritto comma 1 verranno effettuate entro la fine di novembre. Ciò nonostante la mobilitazione proseguirà.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title= “NewsLetter Della Conoscenza n°21″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”n°21″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””] Verrebbe da dire “la storia si ripete”, ma la storia scompare anche dalle tracce dell’esame di Stato. Nel corteo gli studenti marciano in più di 50 mila per una scuola rimasta ancora una volta senza fondi, contro un nuovo governo che si trova davanti ai prof della maturità all’ora della domanda di matematica. Dalla finestra si vedono passare gli striscioni, il caffè ancora sul fuoco, se non è storia è un deja vu.

Questa legge di bilancio non pare impedire l’inerzia seconda la quale il sottofinanziamento di Scuola, Ricerca, Università e Afam pare non avere fine. Anche con il governo del cambiamento che ha previsto fondi “nell’ambito delle risorse previste a legislazione vigente”, cioè si interverrà senza alcuna spesa. Andiamo a sintetizzare le perplessità della FLC CGIL:

  • Non ci sono stanziamenti per il rinnovo dei contratti, secondo il governo il nostro sistema economico è azzoppato dalla bassa domanda interna dovuta alla diminuzione dei salari. Questi ultimi però, nel prossimo anno, aumenteranno grazie al contratto appena siglato che, non un dettaglio, è sempre un diritto dei lavoratori. Su questo i sindacati attendono risposte.
  • Troppo poco su Università e Ricerca, si prevedono soprattutto misure su temi quali diritto allo studio, numero chiuso, crescita professionale dei ricercatori, reclutamento, progressioni di carriera, rientro dei ricercatori nelle strutture di ricerca italiane, criteri di distribuzione delle risorse. Ci si auspica che non arrivi una riforma calata dall’alto ma figlia dell’incontro con i rappresentanti delle parti.
  • Sugli Afam poco da discutere, il governo fornisce quest’elenco ancora da rimpolpare:
    • completamento del processo di riforma del sistema di reclutamento;
    • riassetto complessivo del sistema e di riordino dell’offerta formativa
    • criteri per l’attivazione dei corsi di specializzazione e di formazione
    • miglioramento dell’internazionalizzazione della formazione superiore sia in termini di attrattività scientifico accademica, sia in termini di rapporti bilaterali.
  • Non ci sono fondi sulla Scuola sulla quale però abbondano i buoni propositi. Qualcosa dovrà muoversi subito soprattutto in chiave reclutamento docenti, un problema che ormai va trascinandosi da tempo.

Il ministro dell’Istruzione Bussetti ha rilasciato un’intervista a La Stampanella quale ha chiesto al Mef di confermare per il futuro l’accordo sulla perequazione che garantisce una parte degli aumenti di 85 euro dell’ultimo contratto anche dopo il prossimo 31 dicembre. Si è detto fiducioso del fatto che non ci saranno riduzioni sugli stipendi e, più in generale, della manovra del governo che, però, ricorda: “non è ancora stata presentata”.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title= “NewsLetter Della Conoscenza n°20″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”n°20″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Prima di tutto inviamo un abbraccio a quanti questa mattina (06/10) si sono recati o sono ancora in viaggio in direzione Riace, mai come di questi tempi una direzione ostinata e contraria, per la manifestazione che si terrà in onore del sindaco Mimmo Lucano, attualmente costretto agli arresti domiciliari. La FLC CGIL è con Mimmo Lucano, senza se e senza ma.

Pure il caffè questo sabato ha un sapore diverso, come si volesse preparare al racconto di una settimana che detta una svolta, non siamo sicuri di poter dire in quale senso. A tener banco è stata la presentazione della nuova legge di bilancio e quindi del Def (documento economia e finanza) 2019I numeri della manovra sono cambiati diverse volte nel corso del tira e molla tra istanze leghiste (flat tax, pensioni quota 100, condono), pentastellate (reddito di cittadinanza, riforma centri per l’impiego) e le resistenze del Ministro dell’economia (tecnico) Giovanni Tria preoccupato per l’eccessivo aumento del deficit e dell’aumento degli interessi sui prestiti.

In definitiva un accordo è stato trovato, ma è già stato bocciato dall’Unionone Europea e senza destare alcun tipo di sorpresa. Ora, questa notizia, unita alle prime piogge che anche adesso infuriano, ci dice che la stagione dell’autunno caldo è praticamente arrivata. Perchè in una manovra da oltre 20 miliardi di euro, a prescindere dalla sua realizzabilità, per l’istruzione e la ricerca è stato destinato poco o nulla.

Anzi, il primo provvedimento è un taglio: 50 milioni sono attesi dalle modifiche sull’Alternanza scuola-lavoro, dove le ore saranno più che dimezzate: 180 nei professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei. Non si parla né di rinnovo del contratto nè di risorse per chiudere la falla della perequazione degli stipendi meno elevati: è ormai quasi sicuro che a partire da gennaio personale Ata e docenti con meno di 15 anni di servizio subiranno una decurtazione degli stipendi variabile da 4-5 euro mensili fino a 27-30 (il taglio sarà tanto maggiore quanto più basso è lo stipendio). L’accordo 2016-18 è già scaduto, il rinnovo del contratto si avvia senza la previsione di uno stanziamento dei fondi necessari, una situazione grave come segnalato dalla FLC CGIL.

Sul fronte universitario, il Miur sta studiando un allargamento della “no tax area” varata dal Governo Gentiloni, che porta gli studenti non abbienti a non versare la retta all’ateneo. Si prevede la stabilizzazione da parte delle Regioni del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio per gli studenti “meritevoli, ma privi di mezzi” e una semplificazione delle procedure amministrative per l’erogazione delle borse.

Nel Def c’è anche una una revisione del sistema di accesso ai corsi a numero programmato, come già anticipava l’intervento del Ministro della Salute Giulia Grillo che ha parlato di sistema alla francese: iscrizione libera il primo anno e selezione severa per l’accesso al secondo. Intanto ha destato scalpore l’iniziativa della deputata in quota 5 Stelle Maria Pallini che ha depositato una proposta di legge che prevede “il divieto di inserire il requisito del voto di laurea nei bandi dei concorsi pubblici“. Uno vale uno, 110 e lode vale 1.

Autunno caldo dicevamo, ecco: iI precari organizzati del Cnr hanno organizzato una manifestazione nazionale a Roma, in Piazzale Aldo Moro, per il prossimo 10 ottobre. Nel Def il Governo promette l’incremento delle risorse destinate alle università e agli enti di ricerca, agendo sulla ridefinizione dei criteri di finanziamento. Ora si scenderà in piazza per l’avvio concreto della stabilizzazione.

Il 12 ottobre sarà, invece, il turno degli studenti che scenderanno in piazza in tutta Italia per rivendicare più risorse per il diritto allo studio, uno sciopero indetto dalla Rete della Conoscenza.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza – Speciale Riace” open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”Speciale Riace” style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Mimmo Lucano è un fuori legge, è un fuorilegge che disattende leggi balorde, per sua stessa ammissione. Non vi è molto altro da dire sui presunti illeciti commessi dal sindaco di Riace, l’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona. In aggiunta, alla compagna di Lucano, Tesfahun Lemlem, è stato disposto invece il divieto di dimora.

Si parla di “matrimoni di comodo” tra cittadini riacesi e donne straniere, si indaga su fatture gonfiate o fittizie per prelevare ingenti somme destinate all’accoglienza dei migranti senza darne riscontro effettivo. Di questo però il Gip scrive: “Ferme restando le valutazioni già espresse in ordine alla tutt’altro che trasparente gestione, da parte del Comune di Riace e dei vari enti attuatori, delle risorse erogate per l’esecuzione dei progetti Sprar e Cas, ed acclarato quindi che tutti i protagonisti dell’attività investigativa conformavano i propri comportamenti ad estrema superficialità, il diffuso malcostume emerso nel corso delle indagini non si è tradotto in alcuna delle ipotesi delittuose ipotizzate”.

Le carte sono queste ma dicono solo quello che si legge, il resto è un area grigia dove bisogna decidere se riflettere con la propria testa o affidarsi alla strumentalizzazione che si sta facendo del caso per smontare un sistema virtuoso ma diverso, che da fastidio, qual è il modello di accoglienza di Riace. Perché delle regole sono state trasgredite, non c’è dubbio, e il lavoro della magistratura va in ogni caso rispettato. Nondimeno va detto che il Gip di Locri Domenico Croce ha rigettato sette delle accuse ipotizzate nei confronti del primo cittadino — dall’associazione a delinquere alla truffa aggravata, dal falso al concorso in corruzione, dall’abuso d’ufficio alla malversazione — criticando in diverse parti dell’ordinanza l’operato di magistrati e investigatori.

Mettiamo da parte il vergognoso giustizialismo che vorrebbe oggi stesso la testa di Lucano come monito per i “disobbedienti”, che (senza timore di dirlo) si traduce in quell’altrettanto vergognoso comunicato firmato Carlo Sibilia, sottosegretario al Ministro degli Interni, postato sul blog dei 5 stelle dove si paragona il caso di Riace a Mafia Capitale per quanto riguarda l’accoglienza. Secondo il decalogo dei giornalisti questo sarebbe un accostamento suggestionante, l’accostamento di Buzzi e Carminati al sindaco Lucano, pura e semplice diffamazione.

Mettiamo da parte questo e cerchiamo piuttosto di capire il perché di questo accanimento, perché Lucano ha disobbedito a una legge, la Bossi-Fini, che nemmeno i governi di sinistra hanno cancellato e che l’attuale governo inasprirà solamente. Cerchiamo di capire, perché Riace è la terra dei bronzi, due tra le maggiori espressioni dell’arte nell’età classica, tempo in cui vissero Socrate, Platone, Aristotele, padri del pensiero occidentale, fedeli messaggeri del logos, pensiero razionale. E “razionale” non sta per “pedissequo rispetto della legge”, Platone stesso contrapponeva la follia alla moderazione ed esaltava la prima dicendo: “I più grandi fra i beni giungono a noi attraverso la follia purché concessa per dono divino”. Cerchiamo di capire perché Lucano abbia scelto la follia alla moderazione, la disobbedienza in luogo della legge balorda.

In una bella intervista rilasciata alla rivista gli asini, che consigliamo per meglio comprendere l’operato del sindaco e il suo meraviglioso concetto di accoglienza, Mimmo Lucano risponde ad una domanda che sembra anticipare gli eventi degli ultimi giorni e restituisce una piccola immagine di quella grande figura che è il sindaco di Riace.

E come finirà questa cosa del governo strano, di destra, fascista…?

