Alla vigilia del nuovo anno scolastico si torna a parlare della Carta del Docente, ovvero dell’importo nominale di 500 euro finalizzato all’aggiornamento e alla formazione per tutti i docenti a tempo indeterminato della scuola statale, compresi coloro che si trovano in posizione di comando, distacco, utilizzo, in inidoneità o nelle scuole all’estero.
Una novità per chi entra in ruolo dal 1 settembre 2021, che troverà accreditata la somma per l’a.s. 2021/22 e un beneficio “di routine” per tutti gli altri, che l’hanno già acquisita già in passato. A questi ultimi si consiglia un controllo sul portale-web per verificare la situazione circa lo stato del proprio borsellino elettronico, data la prossima scadenza del 31 agosto.
Le disposizioni normative sono quelle del DPCM 28 novembre 2016:
“Le somme non spese entro la conclusione dell’anno scolastico di riferimento sono rese disponibili nella Carta dell’anno scolastico successivo, in aggiunta alle risorse ordinariamente erogate”.
Come ripreso dal breve avviso sul portale, l’utilizzo del bonus 2019/20 va effettuato al massimo entro il 31 agosto 2021, termine ultimo oltre il quale le relative quote giacenti intere o residue vengono trattenute alla fonte e quindi “perse” dal docente. Stessa cosa per i buoni generati in tempo utile con l’intenzione di essere successivamente impiegati: non sono spendibili perchè non più rimborsabili per l’esercente. Negli acquisti su web occorre controllare che non siano indicate fasce-orarie di accettazione anticipate rispetto alla mezzanotte del 31 agosto.
Per “creare” un buono occorre accedere alla piattaforma con le credenziali SPID e seguire i passaggi indicati, mentre per consultare le FAQ o rivedere i beni e servizi acquistabili con la Carta, nonché l’elenco aggiornato dei fornitori, fisici e/o online e sufficiente consultare il Menu il alto a sinistra nella schermata di apertura.
La nostra posizione
Fin dall’iniziale stanziamento delle risorse destinate alla Carta del docente e previste nella L.107/2015 (Buona scuola), abbiamo fortemente contrastato l’incomprensibile discriminazione che ha negato, e continua a negare, ai precari e al personale educativo e ATA le medesime opportunità di formazione o di rinnovamento degli ormai necessari strumenti informatici. Nemmeno durante l’emergenza sanitaria il ministero ha accolto le nostre reiterate richieste di rivedere l’estensione dell’accredito, almeno temporaneamente, per far fronte all’esigenza di modifica/innovazione imposta all’intera comunità scolastica senza alcuna distinzione.
Il senso di responsabilità di tutti i docenti, educatori, ATA e DSGA, precari o di ruolo, dimostrato nel ri-adattare l’offerta formativa e tutti gli adempimenti del servizio pubblico è evidentemente colto solo in modo settoriale dal ministero: nei fatti il riconoscimento non arriva, ancora più inspiegabile perché è proprio la formazione sulla transizione digitale del personale scolastico uno degli obiettivi di miglioramento dei processi nella Missione 4 – Istruzione e Ricerca indicati nel PNRR.