In data 10 gennaio 2022 il MUR ha pubblicato la nota 277 relativa alle dimissioni dal servizio del personale docente e tecnico amministrativo delle Accademie, dei Conservatori, degli ISIA, a partire dall’anno accademico 2022/2023. Ecco come presentare la domanda di pensione 2022 per il personale del settore AFAM.
La scadenza della domanda, che andrà prodotta in modalità cartacea all’ufficio di amministrazione di appartenenza, è il 31 gennaio 2022.
È data facoltà, entro il 7 febbraio 2022, di revocare la domanda di dimissioni già prodotta entro la data di scadenza.
Le dimissioni dal servizio relative al pensionamento, riguardano i requisiti stabilmente previsti dalla Legge Fornero e dalla legge 26 del marzo 2019.
- Vecchiaia: 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione.
- Anzianità anticipata: 41 anni e 10 mesi di servizio per le donne e 42 anni e 10 mesi di servizio per gli uomini, al di là dell’età anagrafica.
- Quota 100: almeno 62 anni di età e almeno 38 anni di servizio, maturati entro il 31 dicembre 2021, data di scadenza della sperimentazione prevista dalla Legge 26 del marzo 2019.
La Legge 234 del 30 dicembre del 2021, così detta Legge di Bilancio ha introdotto un requisito che avrà valore per un anno, con scadenza per la maturazione al 31 dicembre 2022:
- Quota 102: almeno 64 anni di età e almeno 38 anni di servizio.
- Come per la quota 100, il requisito raggiunto nei termini previsti potrà essere utilizzato anche negli anni a venire.
La Legge di bilancio ha rifinanziato l’istituto dell’Opzione donna, allargando la coorte delle interessate alle nate entro il 31 dicembre del 1963.
La scadenza della domanda di dimissioni per Opzione donna è il 28 febbraio 2022.
Requisiti richiesti:
- Almeno 58 anni di età e almeno 35 anni di servizio effettivo, maturati entro il 31 dicembre 2021.
- È obbligatoria l’opzione per le regole del sistema di calcolo contributivo per la liquidazione del trattamento pensionistico.
APE sociale
Prorogati i termini per l’accesso al trattamento economico previsto dall’istituto dell’APE sociale come accompagnamento al raggiungimento del requisito pensionistico della vecchiaia.
Gli interessati dovranno aver maturato il requisito anagrafico dei 58 anni e quello contributivo dei 35 anni effettivi di servizio entro il 31 gennaio 2022.
È necessaria, prima di procedere alle dimissioni, la certificazione dell’INPS relativa alle motivazioni che devono accompagnano la richiesta, che per il settore possono riguardare:
Essere in possesso di una invalidità superiore al 74%.
Assistere un parente con certificazione di Legge 104, art. 3 comma 3, da almeno 6 mesi.
Trattenimento in servizio
L’istituto del trattenimento in servizio è stato abolito dalla Legge 114/2014, con un’unica possibilità di richiesta ancora valida che riguarda il requisito anagrafico dei 67 anni, accompagnato da almeno 20 anni di contribuzione per accedere all’assegno pensionistico.
Raggiungendo il requisito dei 67 anni entro il 31 ottobre 2022, l’amministrazione deve procedere al collocamento a riposo del dipendente, che solamente in assenza del requisito dei 20 anni di servizio potrà chiedere il trattenimento fino al raggiungimento dei 71 anni di età, entro il 31 gennaio 2022.
Chi compirà i 67 anni dopo il 31 ottobre 2022, potrà accedere all’istanza volontaria di pensionamento.
Dimissioni d’ufficio
Le dimissioni d’ufficio oltre a riguardare i dipendenti delle istituzioni AFAM che compiranno i 67 anni entro il 31 ottobre 2022, riguardano anche i dipendenti che compiranno i 65 anni di età entro il 31 ottobre 2022, in presenza del massimo contributivo previsto dai requisiti della pensione anticipata.
In questo caso non è possibile chiedere il trattenimento in servizio, in quanto si configurerebbe come danno erariale.
Risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro
Con decisione motivata dal parere del Consiglio Accademico per i docenti e del Direttore amministrativo per il personale Tecnico Amministrativo, il Consiglio di amministrazione potrà collocare a riposo d’ufficio coloro che, pur non avendo compiuto i 65 anni di età, raggiungeranno il massimo contributivo entro il 31 ottobre 2022.
Gli interessati dovranno essere informati entro i 6 mesi dal pensionamento.
Domanda di accesso al trattamento pensionistico
Entro il 23 febbraio 2022 le istituzioni dovranno accertare la sussistenza del diritto al trattenimento in servizio ed al trattamento pensionistico del proprio personale e comunicare l’eventuale mancata maturazione di tale diritto ai dimissionari interessati.
L’accettazione delle domande di cessazione dal servizio si intende avvenuta alla data del 25 febbraio 2022, senza emissione di un atto formale.
La domanda di accesso al trattamento pensionistico va inviata all’INPS tramite le seguenti modalità:
- presentazione della domanda on-line accedendo al sito dell’istituto previdenziale (www.inpdap.gov.it oppure www.inps.it), previa registrazione;
- presentazione della domanda tramite il Contact Center Integrato (numero verde 803164)
- presentazione telematica della domanda tramite l’assistenza gratuita dei patronati
Ai fini della procedibilità della domanda in questione è necessario che la presentazione dell’istanza all’INPS avvenga secondo dette modalità, rimanendo esclusa qualsiasi altra modalità.
Le osservazioni della FLC CGIL
La circolare riporta tutta la normativa vigente in materia di previdenza, comprese le disposizioni dell’ultima legge di Bilancio relative alla quota 102 e al prolungamento dei tempi di maturazione dei requisiti per l’accesso all’opzione donna e al trattamento di APE sociale.
Positivo il riferimento alla possibilità di cumulare, ai fini pensionistici, contributi versati in casse diverse, che dà una risposta a esigenze specifiche del personale del settore.
Vi consigliamo di rivolgervi alle sedi CGIL per informazioni più puntuali sugli estratti contributivi in vostro possesso, sulle possibilità di riscatto dei titoli di studio. A tal proposito ricordiamo che dallo scorso anno, per iniziativa della FLC CGIL, è possibile riscattare i titoli di studio conseguiti col vecchio ordinamento. Il riscatto può essere richiesto anche per periodi, non necessariamente per tutto il corso di studi.
Ricordiamo che la CGIL sta portando avanti con determinazione l’impegno per modificare il sistema pensionistico, introducendo elementi di flessibilità per tutte le lavoratrici e i lavoratori e tutele per le donne, i giovani e coloro che si trovano in particolari condizioni di fragilità.
Per la Confederazione, la previdenza deve tornare ad occupare l’agenda politica del Governo. È urgente avviare concretamente il confronto, con l’obiettivo di una riforma strutturale del sistema pensionistico, sulla base dei contenuti indicati nella piattaforma sindacale unitaria.