Mi viene da pensare che finirà che ognuno cercherà di conservare il potere, la poltrona. Poi, può darsi che mi sbaglio, che domani ci possano essere delle contraddizioni che faranno saltare tutto. A ogni modo noi siamo abituati a essere minoranza, la realtà è questa.

Chi intendi con “noi”?

Intendo chi ha un sogno, con la consapevolezza di essere minoranza.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 19″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 19 Disfunzionalità croniche” style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Ci sono ripetizioni, e ripetizioni. Lo scrittore e giornalista cileno Luis Sepùlvedain una delle sue favole ha scritto “gli umani dedicano la loro vita a ripetere cose, gesti e comportamenti che chiamano abitudini”, la citazione è tratta da un elogio della lentezza espresso nel racconto della vita di una lumaca. Abitudini, come il nostro caffè del sabato mattina, anche se qualcuno ha fatto notare al sottoscritto che questo nostro rituale sta discriminando tutti coloro che non lo bevono. Pardon, va bene anche l’orzo, la spremuta, tutto eccetto il ginseng. Ecco, abitudini, c’è differenza tra queste e i problemi che ciclicamente si ripresentano poiché mai vengono risolti. il quadro meglio dipinto dello status attuale della scuola pubblica italiana è in questo articolo scritto sulla base delle diverse battaglie in corso, vi si utilizza una locuzione ben precisa: disfunzionalità croniche, quelle che attanagliano il sistema dell’istruzione e alle quali non ci è concesso, per l’appunto, di farci l’abitudine.

Il primo nodo è quello relativo alle cattedre vuote che in apertura di questo nuovo anno sono ben 6 su 10. Rispetto al contingente di 57.322 assunzioni definite a livello nazionale, di cui 13.329 su posti di sostegno, a oggi risultano assegnate solo il 43% di queste cattedre. Questo significa che le scuole hanno avviato il nuovo anno scolastico con più di 32.000 posti vacanti da dare a supplenza.

Questa settimana il ministro Bussetti è stato intervistato da ItaliaOggi e gli è stata posta questa domanda: “Non trova che sia un paradosso che ci siano migliaia di precari che fanno supplenze ma non candidati abilitati o che abbiano superato un concorso utile per diventare titolari su quelle cattedre?”. L’inquilino di via Trastevere ha risposto così: “Trovo paradossale che in questi anni si sia agito sulla scuola così alla cieca. Che non ci sia stata una regia. Che siano mancati analisi e studio dei dati, dei bisogni effettivi. Sono state frustrate le aspettative degli insegnanti. E si è messa a rischio l’istruzione dei nostri giovani. Non sarà più così d’ora in poi. È un impegno che ho preso con il mondo della scuola già dai primi giorni del mio insediamento al Miur”.

Intanto con una serie di ordinanze cautelari pubblicate in data 24 settembre 2018il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di numerosi ricorrenti senza il titolo di abilitazione (laureati, itp, dottorati di ricerca, etc.) di poter partecipare al concorso indetto con il Decreto Direttoriale 85 del 1° febbraio 2018 e riservato ai docenti abilitati. Contestualmente cresce la preoccupazione per gli insegnanti precari ancora non abilitati, gli studenti, i dottorandi, i dottori di ricerca e in genere tutti gli aspiranti docenti, che si sono iscritti ai recenti percorsi universitari per conseguire i 24 CFU, richiesti per l’accesso al concorso del FIT e che, da mesi, stanno aspettando l’uscita dei bandi di concorso. Il ministro ha promosso a chiare lettere il superamento del FIT, questa settimana però sono arrivate le indicazioni del MIUR sullo svolgimento del percorso, la FLC CGIL si prepara alla mobilitazione per ricevere risposte chiare e immediate sul tema.

Passiamo all’università ma restiamo sul tema del precariato visto che la Rete dei precari della ricerca e della didattica insieme alla FLC CGIL hanno reso noto questa settimana i numeri “dell’esercito” dei docenti a contratto delle università italiane26.869 professori (+11,2% rispetto al 2016), la maggioranza ha tra i 41 e 60 anni, il 70% intende provare, o ha già conseguito, l’abilitazione. La maggioranza guadagna sui 30 euro l’ora, ma considerando le ore di preparazione delle lezioni la paga scende a 7 euro orari, lordi.

Nel frattempo questa settimana il ministro Bussetti ha scelto il responsabile del Dipartimento Università del ministero dell’Istruzione che sarà Giuseppe Valditara, professore di Diritto romano all’Università di Torino, relatore di maggioranza della legge Gelmini (per la parte universitaria) che sottrasse 960 milioni di euro al fondo di finanziamento ordinaria degli atenei. Qui un profilo di Valditara tracciato da Repubblica.it.

Concludiamo, come ci piace fare ma come non sempre è possibile, con una buona notizia ma soprattutto una notizia di civiltà: il Senato Accademico della Sapienza ha approvato l’utilizzo del doppio libretto universitario per chi ha, oppure no, appena iniziato la transizione di genere. Il doppio libretto, o carriera Alias, è uno strumento indispensabile per tutti e tutte le persone che non si riconoscono nell’identità di genere dichiarata sui documenti di riconoscimento. La paternità della proposta è da dare a Prisma – Collettivo Lgbtqia+ Sapienza e Link Sapienza.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 18″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 18″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]è un paradosso quello cui ci tocca assistere in questo momento. In alcune regioni la scuola è cominciata solo questa settimana, ha chiuso la Puglia aprendo i battenti solo dallo scorso giovedì, ma ciò che le accomuna tutte è il posto vuoto in qualche cattedra. Mancano i professori, eppure altrettanti bussano alla porta delle aule in attesa di uscire dalla sacca del precariato. Un paradosso. Il caffè per fortuna è ancora al suo posto pronto per accompagnare il racconto di questa settimana.

Avevamo già introdotto lo scorso sabato il dato che vede nelle scuole pubbliche ben 6 cattedre su 10 sono vuote. Il Miur, dopo aver ottenuto l’autorizzazione per 57.322 nuove assunzioni per l’anno 2018-19. Solo 25.105 sono andate a buon fine, il 43,8%. Le scuole medie sono coperte al 27%, le superiori al 39%, gli insegnanti di sostegno sono solo al 12,6%. Al netto di ciò il 13 settembre 2018 si è tenuto il primo incontro al MIUR sui nuovi concorsi, ordinario e riservato, per la scuola primaria e per l’infanzia, previsti dal decreto dignità.

L’idea del Ministro è di avviare simultaneamente entrambe le procedure concorsuali in modo da garantire, anche a chi non ha il requisito dei due anni di servizio nella scuola statale, la partecipazione al concorso. Ancora non sono stati definiti i posti che saranno messi a concorso. Il 2019 dovrebbe essere anche l’anno di aggiornamento delle GAE e questo introduce un ulteriore elemento di incertezza, legato agli spostamenti territoriali degli aspiranti. La speranza è di riuscire a definire i tempi, le modalità e i contenuti del bando entro il 10 ottobre.

Riguarda alla scuola primaria e la partecipazione al concorso Fit, la FLC CGIL continua a sollecitare l’uscita dei due bandi del concorso Fit, quello ordinario e quello riservato a chi ha 3 anni di servizio, previsto entro la fine del 2018. La richiesta al ministro Bussetti è naturalmente quella di chiarezza immediata, anche se questi la settimana scorsa aveva parlato di “superamento del Fit”.

[Per qualsiasi informazione, ci si può rivolgere a uno degli sportelli PUNTO.]

Le assunzioni saranno un elemento centrale dell’incontro tra i sindacati e il Miur sulle istituzioni AFAM e in particolare sulle novità finanziate dalla legge di bilancio n°205 del 2017. Stesso discorso per i docenti di religione le cui ultime assunzioni risalgono al 2004. Ancora, la prova scritta per il concorso a Dirigente Scolastico è stata fissata per il 18 ottobre, l’inizio di un lungo iter che Bussetti spera di accorciare per non rischiare di concludere il percorso nel prossimo anno. Insomma, il reclutamento è il vero nodo cruciale di quest’anno appena cominciato e già costretto a dirimere diverse situazioni preoccupanti.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 17″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 17″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Non è sempre facile decifrare la sensazione del ritorno tra i banchi, la felicità del rincontrarsi mista alla malinconia del saluto all’estate, anche per un’estate non facile come quella appena trascorsa. Nel mondo dell’istruzione siamo ancora al periodo degli esami, la politica fa il paio col suo status di eterna campagna elettorale, il tempo della dialettica costruttiva pare non terminare la sua vacanza da questi lidi. Il caffè invece è di nuovo sul fuoco, non abbiamo mai smesso di prepararlo ma torniamo a berlo insieme e a raccontarci questo nuovo anno appena cominciato.

Il comune di Roma s’è fatto particolarmente solerte nella messa in atto delle direttive governative. Dopo aver aperto la stagione degli sgomberi (il primo presso le abitazioni di via Costi a Tor Cervara, a meno da una settimana dalla circolare emanata dal Viminale) il sindaco Virginia Raggi accoglie la nuova iniziativa del vicepremier Matteo Salvini: “Scuole sicure”, uno stanziamento da 2,5 milioni di euro per impianti di videosorveglianza, assunzioni temporanee di vigili urbani, pagamento degli straordinari della polizia locale e campagne informative.

A Roma 8 scuole su 10 non sono sicure, non hanno certificato di antisismicità e necessitano di lavori di manutenzione ordinaria (per 7 su 10 urge si parla di straordinaria), al netto di ciò il Campidoglio userà i 727 mila euro destinati dall’Interno seguendo queste direttive sulla “sicurezza”. La FLC CGIL Roma e Lazio si schiera in forte opposizione con questo provvedimento meramente repressivo. Tre municipi romani (I, III, VIII) hanno già deciso di non aderire al programma, il presidente del III municipio Giovanni Caudo e l’assessore alla scuola Claudia Pratelli hanno ben espresso in una lettera i motivi del dissenso condivisi dal nostro sindacato: il tema dello spaccio va affrontato ma non esclusivamente come questione di ordine pubblico e non solo attraverso l’irrobustimento dell’apparato di sorveglianza.

Si torna tra i banchi di scuola all’insegna della sicurezza, come piace pensare a questo governo, ma le problematiche alla luce del sole sono lì che aspettano una soluzione. Innanzitutto ecco il nostro fascicolo informativo sull’avvio dell’anno scolastico, uno strumento per conoscere, saperne di più e difendere la qualità della scuola.

