Le misure di supporto di cui potevano beneficiare i genitori con figli in quarantena o in sospensione dell’attività didattica in presenza sono scadute il 31 dicembre 2020 e non ancora rinnovate.
Riguardano tutti i lavoratori e le lavoratrici (alle soglie dell’8 marzo la maggiore preoccupazione va a loro) di ogni settore pubblico e privato che, a fronte del costante peggioramento del contagio, potrebbero trovarsi a dover riorganizzare la quotidianità familiare per gli effetti della didattica a distanza (DAD), adottata in via esclusiva dall’infanzia alle secondarie di II grado.
I congedi straordinari previsti dalla legge 126/20 poi integrati dai successivi decreti ristori che prevedevano l’astensione dal lavoro con indennità al 50% in alternativa al lavoro agile, non hanno avuto copertura, almeno per ora. Dovrebbero rientrare nel decreto sostegno, in emanazione la prossima settimana con risorse retroattive, ma al momento non si conoscono i dettagli.
Anche la CGIL è in prima linea.
Il personale della scuola, in attesa della proroga e se confermati i medesimi criteri/modalità vigenti in precedenza, può assentarsi dal lavoro per un periodo di necessità familiare accedendo ad uno degli istituti contrattuali del CCNL, in particolare il congedo parentale, se non già usufruito interamente e l’aspettativa articolo 18 comma 1.
Per quanto riguarda i permessi, orari e/o a giornate, il riferimento è sempre al CCNL.
Confidiamo, comunque, che la reintroduzione del congedo sia ormai a breve.