L’incontro di oggi, 7 ottobre 2021, al MUR è la prosecuzione di un confronto iniziato con la Ministra Messa a fine agosto, in cui si era ottenuto una circolare a tutti gli atenei con alcune precisazioni importanti (soggetti destinatari del Green Pass, suo uso esclusivo per le attività in presenza, modalità di verifica che garantissero privacy, ecc) e anche l’impegno ad un aggiornamento condiviso dell’allegato 18 (cioè quel testo allegato ad un DPCM, quindi con valore normativo, che delinea le misure negli atenei sul covid19), anche in “uno specifico Tavolo tecnico OO.SS.” oltre che con il “consueto e imprescindibile confronto con tutti i soggetti istituzionali”. All’incontro si è comunque arrivati dopo una nostra formale sollecitazione a prevedere la discussione sull’allegato 18, non un generico ascolto e confronto tavolo su compiti formativi, informativi e di scambio di best practices, come era sembrato delinearsi in una prima convocazione del tavolo.
Come FLC CGIL abbiamo in primo luogo ribadito l’importanza che da questo livello di confronto originino indicazioni e linee guida effettive. Tenendosi a distanza di oltre un mese dall’introduzione del GP, infatti, da una parte il governo è già intervenuto a sciogliere alcune ambiguità presenti nel primo DL (vedi DL 122/21, con precisazioni sui destinatari GP), dall’altra parte gli atenei hanno di fatto sviluppato proprie pratiche di gestione (spesso diverse le une dalle altre).
In particolare, di conseguenza, abbiamo segnalato le seguenti questioni:
- Il problema della sovrapposizione e confusione di indicazioni normative [tra norme specifiche per università e quelle generali per PA in DL, DPCM, circolari Dipartimento Funzione pubblica], congiunta ad ampia libertà interpretazione degli atenei: necessità quindi di un protocollo nazionale di sicurezza (che non interferisce con autonomia atenei, esiste infatti anche per aziende private) o, se si persegue l’intenzione di non farlo, almeno di linee guida ed indicazioni nazionali stringenti.
- L’esistenza di pratiche assurde o illegittime in alcuni atenei (previsione GP per collegamenti on line, per studenti, o per SW; raccolta dati personali, come data scadenza su GP); quindi abbiamo sottolineato l’esigenza di indicazioni ulteriori e inequivocabili su necessità GP solo per entrata nelle sedi, su divieto raccolta dati personali e cancellazione quelli raccolti).
- La prassi in alcuni atenei a considerare il metro di distanza oramai inessenziale (sfruttando il passaggio da obbligo a raccomandazione previsto dal DL 111/21), sia nelle aule sia negli uffici [preoccupante anche alla luce dell’annunciato DL su fine del SW esteso, nonostante proseguo stato di emergenza]. Quindi abbiamo sottolineato l’esigenza di ribadire l’importanza di tutte le misure di sicurezza, a partire da distanziamento.
- L’esigenza di maggior flessibilità oraria: l’importanza di sollecitare gli atenei ad attivare percorsi di contrattazione in tempi brevi, prevedendo ampie fasce di ingresso al lavoro, in particolare nella prospettiva dell’annunciato DL su SW.
- Il problema delle modalità di controllo del GP: l’esistenza di prassi e pratiche diverse negli atenei, anche in relazione al personale incaricato e a forme di incentivazione/retribuzione di questi incarichi aggiuntivi, che si producono in alcuni atenei e non in altri senza alcuna uniformità e regolazione (contrattuale e nazionale); la necessità di prevedere quindi indicazioni e forme contrattuali specifiche, usando risorse dedicata a emergenza.
- La questione della didattica blended e delle registrazioni. L’indicazione dell’allegato 18 è di erogare “ove possibile” la didattica “sia in presenza sia online”, senza alcuna regolazione nazionale. Alcuni prevedono registrazioni obbligatorie, in forme molto differenziate (limitazioni uso e tempi). Diversi atenei hanno annunciato un loro uso strutturale, oltre emergenza. Chiediamo una stretta regolazione nazionale dello strumento, non solo in relazione alla diversità tra corsi telematici e in presenza, ma anche in relazione a diritti della docenza.
In conclusione abbiamo quindi chiesto, in assenza di un protocollo nazionale di sicurezza, di usare la revisione dell’allegato 18 (linea guida nazionale con valore normativo, collegato a DPCM) per implementare indicazioni nazionali e quindi maggior uniformazione di sistema.
IL MUR ha confermato l’intenzione di condurre un confronto effettivo e concreto, non di semplice ascolto, in particolare focalizzato sull’aggiornamento dell’allegato 18. Il Ministero ha sottolineato l’importanza di definire congiuntamente indicazioni efficaci e semplici, applicabili; la salvaguardia della privacy e dei diritti di lavoratori/lavoratrici; di avere regole in grado di affrontare la questione di chi e come si applicano i controlli. Si è ribadita la volontà che il confronto nazionale possa definire indicazioni sulla sicurezza valide per tutti gli atenei. In questa direzione, l’incontro si è quindi concluso chiedendo a tutte le OO.SS. di segnalare le proprie osservazioni e indicazioni per scritto, riconvocando il tavolo il prossimo 19 ottobre, in linea di massima sulla base di un testo ministeriale di aggiornamento dell’allegato 18 che dovrebbe cogliere le osservazioni avanzate nella riunione odierna.