Una scuola che al momento è solo più vota, senza professori e senza studenti. Riguardo ai primi, su 10 cattedre 6 restano vuote: quest’anno il Miur ha chiesto (ottenendo l’autorizzazione) 57.322 nuove assunzioni per l’anno 2018-19. Solo 25.105 sono andate a buon fine, il 43,8%. Considerando le sole scuole media siamo al 27%, con le superiori arriviamo al 39%. Sul sostegno si consuma il dramma: su 13.329 posti sono stati assunti solo 1.682 insegnanti (12,6%).

Il ministro Bussetti, nel corso di un videoforum a La Repubblica, ha parlato dei concorsi sia la scuola secondaria che per l’infanzia: “entro fine anno arriveranno i bandi – annuncia – sia per il concorso straordinario che ordinario”. Per la secondaria si è anche parlato del superamento del FIT, interpretando quanto detto dal Ministro, TFA e 24 CFU saranno valutati come titoli aggiuntivi. Pioveranno supplenze, dunque, ecco una guida valida sia per le scuole che i precari, vi sono illustrate le modalità di convocazione e le regole per l’accettazione e la presa di servizio.

Anche sul fronte studenti non va meglio: quest’anno nelle scuole statali si iscriveranno ben 75 mila iscritti in meno, l’Italia è maglia nera per tasso di dispersione scolastica, 3 milioni di ragazzi hanno lasciato la scuola negli ultimi 20 anni, un problema trasversale che vede il nord-ovest del paese stabilire le medesime percentuali del sud. Per questo vorremmo concludere con un ricordo che sia anche un augurio, un editoriale di Alessandro D’Avenia dedicato a un insegnante che sottraeva alla strada i suoi alunni dedicando anima e corpo alla sua missione: l’istruzione. Padre Pino Puglisi, nato il 15 settembre e ucciso dalla mafia il giorno del suo 56esimo compleanno.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 16″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 16″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]questa è l’ultimo caffè che prendiamo insieme prima dell’estate, anche la nostra newsletter va in vacanza, anche se non è proprio corretto parlare di “dolce far niente”: approfitteremo di questi giorni per rimettere insieme le idee, valorizzare i punti di forza, sistemare quello che è andato meno bene. La certezza è che a settembre ci saranno delle novità, insieme alle solite notizie da leggere nel tempo di un caffè, andiamo quindi a vedere com’è andata questa settimana.

Il decreto Dignità ha portato i suoi primi effetti salvando i maestri diplomati magistrali, trasformandoli in supplenti per sei mesi. Con un emendamento della maggioranza è stata trovata la soluzione giuridica per permettere loro di concludere il prossimo anno scolastico in cattedra. Nel contempo sarà avviata una procedura concorsuale straordinaria rivolta a diplomati magistrali e laureati in Scienze della Formazione primaria che abbiano svoltoalmeno due anni di servizio negli ultimi 8.

Si chiude, almeno temporaneamente, una delle problematiche più imminenti che questo governo ha dovuto affrontare, come prevedibile senza evitare la polemica sollevata dai laureati in scienze della formazione primaria. Il provvedimento ha il merito di valorizzare in maniera importante i titoli di servizio: dei 100 punti complessivi 30 vengono assegnati alla prova orale, mentre dei 70 riservati ai titoli ben 50 vanno al servizio. Il requisito dei due anni di servizio per l’accesso alla procedura concorsuale, invece, appare eccessivo.

Intanto dopo il primo incontro del 17 luglio, si è tenuto giovedì 26 luglio 2018 presso il MIUR un secondo confronto sulle immissioni in ruolo 2018/2019 del personale docente nel corso del quale è stato confermato che le assunzioni saranno 57.322Altre nostre richieste sono state accolte, come quella di rendere più dettagliate le istruzioni relative all’ammissione al percorso FIT al fine di evitare i comportamenti difformi che si sono verificati negli anni scorsi.

Stagnante invece la situazione dell’università: nella bozza di decreto sui criteri di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università statali non c’è nessuna inversione di tendenza rispetto alle precedenti politiche sui finanziamenti agli atenei pubblici.

Il FFO complessivamente si colloca intorno ai 7,3 miliardi di euro. Cresce di circa 345 milioni rispetto allo scorso anno (+4,9%) solo perché contiene tra l’altro:

  • 271 milioni di euro per il finanziamento dei cosiddetti “dipartimenti di eccellenza”;
  • 50 milioni di euro a titolo di parziale compensazione del blocco degli scatti stipendiali dei docenti;
  • 105 milioni di euro per compensare l’ampliamento della no tax area per le contribuzioni studentesche.

A questo proposito la FLC ha incontrato il sottosegretario Fioramonti sui temi dell’Università e della Ricerca, l’occasione è servita per consegnare i documenti che analizzano analisi e proposte del sindacato sui principali punti che riguardano gli atenei e gli enti di Ricerca a partire dal precariato e dalla carenza, appunto, di finanziamenti pubblici.

Infine, non ci resta che augurarci buone vacanze e rinnovare il nostro appuntamento al prossimo settembre,[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 15″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 15″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Avevamo già annunciato nell’ultimo invio della nostra Newsletter della Conoscenza che questa settimana avrebbe aperto una lunga estate di dibattiti e tavole rotonde per cercare di sciogliere alcuni nodi cruciali in vista di settembre. Così è stato, dal caos pensioni alla situazione delle diplomate magistrali non ammesse in Gae, le criticità sono numerose e il tempo poco per soluzioni strutturali che guardino al medio lungo periodo. Caffè sul fuoco, andiamo a vedere come evolve il tentativo di presentarsi pronti ai nastri di partenza del nuovo anno scolastico da parte del Miur e di tutto il mondo dell’Istruzione.

Ancora non c’è luce in fondo al tunnel per i 4.600 del personale scolastico che non hanno visto ancora riconoscersi il diritto alla pensione. Dopo un primo presidio presso la Direzione Generale dell’INPS giovedì scorso, questa settimana (16/07) è proseguita la mobilitazione con un nuovo presidio indetto dalle Segreterie Regionali del Lazio di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e GILDA UNAMS presso l’Ufficio scolastico Provinciale di Roma, stavolta per focalizzarsi sui 700 casi che riguardano la provincia.

I segretari sono stati ricevuti della Dirigente dell’USP di Roma dott.ssa Rosalia Spallino che in buona sostanza ha evidenziato queste problematiche:

  • una carenza cronica di organico (oggi possono lavorare al settore pensioni solo 4 addetti, uno per ogni sede INPS di Roma);
  • il notevole incremento delle domande di pensione quasi raddoppiate in un anno;
  • un sistema di comunicazione con l’INPS che ancora presenta difficoltà;
  • la necessità di assicurare al personale in servizio la possibilità di usufruire, come per tutti gli altri lavoratori, delle ferie maturate.

Per il momento le OO.SS promotrici hanno assicurato il coinvolgimento delle strutture sindacali nazionali affinché le drammatiche problematiche emerse vengano rappresentate al MIUR e all’INPS Nazionale e hanno ribadito il loro pieno impegno affinché le istituzioni assumano scelte, anche di carattere straordinario, che affrontino in modo adeguato questa emergenza che rischia di riverberarsi anche negli anni futuri. Qui il comunicato completo.

Pare, invece, vicino ad un possibile sblocco la vicenda dei diplomati magistrale. Si starebbe pensando ad una soluzione unica che porti all’inserimento dei diplomati magistrale e dei laureati in scienze della formazione in coda alle graduatorie di merito del concorso. In questo modo, chi ha ottenuto l’assunzione in ruolo con riserva, potrebbe mantenere il posto nelle regioni che hanno esaurito le Graduatorie ad esaurimento e le graduatorie di merito.

Sappiamo già che il ministro Bussetti ha fatto intendere quale possa essere la soluzione al problema, ovvero introdurre per i maestri con diploma magistrale un corso-concorso che li porti all’assunzione in ruolo, realizzando un percorso probabilmente simile a quello previsto dal decreto legislativo 59 dell’aprile 2017 per la scuola secondaria ed in corso di svolgimento proprio in questi mesi. Dalle ultime novità si paventa la possibilità che i docenti affrontino una prova orale probabilmente non selettiva per poi subentrare in fondo alle graduatorie. Una soluzione che comunque non risolverebbe il problema nelle regioni dove ci sono ancora precari da stabilizzare.

Eloquente in questo senso il comunicato stampa della FLC CGIL sulle immissioni in ruolo di circa 57.000 docenti e 10.000 ATA, che non bastano per dare efficienza, serenità, stabilità e continuità didattica nelle scuole.​ Oggi ci sono le condizioni per trasformare in organico di diritto i circa 15.000 postiche ormai di anno in anno vengono concessi in organico, cosiddetto, di fatto. E ben 43.000 circa posti di sostegno, oggi concessi in deroga, possono diventare a tempo indeterminato. Sarebbero ben altri numeri.

Chiudiamo infine con un tema che va ben oltre la casistica dei numeri:l’inclusività a scuola. La scorsa settimana la sindaca del comune di Monfalcone, eletta nelle liste del centrodestra, in forza di una delibera della sua Giunta, ha ritenuto che gli alunni di lingua italofona abbiano la precedenza nelle iscrizioni agli istituti comprensivi dello Stato e pertanto ha offerto a 60 famiglie cingalesi il trasporto per scuole dei paesi limitrofi, nel contempo rinviando a Fincantieri per la realizzazione di una scuola aziendale e a causa della scarsa conoscenza dell’italiano da parte di molti di questi bambini, a seguire la proposta di inserirli in classi “ponte” dell’ istituto comprensivo.

A questo e ad altri tipi di provvedimenti simili rispondiamo che non esiste un “noi” e un “loro”, il “prima gli Italiani” non è tra le parole d’ordine della scuola né tra i principi della Costituzione del nostro Paese.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 14″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 14″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Sarà un’estate calda, caldissima, fatta di sudore e lavoro. La scuola riparte a settembre, come sempre, ma troppe sono le situazioni di incertezza che la attanagliano: il personale a fine carriera rimasto senza pensione, le cattedre scoperte e la situazione delle diplomate magistrali, lo smantellamento della legge 107/15 e la necessità di trovare fondi per Istruzione e Ricerca, non ultimoil tema dell’inclusione che ha perso di centralità nell’ottica della politica del nuovo governo penta-leghista.

Sarà un’estate calda, caldissima, e c’è da auspicare che sia così, che procedano incessanti incontri e tavole rotonde intorno a temi e problematiche ancora irrisolte, molte, troppe per poter dire che a settembre ci sarà un tranquillo ritorno tra i banchi. Nel frattempo anche la caffettiera s’è fatta anch’essa rovente, siamo pronti per raccontarti questa intensa settimana.

