Il Ministero dell’Istruzione ha da poco pubblicato l’annuale focus sui “Principali dati della scuola” relativo all’avvio dell’anno scolastico 2021/22. Il fascicolo sintetizza i dati relativi agli alunni iscritti e frequentanti e l’organico docente. Preoccupa la decrescita demografica. Urgente intervenire per ridurre il precariato ed operare sugli organici per stabilizzare l’organico di fatto ed in deroga.
Nelle 8.223 istituzioni scolastiche (per un totale di 40.581 sedi/plessi, di cui 13.217 per l’Infanzia, 14.804 per la Primaria, 7.234 per le Secondarie di I grado e 5.326 per quelle di II grado) studiano ogni giorno 7.407.312 alunni. A questi numeri si aggiungono gli 814.390 alunni delle scuole paritarie.
A questi alunni corrispondono 835.489 posti di insegnanti, di cui 684.317 di posto comune e 172.110 per il sostegno (di cui ben 65.940 occupano posti in deroga).
Bisogna tuttavia ricordare che non tutti i posti sono coperti da docenti titolari, dal momento che l’esito delle operazioni di immissione in ruolo è stato ancora una volta negativo: rispetto ai 113.235 posti messi a disposizione, sono stati coperti soltanto 57.283 posti (solo il 51%, dato pressocché in linea con gli anni precedenti), lasciando scoperti ben 55.952 posti. Senza contare che per effetto delle nomine da GPS, ben 12 mila posti sono assegnati con incarico a tempo determinato.
Sono necessarie alcune riflessioni.
Dalle nostre elaborazioni, nell’arco degli ultimi 6 anni scolastici c’è stato un decremento di alunni di -409.096 pari al 5,23% in meno. Con un trend negativo di quasi 100 mila alunni ogni anno.
Dall’altra parte però aumentano in modo sensibile gli alunni con certificazioni di disabilità: +53.331 pari al 23,75% in più.
Di fronte a questi dati il Ministero ha investito pochissimo per porre un freno.
Anzitutto non è più rinviabile un’operazione di consolidamento e diffusione del tempo scuola: al contrario l’organico di diritto risulta negli ultimi 6 anni aumentato in modo irrisorio, di +20.237, pari al +3% del totale. Vi corrisponde inoltre una diminuzione di 16.120 in organico di fatto, pari al -53,26% del totale dell’organico da mettere a disposizioni per gli adeguamenti alle situazioni di fatto.
Per quanto riguardano i posti di sostegno, se è vero che i posti in organico di diritto sono aumentati del 9,1% (+9.690 posti), è anche vero che questo è il settore dove meno si riesce a stabilizzare personale per mancanza di docenti con la specializzazione.
Risulta invece più comodo provvedere fornendo posti in deroga che nei 6 anni sono notevolmente aumentati (+37.848, pari al +57,39% del totale)
La FLC CGIL richiede un impegno serio e concreto nelle politiche del tempo scuola e degli organici: soltanto investendo sugli organici è possibile garantire il radicamento della Scuola sul territorio.
Rileviamo, infine, che anche quest’anno il fascicolo presenta una grave lacuna: la completa assenza di dati relativi al personale ATA ed alle istituzioni educative, che pure concorrono a pieno titolo alla realizzazione della comunità educante. La scuola è un unico sistema, pertanto l’analisi del suo funzionamento non può essere ridotta ad una sola parte, per quanto sia numericamente rilevante. Auspichiamo che i prossimi focus tengano conto dell’insieme delle professionalità operanti nelle istituzioni scolastiche ed educative statali, dunque docenti, ATA ed educatori.