La FLC CGIL ha avanzato, tramite la CGIL, un emendamento al DL “Sostegni Ter” (DL 4/2022) che mira a garantire la copertura finanziaria necessaria alla proroga dei contratti Covid del personale docente e ATA fino a giugno.
Con l’emendamento si chiede un investimento di ulteriori 200 milioni, da aggiungere ai 400 milioni già stanziati in Legge di Bilancio, ma insufficienti ad assicurare la prosecuzione dei contratti fino al termine delle lezioni: si tratta di un impegno doveroso che lo stesso Ministero ha assunto in più occasioni e che non può più essere rinviato ulteriormente.
Contestualmente la FLC CGIL sta richiedendo che il governo vari un apposito decreto di misure urgenti per la Scuola, per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico.
Nello specifico chiediamo:
- potenziamento degli organici docenti, educatori ed ATA;
- superamento del DPR 81/2009 per una revisione del numero degli alunni per classe, in modo da favorire la formazione di classi meno numerose;
- rimozione del blocco della mobilità per i docenti e per i DSGA: il recente CCNI sottoscritto soltanto dal Ministero e da un’unica sigla sindacale introduce il blocco interprovinciale a tutti i docenti ed ignora i DSGA neo assunti;
- rimozione dei limiti per la mobilità interregionale dei Dirigenti Scolastici;
- proroga delle disposizioni per coprire i posti DS e DSGA delle scuole con almeno 500 alunni negli a.s. 22/23, 23/24 e 24/25;
- avvio dei percorsi abilitanti e della procedura transitoria abilitante per i precari con 3 anni di servizio;
- definizione urgente di una procedura riservata di selezione per gli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA con almeno 3 anni di servizio;
- valorizzazione professionale di tutto il personale docente e ata mediante lo stanziamento di ulteriori risorse aggiuntive in occasione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro.
- un investimento straordinario su Sidi per la semplificazione delle procedure amministrative.
Siamo convinti che la complessità delle problematiche specifiche del settore scolastico richieda una maggiore attenzione da parte del Governo e del Parlamento, attenzione che solo un provvedimento specifico può garantire, evitando che le norme riguardanti la scuola siano disseminate spesso in maniera incoerente nelle varie norme che si succedono l’una all’altra in questa fase convulsa della pandemia.
Riteniamo che la scuola abbia bisogno di essere riportata al centro delle priorità e degli investimenti del Governo, nella prospettiva dell’avvio del nuovo anno scolastico che dovrà rappresentare anche per la scuola la stagione degli investimenti e dell’innovazione previsti dal PNRR.