Cominciamo dal caos pensioni: secondo i dati Inps sono il 30% in più le domande arrivate dal personale della scuola rispetto al 2017, 41 mila in totale. Le prime stime dicono che 36.700 di queste saranno evase senza problemi, mentre per le altre 4.600 questo diritto non è stato ancora riconosciuto. Da quest’anno, per la prima volta, spetta all’Istituto il calcolo del diritto alla pensione del personale della scuola, che prima era di competenza degli Uffici scolastici territoriali (salvo verifica dell’Inps in fase di pagamento).

Inizialmente il ministro Bussetti ha parlato di errore di calcolo segnalando “5 giorni meno all’anno lavorativi che per 40 anni di servizio fanno 200 giorni”. L’Inps ha declinato “l’accusa” ritenendo l’affermazione senza fondamento. Nel frattempo è partita la mobilitazione dei sindacati (FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e GILDA UNAMS) che venerdì 13 hanno tenuto un presidio presso la Direzione Generale dell’INPS in via Ciro il Grande per protestare contro i ritardi e gli errori che si sono riscontrati.

I rappresentanti sindacali hanno ricevuto precise assicurazioni circa il fatto che l’INPS continuerà a esaminare le domande di pensione anche durante il mese di agosto. Ma la pressione non s’arresta, infatti il 16 luglio alle ore 9.30 le stesse OO.SS. saranno in presidio all’ufficio scolastico provinciale a via E. Frangipane 41 (metro B Cavour) per stringere l’impegno assunto da parte dell’Inps, vale a dire il proseguimento della lavorazione delle domande di pensionamento e il calcolo dei contributi fino all’ultimo giorno utile per risolvere al più presto questa disastrosa situazione.

Caos a inizio anno sarà anche per l’insufficiente numero di dirigenti scolastici presso i vari istituti: Secondo le prime stime dell’Associazione nazionale dei presidi (Anp), a settembre sarà necessario nominare ben 2.150 capi d’istituto reggenti che, oltre a gestire la propria scuola, ne prenderanno in carica un’altra per un anno. Si tratta, tra sedi lasciate libere dai pensionamenti e scuole sottodimensionate perché con pochi alunni, oltre un quarto sul totale. In pratica un preside su tre dovrà accettare questo tipo di reggenza.

Per questa e per tutte le situazioni di criticità finora elencate la FLC CGIL, insieme a Cisl Fsur e Uil Rua scuola sollecitano un incontro urgente al Ministro Bussetti. Il sindacato ha formulato le prime considerazioni in merito alle linee programmatiche, quelle finora esposte, dal dicastero dell’inquilino di viale Trastevere. La FLC CGIL si vede d’accordo sull’inutilità di una nuova riforma scolastica, ritenendo però che la vera rivoluzione passi per il riscatto sociale ed il rilancio economico del mondo dell’Istruzione e della Ricerca: il ministro ne ha parlato, senza però presentare proposte concrete e senza un impegno esplicito a farlo con il prossimo Ccnl.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 13″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 13″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]è da qualche tempo che a questa corrispondenza del fine settimana giungono risposte da voi lettori, risposte che recano in coda un punto interrogativo e vanno a comporre un’unica domanda posta in tante formule diverse: qual è la voce del sindacato in merito alle politiche sostenute dall’attuale governo?Ebbene, pur avendo avuto il piacere di rispondere a ognuno di voi, ancora meglio è annunciarvi che anche la FLC CGIL Roma e Lazio aderisce all’iniziativa di Anpi, Arci e Libera di quest’oggi, sabato 7 luglio.

Indosseremo una maglietta rossa per gridare forte l’indignazione contro “l’emorragia di umanità” che colora di sangue il mar Mediterraneo. Questo è quello che rispondiamo noi a qualsiasi politica di chiusura e respingimento, di conservatorismo e vessazione degli ultimi. Un simbolo, certo, ma anche le risposte che ci sono giunte sono simbolo di una voglia di dialogo e riflessione che ancora c’è e cerca di occupare ogni canale disponibile. E ora non lasciamo che il solito caffè si freddi, andiamo a raccontarci questa settimana nel mondo della Conoscenza.

Il contratto nazionale di lavoro si conferma strumento per abbattere leggi ingiuste e sbagliate a favore dell’inclusività e della qualità del sistema. Lunedì sono stati firmati da Miur e sindacati tre accordi nazionali per cancellare la chiamata direttaeliminare anche il cosiddetto bonus “premiale” e aumentare il numero di docenti che potrà chiedere l’assegnazione provvisoria. Lo smantellamento della legge 107/15 prosegue nell’intento di ripristinare la dignità del lavoro docente e ATA.

Restando in tema di dignità questa è stata anche la settimana dell’omonimo Decreto. La “Waterloo del precariato” però non porta buone notizie alle diplomate magistrali fuori dalle Gae, interessate da un comunicato stampa del Miur che spiega come con il nuovo decreto legge: “viene esteso al caso dei diplomati magistrali quanto già previsto dal decreto legge 669/1996, che concede alle amministrazioni dello Stato di ottemperare all’esecuzione di provvedimenti giurisdizionali entro 120 giorni dalla data di comunicazione del titolo esecutivo”.

In questo modo gli effetti delle sentenze di merito che riguardano i diplomati magistrali subirebbero uno slittamento di 4 mesi ma la conseguenza, ovvero la perdita di lavoro per migliaia di docenti entro la fine del 2018, rimarrebbe immutata. Portare nuova linfa alle speranze dei docenti è toccato allo stesso ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che durante un question time alla Camera ha parlato di “specifiche procedure di reclutamento nel rispetto della vigente legislazione di settore, senza trascurare coloro che sono in possesso dei titoli attualmente richiesti per l’accesso all’insegnamento nella scuola primaria”.

La coperta è corta, deve averlo pensato anche il ministro quando in seguito all’annuncio del decreto è esplosa la protesta nel mondo del precariato scolasticoBussetti incassa la prima manifestazione precaria sotto le finestre di viale Trastevere, la protesta accusa il governo di fare melina, di aver guadagnato 4 mesi di tempo assicurando l’inizio dell’anno scolastico ma non la sua conclusione, tempo in cui il ministro ha chiesto al Parlamento di lavorare ad una legge che faccia da semaforo per l’ingresso a scuola di tre tipi di precari, una soluzione quanto mai complessa.

E sempre di precariato, quello della Ricerca, si è discusso alla Sapienza il 26 giugno nella prima assemblea dei ricercatori, assegnisti e dottorandi dell’Università La SapienzaContro l’esclusione dei precari dell’università dal percorso di stabilizzazione voluta dal decreto “Madia”, l’incontro è servito per formulare una prima proposta di piattaforma rivendicativa, una base di discussione integrabile e modificabile da tutti quanti vogliano partecipare all’iniziativa che si pone in scia a quelle che hanno già coinvolto gli enti di ricerca italiani.

Andiamo a chiudere riprendendo una notizia di cui avevamo già parlato due settimane fa: la grave situazione di incertezza nella determinazione del diritto alla pensione del personale della scuola nel Lazio. A causa del preoccupante ritardo nel fornire risposte da parte dell’INPS le organizzazioni sindacali regionali FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA e FEDERAZIONE GILDA – UNAMS hanno organizzato per il giorno 12 luglio alle ore 9.30 un presidio davanti la sede dell’ente Nazionale in Via Ciro il Grande, 21.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 12″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 12″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Questa mattina il caffè sul fuoco sembra prestarsi a metafora di quella che è l’attuale momento politico del nostro paese, nel quale si è insediato da poche settimane un nuovo governo: è ancora poco chiaro che tipo di scuola troveremo a settembre e quanto distante da quella Buona renziana, quale futuro per l’inserimento in ruolo, ma soprattutto in quale contesto socio-culturale poggerà il mondo della Conoscenza, un contesto che il vento del paventato cambiamento ha reso cangiante. Così il preludio al caffè bollente nella moka sempre più calda sembra fare il verso a questa estate di dibattito rovente e in questo tempo ancora prematuro ti andiamo a raccontare questa settimana appena trascorsa.

Apriamo subito con lo smantellamento di uno degli aspetti più deleteri della legge 107/15: la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolasticiIl 26 giugno 2018 il Ministero dell’Istruzione e i sindacati hanno sottoscritto il CCNI per l’assegnazione del personale docente dall’ambito alla scuola. Saranno gli Uffici scolastici territoriali a individuare i docenti in base alle richieste degli stessi e al loro punteggio della mobilità. L’accordo raggiunto si estende anche ai neoimmessi in ruolo con analoghe procedure.

Il commento dei presidi, o almeno della parte in disaccordo con il provvedimento, è stato affidato alle parole di Antonello Giannelli, presidente dell’ANP (il sindacato dei dirigenti scolastici) che ha contestato soprattutto la modalità con cui si è proceduto all’abrogazione di questo dispositivo della legge 107. D’altronde la chiamata diretta era stata già osteggiata dagli stessi presidi un anno fa, in 426 firmarono una lettera di protesta all’allora ministro Fedelicontro un meccanismo che ha convinto poco ma sollevato molte polemiche.

Non saranno meno le attenzioni che riceverà l’intervista del neoministro Marco Bussetti rilasciata a Repubblica, un’analisi complessiva al netto del primo mese trascorso dall’insediamento in viale Trastevere. Dalle risposte del Ministro si conferma una rivoluzione del concetto di mobilità, la proposta potrebbe vertere su un obbligo di permanenza di 3 anni per quei docenti che scelgono di spostarsi al nord; doccia fredda invece per i precari, i concorsi previsti per il 2018 sono ancora in stand-by.

Vicino alla svolta la situazione delle diplomate magistrali escluse dalla graduatoria, Bussetti ha dichiarato: “Ho appena rassicurato le diplomate: rispetteremo la sentenza del Consiglio di Stato che le toglie dalle Graduatorie a esaurimento, ma andremo incontro alle aspettative di tutte le maestre interessate. Diplomate, laureate. Posso dire che non ci sarà una terza graduatoria. Bisogna garantire un corretto avvio dell’anno scolastico e le maestre diplomate sono parte di questo corretto avvio”.

Il file rouge della polemica ci porta all’incontro tra il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli e il presidente dell’Istat Giorgio Alleva “per fare il punto sulla sinergia necessaria da mettere in atto con la politica per il raggiungimento degli obiettivi di governo”, incontro avvenuto lo scorso lunedì (25/6).

Come ricorda in un comunicato stampa il segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli “l’ISTAT è statutariamente autonomo e indipendente da qualunque esecutivo. E tale deve restare”, l’attenzione è alta considerato che nelle prossime settimane il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra della Pubblica Amministrazione, dovrà iniziare il percorso per la designazione del presidente dell’Istituto, che deve avere il parere positivo – lo ricordiamo – dei due terzi dei componenti delle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato.

