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Conservatorio Santa Cecilia: il Consiglio di Stato si pronuncia sulle irregolarità in materia di assunzioni

Conservatorio Santa Cecilia

A cura della FLC CGIL Roma COL – La vicenda risale al 2017 e riguarda le procedure di selezione avviate dal Conservatorio Santa Cecilia di Roma per l’assunzione di assistenti amministrativi.

La normativa vigente prevede l’aggiornamento annuale, con l’inserimento del servizio prestato, delle graduatorie già formate nei singoli istituti a seguito di precedenti bandi e solo in caso di mancanza di aspiranti l’avvio di nuove selezioni.

Contro la pretesa di apertura di un nuovo bando con graduatorie ancora esistenti, FLC CGIL Roma COL aveva immediatamente chiesto spiegazioni e il ritiro del bando alla Direzione del Conservatorio che però ha continuato a trincerarsi nelle sue posizioni.

Di fronte a ciò e per difendere gli interessi di una nostra iscritta danneggiata dalle decisioni irrispettose delle norme da parte del Conservatorio, la FLC CGIL, con l’assistenza degli Avvocati Americo e Aiello, ha impugnato il bando al TAR che ci ha dato ragione.

Il Conservatorio in seguito, nonostante il parere contrario dell’Avvocatura dello Stato ha impugnato la sentenza davanti al Consiglio di Stato; la nostra iscritta è stata chiamata ancora una volta in causa ma i Giudici di Palazzo Spada hanno accolto ancora una volta le tesi sostenute dal legale anche nelle ultime memorie difensive e in sede di udienza (avv. Francesco Americo) e la scorsa settimana si è definitivamente pronunciata condannando il Conservatorio anche al pagamento delle spese di giudizio.

In particolare il Consiglio di Stato ha rilevato che il comportamento assunto dal Conservatorio risulta «violativo delle indicazioni provenienti dalla circolare del Miur del 2012 e degli obblighi di legge che impongono la prevalenza delle graduatorie già formate rispetto alla pubblicazione di nuovi bandi di concorso. Peraltro sia la graduatoria di istituto in essere al momento della pubblicazione del bando del 2017 sia la procedura con quest’ultimo bandita avevano quale scopo quello di creare graduatorie dalle quali attingere al fine di stipulare rapporti di lavoro con contratti a tempo determinato, con la conseguenza che l’omogeneità di scopo che intercorre tra le due procedure rende ancor più irragionevole la scelta assunta dal Conservatorio e inadeguata rispetto alle previsioni di fonte primaria che impongono una prevalenza delle graduatorie già formate la cui efficacia non può essere inferiore al triennio».

Alla Direzione del Conservatorio ora non resta altro che dare esecuzione alla sentenza, annullando tutti gli atti che sono seguiti al bando contestato.

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