Era già stato anticipato in una precedente notizia: il Decreto Ministeriale 180 del 29 marzo 2023 “Criteri, modalità e requisiti di partecipazione alle selezioni pubbliche di docenti AFAM per titoli ed esami” è stato adottato in applicazione delle norme approvate nel decreto legge milleproroghe sul reclutamento a tempo indeterminato dei docenti.
Il provvedimento è stato emanato nei tempi previsti dalla norma primaria ed è stato oggetto dello specifico monitoraggio nell’ambito del sistema informativo “Monitor”, la piattaforma web alla quale accedono, inserendo i dati di rispettiva competenza, il Dipartimento per il programma di Governo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e gli Uffici di Gabinetto e gli Uffici Legislativi dei Ministeri. In altre parole c’è una precisa volontà politica del governo e della ministra Bernini nel portare avanti a tutti i costi il decreto.
Scheda di lettura
La posizione della FLC
La FLC CGIL ha già espresso la propria netta e radicale contrarietà, nel metodo e nel merito, alle disposizioni approvate nel decreto legge milleproroghe e di cui il decreto ministeriale è la norma applicativa.
Ribadiamo che la mancata stabilizzazione di personale precario in possesso degli stessi requisiti che hanno consentito la costituzione negli scorsi anni di più graduatorie nazionali, è una scelta totalmente sbagliata.
L’attivazione del reclutamento senza l’abilitazione artistica nazionale è un errore molto grave che comporterà un arretramento nel funzionamento del sistema.
Nel merito constatiamo come le procedure individuate prevedono un mix singolare tra autonomia radicale che viene data alle diverse sedi, persino maggiore di quella universitaria, utilizzo di procedure simili a quelle previste quando il settore era nel comparto scuola (cfr. l’art.270 del D.Lgs, 297/94) e titoli di studio accesso sul modello delle classi di concorso della scuola (con il concreto rischio di tagliare tantissimi artisti).
Sempre più imbarazzante è l’atteggiamento della Ministra Bernini sull’alta formazione artistica e musicale, fatto di cerimonie di inaugurazione in cui si sprecano parole tanto roboanti quanto generiche, di emendamenti approvati senza discussione e proposti da parlamentari totalmente ignari dei loro contenuti e delle conseguenze, di totale assenza di confronto sulle scelte politiche di fondo su questo settore, di provvedimenti improvvidi, pesantemente divisivi e che riapriranno forti conflittualità. Insomma un brusco ritorno al passato di cui non vi era alcun bisogno.
Contro queste scelte la FLC CGIL metterà in campo azioni di mobilitazione e proposte finalizzate a sostenere le rivendicazioni dei tanti lavoratori precari che hanno consentito e consentono l’ordinario funzionamento delle nostre istituzioni.