Chiudiamo infine con il nostro NO deciso ai pattugliamenti davanti alle scuole proposte dal ministro degli Interni Salvini, una posizione precisa ed esplicata nel comunicato stampa della FLC CGIL. Ti invitiamo a leggere anche il focus pubblicato dal Corriere della Sera sull’indagine del Censis che rileva 4 italiani su 10 pro alla pistola in casa, articolo che troverai più in basso nella sezione approfondimenti.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 11″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 11″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Questa settimana porta con sè una nuova stagione, il solstizio d’estate sancisce la fine della scuola per alcuni mentre altri ancora curvi sui libri affrontano il periodo degli esami in questo ultimo weekend di ripasso. Ripercorriamo anche noi le notizie degli ultimi giorni dal mondo della conoscenza con il solito caffè sul fuoco e un augurio sincero a tutti i maturandi e ai professori che li accompagnano nelle ultime pagine di quel meraviglioso capitolo della vita che è il liceo.

Sono parole già rivolte al futuro quelle scritte dal segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli nel suo articolo per l’Huffington Post dove segnala un dato importante: meno di uno studente su due proseguirà il percorso di studi dopo la maturità. Tra quelli che rinunceranno molti saranno costretti da ragioni economiche: “Non c’è peggiore delusione per uno studente o una studentessa che abbia manifestato passione per lo studio, sentirsi dire che non potrà iscriversi all’università perché sarebbe un peso troppo oneroso per la famiglia. E non c’è sentimento peggiore per un genitore essere costretto ad ammettere questo fallimento”.

Sinopoli torna anche sulla questione “violenza nelle scuole” e sui casi di aggressione nei confronti dei professori. A questo proposito la Flc Cgil ha scelto dal primo momento di costituirsi parte civile a favore dei docenti vittime di violenza, in settimana il sindacato ha nuovamente sollecitato il Ministerodell’Istruzione e della Ricerca a fare lo stesso, dalle parole del neo ministroBussetti arrivano rassicurazioni in questo senso. La tematica va affrontata a tutto campo con tutti i suoi risvolti civili, sociali, pedagogico/didattici, per questo la FLC CGIL organizza un Convegno nazionale il 10 luglio 2018 a Roma a cui parteciperà lo stesso Ministro.

Buone notizie invece dal fronte precari dove il decreto Madia porta una ventata di stabilizzazioni negli enti di Ricerca. Questa settimana sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale gli avvisi per la stabilizzazione dei precari dell’ente CREA(Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). Molta soddisfazione da parte della FLC CGIL per un risultato che assume particolare importanza visto il pieno riconoscimento dei periodi di lavoro prestati come assegnista di ricerca a colmatura del raggiungimento dei tre anni di servizio a TD per accedere alle stabilizzazioni di cui all’art. 20, comma 1, d.lgs. 75/2017.

Risultati positivi anche sul fronte INDIRE (ente di ricerca e innovazione per la scuola italiana): dopo 15 anni sono partite anche qui le stabilizzazione di tutti i precari, compresi quelli afferenti alle attività dell’Agenzia Erasmus, attraverso i commi 1 e 2 dell’art. 20 del D.lgs 75/2017. Lo sciopero indetto per il 19 giugnoè stato così declinato in un’assemblea sindacale di tutto il personale. A questo risulta aggiungiamo anche un’altra buona notizia dagli AFAMè stato emanato il decreto direttoriale per l’assunzione del personale precario nei ruoli dei tecnici amministrativi. Dopo che finalmente sono state autorizzate le 103 stabilizzazioni, è già stato avviato l’iter per ulteriori assunzioni di personale.

La lotta paga, ma mai si estingue. Proprio sul tema del precariato nel mondo della conoscenza è stata lanciata la petizione “Certezze e tutele per il concorso FIT”, una esplicita richiesta di dignità e superamento di quella che è l’attuale condizione di corsa ad ostacoli per l’acquisizione dei 24 CFU negli Atenei. Inoltre, il 26 giugno presso l’Università la Sapienza si terrà l’assemblea precari “Perché Noi No? Stesso Lavoro, Stessi diritti!” per discutere insieme la richiesta di un piano straordinario di stabilizzazione e reclutamento.

Il neo ministro Bussetti è atteso al varco anche dai circa 40mila docenti diplomati magistrali già in servizio ma che non possono più rientrare nelle graduatorie secondo la sentenza del Consiglio di Stato. Parole al miele erano arrivate dal nuovo inquilino di via Trastevere a cui però non sono ancora seguiti i fatti, continuiamo a sollecitare un momento di confronto per poter affrontare le emergenze della scuola e per trovare le soluzioni utili a garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. I diplomati magistrali non possono più aspettare!

Grave è invece la situazione di incertezza nella determinazione del diritto alla pensione del personale della scuola nel Lazio: in un comunicato unitario FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola RUA hanno fatto richiesta urgente di un incontro urgente con i vertici dell’INPS per esaminare una situazione che potrebbe causare lo slittamento della pensione per molti lavoratori della scuola nel Lazio e a Roma.

Chiudiamo con le date del nuovo calendario scolastico 2018/19 (sì, è appena conclusa la scuola e già ti diciamo quando ricomincia), ulteriori notizie sull’anno venturo potrai trovarle sul nostro sito www.flcgilromaelazio.it.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 10″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 10″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]La settimana che s’avvia alla chiusura lascia scritta una brutta pagina nella storia recente del nostro paese, un frangente in cui sembrano dispersi alcuni valori fondanti della nostra cultura, su tutti la solidarietà. Si chiude una settimana a porti chiusi e noi apriamo la nostra newsletter col solito caffè e le prime notizie su questo governo, cominciando proprio dal giudizio assolutamente negativo e contrario da parte del nostro sindacato nei confronti dell’operato del ministro degli Interni Matteo Salvini.

Il segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli si è fatto portavoce di un sentimento comune evidenziando l’assenza di umanità nel trattamento riservato alla persone che ancora sono in viaggio sulla nave Aquarius. Un esempio, quello dato da Salvini, fortemente diseducativo verso le nuove generazioni, in contrapposizione con il lavoro svolto dal corpo docenti italiano così descritto da Sinopoli: “I nostri docenti, le nostre scuole sono l’avamposto dell’educazione alla civiltà e al rispetto umano, per le persone, al di là del colore della pelle, della fede religiosa, della cultura di provenienza. E grazie a questa scuola di civiltà milioni di studenti italiani convivono fianco a fianco con centinaia di migliaia di studenti non italiani”.

Proseguendo a parlare di governo, si è insediato a viale Trastevere il nuovo ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, leghista, che nella sua prima uscita ha introdotto alcuni temi sul quale è intenzionato a imperniare il mandatoLe scuole paritarie saranno la priorità anche se il primo provvedimento che si attende riguarda le diplomate magistrali, maestre senza laurea ma in servizio da anni che secondo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato non possono rientrare nelle graduatorie: «Mi sono messo al lavoro; già oggi partiamo con la prima riunione operativa” ha così commentato il ministro.

Nel frattempo in una lettera congiunta i sindacati FLC CGILCISL Scuola e UIL Scuola hanno inviato una lettera al ministro Bussetti per auspicare un confronto sui problemi più urgenti da affrontare e chiedere un incontro nella speranza di inaugurare una stagione di dialogo. Tra questi temi spicca il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il triennio 2019-2021 e la positiva conclusione della trattativa in corso sul contratto per l’area della dirigenza scolastica.

Tra i focus proposti dai sindacati vi sono anche la condizione dei lavoratori precari e il negoziato in corso sulle operazioni di mobilità annuale. Proprio sul tema del precariato nel mondo della conoscenza è stata lanciata la petizione “Certezze e tutele per il concorso FIT”, una esplicita richiesta di dignità e superamento di quella che è l’attuale condizione di corsa ad ostacoli per l’acquisizione dei 24 CFU negli Atenei. Inoltre, il 26 giugno presso l’Università la Sapienza si terrà l’assemblea precari “Perché Noi No? Stesso Lavoro, Stessi diritti!” per discutere insieme la richiesta di un piano straordinario di stabilizzazione e reclutamento.

Riguardo alla mobilità annuale, invece, partiamo da una buona notizia: per la scuola dell’infanzia sono circa 5.000 i posti liberi dopo i trasferimenti dei docenti (nel Lazio 404), ai quali si aggiungono gli oltre 10.000 della scuola primaria di cui avevamo già parlato. In più vi ricordiamo che fino al 27 giugno alle ore 14 è disponibile la funzione per la scelta delle scuole (modello B) per completare l’integrazione della II fascia delle graduatorie di istituto dei docenti. Per finire, nella sottostante sezione “utili” troverete un elenco di link con tutte le ultime notizie sulla mobilità 2018/2019 per la scuola e il personale ATA a Roma e nel Lazio.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 9″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 9″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Un nuovo inizio porta con sé una fine: fatto un governo, chiude la scuola. Infatti, è la prima settimana dal 4 marzo che l’Italia è tornata ad avere un governo politico nello stesso momento in cui iniziano a chiudersi i portoni delle scuole. Certo, gli asili proseguono fino al termine di Giugno, nelle scuole si tirano le somme con gli scrutini e si svolgono gli esami di terza media e quelli di maturità.

Non è ancora possibile dare un voto al nuovo governo, si hanno ancora pochi elementi per dirci se va promosso oppure bocciato, in questa fase di transizione non resta che preparare il solito caffè e mentre il fuoco fa il suo dovere, facciamo il punto sulla settimana appena trascorsa.

Partiamo dai nomi: il primo ministro del nuovo governo è il professore Giuseppe Conte, mentre il nuovo ministro dell’Istruzione è Marco Bussetti, uno dei sei ministri in quota Lega di questo governo. Al neo-ministro è stata già inviata una lettera da parte del segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli, il cui contenuto affronta brevemente gli interventi disastrosi degli ultimi 10 anni nell’Istruzione. Al testo è stato allegato un dossiersullo stato di salute del settore redatto dalla FLC CGIL.

Non è ancora possibile esprimersi sulla posizione in materia d’Istruzione da parte di questo governo, considerata anche le poche e contrastanti dichiarazioni finora giunte in modo particolare sulla “Buona Scuola” (quiBussetti e qui Conte non parlano di abolizione). È probabile che il primo provvedimento del neo ministero 5 stelle-leghista sarà un atto per salvare le 49.199 diplomate magistrali ( sono quasi tutte donne) tolte dal ruolo e dalle graduatorie pre-ruolo da una sentenza del Consiglio di Stato resa pubblica — a sezioni unificate — lo scorso 20 dicembre.

In un mercato del lavoro preda del precariato, l’obiettivo è scongiurare il paradosso per cui una delle prime grane del ministro Bussetti siano le classi vuote. La questione è esplosa lo scorso venti dicembre con la sentenza del Consiglio di Stato che non ammette in graduatoria ad esaurimento oltre 45mila maestre con il diploma conseguito prima del 2001-2002 né riconosce l’assunzione di 7500 maestre con lo stesso titolo di studio, un vero e proprio tsunami della scuola che però, fino ad oggi, non ha avuto una soluzione anche per la recente fase di stallo. Da dirigente amministrativo, Bussetti dovrà trovare una soluzione da sottoporre al Parlamento quanto prima: infatti, l’unica strada percorribile è quella legislativa visto che le prossime sentenze del Tar del Lazio non arriveranno prima di metà luglio.

Oltre il paradosso, si consuma l’ironia in uno strano intreccio intorno al destino degli asili nido: circa 50mila i ragazzi iscritti al corso di studio universitario in Scienze dell’Educazione pensavano fino allo scorso anno di poter insegnare anche nei nidi, ma ora serve l’indirizzo specifico riservato all’infanzia, l’effetto di una nuova regola contenuta nel decreto attuativo della Buona Scuola, il 65 del 2017, per il sistema integrato del settore educativo da zero a sei anni.

Il tutto avviene mentre la Consulta ha appena bocciato come incostituzionalecon la sentenza 107/2018la legge della regione Veneto che dava la precedenza ai figli di residenti in Veneto da almeno 15 anni per l’iscrizione all’asilo nido. Una legge in linea con la vena conservatrice leghista ben incarnata dal ministro della famiglia Lorenzo Fontana, a lui sarà dedicato il flashmob (un bacio collettivo) durante la parata del 9 giugno Roma Pride, manifestazione alla quale la FLC CGIL Roma e Lazio aderisce e invita tutti a partecipare.

Ci salutiamo inviando prima un abbraccio agli amici della nuova sede FLC CGIL nel Comune di Castelnuovo di Porto con la CGIL e la SPI CGIL. Una realtà importante per i nostri iscritti che comprende il XV municipio e 17 comuni sull’asse Tiberina Cassia Flaminia.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 8″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 8″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Cominciamo questo fine settimana con la nostra solita costante: il caffè sul fuoco e la nostra newsletter pronta a raccontarti i fatti degli ultimi sette giorni. Ma c’è anche una buona novità rispetto al solito con cui vogliamo cominciare subito, perché quello che sta per arrivare sarà uno splendido lunedì: NoiPA ha comunicato sul proprio sito che l’accredito degli arretrati contrattuali (dal 1 gennaio 2016 al 31 maggio 2018) per scuola, AFAM e alcuni EPR sarà effettuato il 28 maggio 2018. Non è ancora nota la data di pubblicazione del relativo cedolino.

Al di là della nota cronaca politica che affola le colonne dei quotidiani, questa settimana il portale Tecnica della Scuola ha chiesto una valutazione al segretario nazionale della FLC CGIL Francesco Sinopoli in merito al capitolo che il contratto di Governo dedica alla scuola. Niente di nuovo sotto al sole, i punti espressi nel contratto sono condivisibili ma generici, toccano solo superficialmente questioni dirimenti per l’istruzione pubblica, come affermato dal segretario: “Leggiamo affermazioni su aspetti che, seppur condivisibili, come il riferimento all’alternanza scuola lavoro e al suo fallimento nella forma attuale, nulla tuttavia fanno intravedere su cosa si intende fare e soprattutto con quali risorse le si intende fare. Si tratta di un testo molto generico che chiaramente non può rappresentare un programma di governo senza essere adeguatamente implementato”.

Nel frattempo prosegue il toto nomi per il vacante scranno di ministro dell’Istruzione. Sembrava forte la candidatura di Gianfranco Vago, rettore uscente dell’Università degli Studi di Milano, superata negli ultimi giorni da quella di Vincenzo Spadafora: braccio destro di Di Maio, nello staff di Rutelli quando era ministro dei Beni Culturali, Garante dell’infanzia e adolescenza nel 2011 eletto dagli allora presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, deputato M5S eletto lo scorso 4 marzo, mai laureato. L’unico punto certo al momento pare sarà l’annientamento della Buona Scuolacome spiegato in questo approfondimento del Corriere della Sera.

Passiamo dall’istruzione alla ricerca per parlare dell’importante ritorno delle progressioni di carriera per ricercatori e tecnologi, effetto virtuoso della firma del CCNL di comparto. I passaggi di carriera ex articolo 15 tornano quindi ad essere procedure interne, come pronunciato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Dunque gli Enti a partire da questa sentenza non hanno più alibi e dovranno procedere ad un ripristino periodico delle progressioni di carriera ingiustamente bloccate da anni, partendo dal calcolo delle risorse già impiegate e dalla previsione nei piani di fabbisogno di una adeguata programmazione di queste procedure interne.

Purtroppo dal comparto giungono anche cattive notizie: 40 precari del CNR sono stati licenziati per la mancata accettazione della richiesta di accesso al fondo di solidarietà, il tutto mentre il giorno prima (23/5) il Consiglio di Amministrazione dell’ente rinviava la decisione di proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato con oneri a carico del fondo di solidarietà. Almeno altri 300 sono i contratti a rischio fino alla fine di giugno. Qui il comunicato della FLC CGIL ove chiede che siano definiti tempi certi e procedure chiare e che venga avviata efficacemente la stabilizzazione di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. 

Proseguiamo con una vicenda di cui avevamo fatto accenno già la scorsa settimana: il possibile sfratto della Casa internazionale delle donneapprovata dall’assemblea capitolina. Nonostante il presidio al Campidoglio del 22 maggio, dove migliaia di manifestanti sono scesi in piazza contro il provvedimento, una strada (seppur assai impervia) l’ha aperta solo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che non ha escluso la possibilità di una sovvenzione economica da parte dell’ente rappresentato. Le iniziative a sostegno proseguono, come l’inalberamento della giunta Raggi sulla questione.

Concludiamo ribadendo doverosamente quella che è stata la risposta emanata in una nota da Cgil Cisl Uil in merito alle vili affissioni di striscioni da parte di Forza Nuova contenenti frasi ingiuriose nei confronti delle istituzioni e dei sindacati confederali,  in particolare sul tema della sicurezza sul lavoro apparse il 23/5 in numerose città italiane. Questo attacco non fermerà la nostra instancabile attività di denuncia della gravità del fenomeno degliincidenti sul lavoro e la richiesta di rispetto in tutti i settori lavorativi delle norme legislative e contrattuali sulla tutela della salute e della sicurezza.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 7″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 7″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Ben ritrovato al nostro appuntamento con la Newsletter della Conoscenza dopo questa breve pausa che ha seguito la tornata elettorale delle Rappresentanze Sindacali Unitarie. Rimettiamo su il caffè e torniamo operativi per raccontarti ancora questo mondo che non conosce pause nel suo masticare diritti e sputare diseguaglianza sociale.

Cominciamo dal più emblematico dei casi di oppressione che campeggia nelle cronache dei tg di tutto il globo: l’escalation militare israeliana nella striscia di Gaza, già causa di oltre cento morti e migliaia di feriti a seguito delle manifestazioni organizzate nella ricorrenza della Naqba per protestare contro l’inopportuna apertura della Rappresentanza diplomatica Usa a Gerusalemme. Una prova di forza assolutamente iniqua e detestabile, condannata anche da un comunicato congiunto di CGIL, CISL e UIL che chiede con urgenza un’azione diplomatica internazionale a guida Onu.

Teniamo teso il file rouge delle prove di forza “inopportune” per parlare della Casa Internazionale delle Donne, patrimonio della città di Roma e grande risorsa per tutte le donne, oggi a rischio di sfratto da parte del Comune. Nonostante le istanze delle volontarie, la giunta Raggi ha approvato la mozione che porterà allo sgombero del complesso del Buon Pastore, luogo cruciale del femminismo italiano. Significativo il rifiuto ad ascoltare in Campidoglio la rappresentanza dell’associazione, lasciando alla mera burocrazia ogni ragione di questo provvedimento. Il tutto mentre in città campeggiano ancora i manifesti anti-aborto per promuovere la Marcia per la Vita del 19 maggio, e in barba alla legge 194 che quest’anno compirà i 40 anni dall’approvazione.

Non va meglio sul fronte lavoro, dove non s’arresta la lunga lista di morti bianche263 dall’inizio dell’anno alle quali si aggiunge quella del giovane operaio Angelo Fuggiano, di 28 anni, della ditta in appalto di carpenterie metalliche Ferplast, che ha perso la vita in seguito a un incidente all’Ilva di Taranto. Una situazione che ha già da tempo superato ogni limite e per la quale Cgil, Cisl, Uil hanno lanciato una vasta campagna di assemblee in tutti i luoghi di lavoro, da realizzarsi a partire dalla prossima settimana, con l’obiettivo di definire piattaforme aziendali in materia di sicurezza, che le categorie potranno sostenere anche attraverso 2 ore di sciopero a partire dai settori più colpiti, come ulteriore forma di denuncia e di mobilitazione per arrestare questa quotidiana tragedia.

Dopo questa lunga ma sentite disgressione torniamo su argomenti più aderenti alla mondo della conoscenza, lo facciamo con le parole del segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli, che ha nuovamente commentato sulle colonne dell’Huffington Post le polemiche che attanagliano la pratica delle prove invalsi. “In questo contesto di estremo aumento delle disuguaglianze, anche la valutazione competitiva fornita dall’uso dei dati INVALSI concorre a inasprire le differenze.[…] Siamo contrari a questo tipo di valutazione, che spinge alla competizione e addirittura all’aperta ostilità tra istituti, come se le scuole dovessero produrre merci, piuttosto che formare studenti, e l’INVALSI non svolge invece il compito di indicatore politico per investire là dove è necessario. Questo è il nodo principale da affrontare”.

Parole che fotografano una realtà, quella dell’istruzione, sempre più rivolta a un modus operandi di tipo aziendale piuttosto che paideutico nei confronti dei ragazzi. A ulteriore prova di ciò la dirigente scolastica di una scuola superiore di Arezzo consegnerà degli assegni tra i 100 e i 150 euro agli allievi che nel primo quadrimestre hanno ottenuto una media superiore al 7,5 e almeno un 9 in condotta, soldi sponsorizzati da alcune aziende locali. La domanda “cosa c’è di educativo in questa pratica?” appare più che mai retorica.

Chiudiamo la nostra newsletter con una serie di notizie utili, approfondimenti e letture consigliate:

Graduatorie di istituto docenti. Entro il 4 giugno 2018 le integrazioni alla II fascia.
Scuola, mai così tanti studenti disabili. E il 40 per cento dei docenti di sostegno resta precario.
Scuole, Filcams Cgil: lavoratori pulizie Frosinone e Latina al Miur. Sciopero a oltranza.
Una piccola guida per i precari dell’Università.
Stop ai furbetti della cattedra, stretta su consulenze e concorsi “pilotati”.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 6″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 6″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Finita questa tornata elettorale per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie abbiamo finalmente il tempo di sederci, prenderci un caffè e spiegarti i fatti della settimana. Ecco, hai letto qual è stato il risultato di queste elezioni? L’abbiamo scritto un po’ ovunque in realtà, ma ora possiamo confermartelo anche qui: la FLC CGIL Roma e Lazio è saldamente al primo posto con più del 30% dei consensi nel comparto Istruzione e Ricerca.

Dai dati inseriti nella nostra piattaforma la FLC CGIL Roma e Lazio è al primo posto con più del 30% dei consensi nel nuovo comparto: nella scuola, in accademie e conservatori, negli enti di ricerca e negli atenei, in questi ultimi è netta l’affermazione all’Università di Roma Tre dove la FLC CGIL vince con il 43,6% e il Segretario Generale della FLC CGIL Roma e Lazio, Eugenio Ghignoni, viene eletto come RSU.

Importante il voto dei precari e grosso rammarico per il mancato allargamento del diritto di voto anche agli assegnisti di ricerca a causa dell’opposizione di alcune sigle sindacali. A questo proposito abbiamo letto un’amara riflessione di Alessandro Cannavale sullo stato di “invisibilità” dei ricercatori, esclusi dal diritti di concorrere alla determinazione delle proprie condizioni di lavoro. Uno scritto pubblicato sul Fatto Quotidiano proprio durante i giorni dello spoglio, più a freddo invece si parlerà del nuovo concorso FIT, di come evolverà la situazione dopo il risultato delle elezioni politiche. Tutti invitati giovedì 3 maggio alle 16.30 presso l’aula 4 Palazzina Fermi a Sapienza.

Restiamo in tema di votazione per una nuova chiamata alle urne, quelle per il rinnovo dell’assemblea dei delegati del Fondo Espero. La FLC CGIL concorre insieme alla CISL scuola e alla UIL Scuola Rua con la lista unitaria “Insieme per il futuro”(qui tutte le info). Si voterà con modalità online ininterrottamente dalle ore 8.00 del 26 aprile alle ore 24.00 del 28 aprile.

Buone nuove anche dal fronte CCNL: è stato definitivamente firmato il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per il comparto Istruzione e Ricerca, che comprende scuola, università, enti di ricerca, accademie e conservatori. Finalmente, dopo 8 anni, il CCNL ritorna ad essere centrale nella regolamentazione delle relazioni sindacali e dei rapporti di lavoro, superando gli aspetti più invasivi e deleteri della “legge Brunetta” e della legge 107/15. Il prossimo passo è ora la trattativa del nuovo Contratto 2019-2021 per il quale la FLC CGIL, Cisl FSUR e Uil Scuola Rua chiederanno da subito al futuro governo di stanziare le risorse necessarie a partire dalla prossima legge di bilancio.

A proposito di contratti firmati, dopo lunga e complessa trattativa e dopo quasi 5 anni dalla scadenza è stato firmato il 23 aprile scorso il Contratto Collettivo Aziendale alla Pontificia Università Gregoriana con scadenza 31 dicembre 2021.

Prima di lasciarci, ecco un serie di approfondimenti che ti proponiamo questa settimana:

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 5″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 5″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Siamo prossimi alle elezioni RSU 2018, si voterà il 17, 18 e 19 aprile; la campagna elettorale si è fatta frenetica e c’è ancora molto da fare, ma troviamo sempre il tempo per prenderci un caffè in compagnia e spiegarti le notizie di questa settimana dal mondo della conoscenza.

Se “la libertà è partecipazione”, come diceva Gaber, ci sentiamo liberi di esultare per il risultato della consultazioni di iscritte e iscritti sull’Ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2016-2018 del comparto “Istruzione e Ricerca”, comparto che comprende le scuole, le università, gli enti di ricerca, le accademie e i conservatori. Esultare per due ragioni: la prima è lo sforzo profuso, solo nella regione Lazio la FLC CGIL ha organizzato 320 assemblee aperte a tutti i lavoratori che volevano partecipare alla consultazione (7323 quelli che vi hanno preso parte); la seconda è il risultato di queste consultazioni che vedono più del 92% dei partecipanti d’accordo con l’ipotesi sottoscritta, e che hanno consentito di avere un quadro più chiaro delle criticità emerse.

Ancora assemblee, ancora grande partecipazione: nella sede centrale del CNR, giovedì 12 aprile si è svolta l’assemblea nazionale dei Precari Uniti. I 400 partecipanti hanno chiesto a gran voce il ripristino e il rifinanziamento del fondo di solidarietà per le lavoratrici e i lavoratori precari e per gli istituti in difficoltà e hanno rifiutato con forza qualsiasi meccanismo fantasioso riguardante le stabilizzazioni.

Stabilizzare i precari con 36 mesi di servizio e abolire il comma 131 della legge 107, questo è uno dei 5 punti cardine della nostra campagna RSU nelle scuole, gli altri sono il ripristino dei posti tagliati negli organiciparità di diritti e retribuzioni, l’inserimento negli organici di diritto dei posti in deroga del sostegnoun piano di assunzioni e stabilizzazioni per diplomati magistrali e laureati in Scienze della formazione primaria. Li abbiamo riassunti tutti in questo manifesto.

Votare i candidati della FLC CGIL significa innanzitutto rivendicare i diritti e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che non vedono riconosciuti i propri diritti nella Scuola.

Questa settimana il segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoliha scritto un lungo articolo, pubblicato su HuffPost, sul valore sociale del sapere, ancora riconosciuto, e la dignità sociale degli insegnanti, sempre più ridotta. L’articolo attraversa gli scioperi degli insegnati che si vanno perpetuando in diverse parti del globo, la metodologia di autovalutazione degli istituti, il rapporto scuola-famiglia; su quest’ultimo tema citiamo un passaggio: “Prevale ormai la figura della “famiglia adolescente” che rompe il patto educativo implicito che dovrebbe essere naturale fra adulti e si schiera con il minore ritenuto soggetto che non può e non deve subire un giudizio negativo, uno scacco, una frustrazione. Ma vi sono anche famiglie che ritengono i propri metodi educativi indiscutibili e non mediabili con le scuole.

Queste parole ci riportano alle ben 24 aggressioni subite da maestri e professori in questo scorcio di 2018 (qui un focus di Repubblica), episodi incresciosi per i quali non solo la FLC CGIL chiede risposta al MIUR, ma si costituirà parte civile in sede legale, assumendo una posizione chiara e di contrasto a questo ricorso alla violenza.

Chiudiamo la newsletter di questa settimana consigliandoti di dare un’occhiata a questa serie di approfondimenti:

Ti salutiamo invitandoti sabato 14 a Ostia per la chiusura della campagna elettorale della FLC CGIL Roma CentrOvest, tra gli ospiti ci sarà anche l’attore e cantautore Andrea Rivera.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 4″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 4″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]è una società liquida, diceva il sociologo Zygmunt Bauman alludendo alle grandi incertezze del nostro tempo, dal welfare alla politica. Questo concetto fu introdotto con una serie di saggi pubblicati nel 2000, e guardando alla contemporaneità odierna il pensiero “baumaniano” appare modernissimo. Invece noi vogliamo partire, come ormai consuetudine, dalla nostra coppia di certezze del fine settimana: il caffè sul fuoco e la Newsletter della Conoscenza nelle tue mani

“Per offrire chance allo sviluppo, il Paese ha bisogno di dare stabilità alla ricerca pubblica innanzitutto assumendo tutti i precari”. Esordiamo con le parole del segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli in merito alla grave e illegittima esclusione dalla stabilizzazione degli assegnisti di ricerca presso gli EPR. Il provvedimento di stabilizzazione, per il quale ci sono stati mesi di mobilitazione, aveva il merito di non creare discriminazione tra i precari in ragione del tipo di contratto, la consulta dei presidenti degli Enti di Ricerca ha invece applicato un altro tipo d’interpretazione della norma.

Sempre in tema di precariato presso gli enti di ricerca segnaliamo l’assemblea nazionale del 12 aprile organizzata dai Precari Uniti del CNR che si terrà presso la sede centrale dell’ente.

Per la scuola: posti di lavoro mancanti, questo è il tema, così come per l’impegno di spesa del MEF riguardo l’organico di diritto per la scuola. Nella legge di bilancio 2018 è stato definito un investimento da 150 milioni che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha tradotto in soli 3.530 posti aggiuntivi, un numero decisamente incongruo rispetto alle stime e aspramente contestato dalla FLC CGIL, che invece ritiene quei fondi utili alla stabilizzazione di almeno 10.000 posti aggiuntivi sull’organico di diritto.

Riguardo la questione organici la FLC CGIL ha preparato una scheda di sintesi che fotografa la situazione attuale del comparto scuola e le istanze che il sindacato porterà avanti tramite i suoi candidati alle elezioni RSU del prossimo 17, 18 e 19 aprile. Non solo organici, ma anche alternanza scuola-lavoro, atto unilaterale, bonus, comunità educante, organici, personale ATA, scuola dell’infanzia e stipendi: cliccando qui potrai vedere, scaricare e diffondere tutte le sintesi messe a punto dalla FLC CGIL.

All’indomani delle elezioni, e restando in tema di precariato, c’è bisogno di rimettere al centro dell’agenda politica il tema del reclutamento del personale della scuola primaria e dell’infanzia che, con la vicenda dei diplomati magistrali, segna una delle pagine più buie della storia della scuola italiana. Come FLC CGIL abbiamo chiesto ai capigruppo di tutte le formazioni politiche un incontro urgente su questa materia, al fine di avviare un confronto costruttivo, ma serrato, che non può essere più rinviato.

Restiamo tra i banchi di scuola per parlare di prove invalsi, di cui la FLC CGIL ha sempre criticato l’utilizzo. Un’ossessione quantitativa e classificatoria, come apostrofata dal segretario Sinopoli, della quale soffre la scuola italiana, che non sarà più prova da sostenere in sede d’esame conclusivo di terza media ma diverrà pratica necessaria per l’accesso a quest’ultimo. Oltre a una questione di opportunità, questa prova prima dell’esame finale sarà un ulteriore peso per gli studenti e per le scuole che non sono attrezzate ad affrontare quest’ulteriore cambiamento (per mancanza di strumenti, la prova va svolta al pc), come potrai approfondire su quest’articolo de La Stampa.

Ecco i nostri focus della settimana: le tre ipocrisie dei nostri atenei, un articolo di analisi firmato da Dario Braga sullo stato dell’offerta accademica presso le le università italiane; precari, mettetevi a studiare, una provocazione pubblicata qualche mese fa, ma sempre attuale, pubblicata sull’Espresso.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 3″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 3″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Niente di meglio del primo caffè del weekend per accompagnare le notizie della settimana appena conclusa. Sei pronto? Allora cominciamo.

“Occorre cambiare direzione. Partendo da un progetto nazionale per la scuola che ne rimetta al centro la missione costituzionale che è quella di superare le diseguaglianze e non di moltiplicarle.” Interviene così il Segretario Generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli in un comunicato dedicato alla necessità di ingenti investimenti sulla scuola a partire dall’incremento degli organici. Nella legge di bilancio 2018 è stato definito un impegno di spesa da 150 milioni che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha tradotto in 3.530 posti aggiuntivi sull’organico di diritto. Secondo il Segretario si tratta di un risultato errato al quale si potrebbero aggiungere ulteriori 15 mila posti di lavoro da distribuire oculatamente tra nord e sud, per assottigliarne il divario invece di ripercorrere le politiche che lo hanno causato.

Diseguaglianze, appunto. Questa settimana la FLC CGIL ha realizzato un dossier sulle differenze stipendiali tra i dipendenti della scuola pubblica nostrana e la media di quella dei paesi Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Ne risulta che l’Italia è al 19° posto per salari d’ingresso e all’11° per progressione della carriera. Il sindacato non solo ha fotografato la situazione ma ha anche proposto un piano in 14 punti per colmare le distanze, che puoi approfondire cliccando qui.

Adesso però cambiamo registro, caro lettore, e passiamo alle notizie positive continuando a illustrarti gli effetti positivi che sta sortendo l’ipotesi, firmata il 9 febbraio, di CCNL “Istruzione e Ricerca”, comparto che comprende le scuole, le università, gli enti di ricerca, le accademie e i conservatori: finora l’Amministrazione (MIUR, Direttore Generale, Dirigente Scolastico) aveva la facoltà di non chiudere il Contratto, adottando un atto unilaterale sulle materie senza accordo raggiunto e senza dover rendere conto a nessuno. Con il nuovo CCNL, invece, l’atto unilaterale sarà soggetto a specifiche condizioni.

Ricordi il controverso “bonus di merito” introdotto dalla legge 107/15? Anche questo, grazie al CCNL “Istruzione e Ricerca”, non sarà più assegnato per volere del solo dirigente scolastico ma diverrà materia di contrattazione. Stesso destino anche per le risorse destinate all’alternanza scuola-lavoro, ulteriore effetto delle legge 107/15 aspramente criticato dalla FLC CGIL che già due anni fa propose un referendum per rivederne le norme più equivoche, che ne hanno stravolto ruolo e finalità.

Una parentesi estera sulle proteste studentesche: il 24 marzo 2018 negli Stati Uniti si sono tenute più di 800 manifestazioni che han chiesto a gran voce una politica di restrizione per la vendita delle armiunità antiterrorismo dell’esercito turco hanno irrotto nell’Università Bogazici di Istanbulprocedendo all’arresto di studenti dell’ateneo che avevano protestato contro l’occupazione turca della città curda di Afrin, definiti dal premier Erdogan “gioventù terrorista”.

Tornando a casa nostra invece, all’Università Sapienza l’associazione studentesca Link Sapienza, con la quale condividiamo un patto di consultazione, supera per la prima volta i 3300 voti eleggendo un Senatore Accademico e molti rappresentanti nelle Assemblee di Facoltà, in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche.

Ah, la settimana scorsa ti avevamo annunciato l’avvio alla presentazione delle domande di mobilità, martedì 3 aprile 2018, promettendo un vademecum per tutte le operazioni connesseeccolo qui![/su_box][/su_spoiler][su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 2″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 2″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Buongiorno dalla Newsletter della Conoscenza, il nuovo servizio della FLC CGIL per restare informati sui fatti della settimana, il tempo di un caffè.

La primavera tarda ancora ad arrivare, al suo posto però abbiamo tante novità su cui aggiornarti (tante, ma non quanto i cambi di temperatura degli ultimi sette giorni, non spaventarti!). Sapevi già che da martedì 3 aprile 2018 i docenti di ogni ordine e grado potranno presentare domanda di trasferimento e di passaggio? Con la nota 13708 del 13 marzo il MIUR ha dato avvio alla presentazione delle domande di mobilità e a tutte le operazioni connesse.

La FLC CGIL ha già realizzato delle schede di sintesi del CCNI Mobilità vigente, tieniti aggiornato sui nostri canali dove pubblicheremo un vademecum su come presentare domanda e l’aggiornamento dello speciale con i modelli, le dichiarazioni e le autocertificazioni da allegare.

Buone nuove anche dal CCNL “Istruzione e Ricerca”, comparto che comprende le scuole, le università, gli enti di ricerca, le accademie e i conservatori: l’ipotesi firmata il 9 febbraio comporterà dei benefici economici anche per tutti coloro che sono andati in pensione nel periodo di validità del nuovo contratto.  L’Inps, infatti, dovrà procedere al ricalcolo della pensione e della liquidazione (Tfr o Tfs) tenendo conto degli aumenti degli stipendi derivanti dal rinnovo del contratto.

Nel frattempo non sono ancora concluse le consultazioni della FLC CGIL sull’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), controlla la prossima data nel calendario e partecipa attivamente! Le assemblee, che stanno registrando una netta maggioranza di consensi attorno all’ipotesi di CCNL, proseguiranno fino al 7 aprile. Ti alleghiamo qui le sintesi dell’ipotesi di CCNL realizzate dal sindacato, divise per sezioni: SCUOLA: SCHEDA   UNIVERSITÀ: SCHEDA    RICERCA: SCHEDA  AFAM: SCHEDA

Prosegue la campagna della FLC CGIL in vista delle elezioni RSU del prossimo aprile.Nella nostra regione la FLC CGIL Roma e Lazio ha presentato le  liste nel 93,57% dei posti di lavoro del comparto Istruzione e Ricerca (scuole, università, enti di ricerca, accademie e conservatori), ora la campagna entra nel vivo. “Innanzitutto dignità”, con questo slogan la FLC CGIL chiede il consenso dei lavoratori AFAM; dignità per mettere definitivamente alle spalle anni di politiche all’insegna della sciatteria e della trascuratezza verso la cultura e le discipline artistiche. Eccoli i temi al centro del rilancio dell’Afam: difesa delle istituzioni pubbliche, rilancio dell’arte come patrimonio da rendere accessibile a tutti, valorizzazione dei talenti anche se privi di mezzi.

Vota e fai votare le liste della FLC CGIL.

Questa settimana ti lasciamo con tre letture di approfondimento: Milena Gabanelli indaga sui costi di una laurea per una famiglia di reddito medio, spiegando il delicato rapporto tra reddito e titolo di studio; la FLC CGIL denuncia lo scarso coinvolgimento del personale in merito a proposte di riorganizzazione di alcuni Istituti afferenti a tre dipartimenti del CNR, proposte risultate parziali e in alcuni passaggi raffazzonate; La scuola dell’infanzia e quella elementare non riescono ad assumere al Sud, su 6.228 vincitori iscritti alle Graduatorie di merito ci sono 5.463 non assunti, l’88 per cento.[/su_box][/su_spoiler]

[su_spoiler title=”NewsLetter Della Conoscenza n° 1″ open=”no” style=”default” icon=”plus” anchor=”” class=””][su_box title=”N° 1″ style=”default” box_color=”#333333″ title_color=”#FFFFFF” radius=”3″ class=””]Pronto il caffè per cominciare a goderti il fine settimana? Vogliamo presentarti la Newsletter della Conoscenza, un nuovo servizio per restare informati sui fatti della settimana, proprio il tempo di un caffè.

Cominciamo dalla prossima sfida che ci attende: le elezioni RSU per le quali si voterà il 17, 18 e 19 aprile. Nella nostra regione la FLC CGIL Roma e Lazio ha presentato le  liste nel 93,57% dei posti di lavoro del comparto Istruzione e Ricerca, che comprende le scuole, le università, gli enti di ricerca, le accademie e i conservatori.
A Roma e provincia la FLC CGIL Roma e Lazio ha presentato 533 liste pari a circa il 99,07% dei posti di lavoro.
Nella provincia di Latina la FLC CGIL Latina ha presentato 83 liste e 221 candidati pari al 100% dei posti di lavoro.

Si tratta di un grande risultato ma adesso inizia il vero impegno per la campagna elettorale. Le elezioni delle rappresentanze sindacali unitarie rappresentano unmomento fondamentale di democrazia in cui tutti i lavoratori pubblici possono scegliere con il proprio voto, segreto e personale, chi li rappresenterà nelle trattative con le varie controparti.
Per la FLC CGIL Roma e Lazio “Essere RSU” significa stare con le lavoratrici e i lavoratori, interpretarne e rappresentarne i bisogni e le istanze, forti di un’organizzazione alle spalle in grado, in qualunque momento di fare pesare la sua forza.

I circa 2000 candidati e candidate della FLC CGIL Roma e Lazio sono e saranno in prima fila nella difesa delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici per affermarne il riconoscimento, la valorizzazione e lo sviluppo delle loro professionalità, per rilanciare e rafforzare il ruolo della Contrattazione Integrativa nelle scuole, nelle università, negli enti pubblici di ricerca, nelle accademie e nei conservatori.

Vota e fai votare le liste della FLC CGIL.

Nel frattempo prosegue il fitto calendario di consultazioni organizzate dalla FLC CGILsull’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL)Le assemblee, che stanno registrando una netta maggioranza di consensi attorno all’ipotesi di CCNL, proseguiranno fino al 7 aprile, con un dibattito animato e ricco di spunti com’è stato finora. E tu hai già dato un’occhiata alle nostre schede riassuntive? Te le alleghiamo qui, divise per sezioni:
SCUOLA: SCHEDA   UNIVERSITÀ: SCHEDA    RICERCA: SCHEDA  AFAM: SCHEDA

Da questa mail inoltre puoi: accedere al nostro sportello precari, che abbiamo recentemente aggiornato con la pubblicazione di un pratico domande e risposte sul concorso FIT; restare aggiornato sulle attività del nostro ufficio legale, che fornisce ai lavoratori iscritti una tutela legale specifica e accessibile, come l’ultimo ricorso per il riconoscimento del servizio preruolo.

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Ultimo aggiornamento: 03/10/2018

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