Con il solito metodo dei blitz lampo, tipico dell’ENEA quando ci si occupa di incarichi di struttura, al contrario dei tempi dilazionati nel caso di problematiche dei lavoratori (tuttora da applicare: articoli 15, 22, 54, 8, ecc., praticamente tutti), è uscita in data 25 ottobre 2021 una circolare n.455/PER in cui si comunica che si è “provveduto”, come se fosse un dovuto automatismo, ad attribuire alcuni incarichi. In particolare si tratta di due incarichi nell’ambito delle Unità gestionali, di nuovo in evidenza in queste tematiche.
Ancora una volta si attua una modalità che non sembra essere coerente con le regole della trasparenza nella assegnazione di incarichi e ci stupiamo che l’Anticorruzione interna all’Enea non abbia valutato anche il fatto che siamo nuovamente in presenza di una Circolare pubblica che annuncia soltanto che sono stati attribuiti incarichi sulla base di “Disposizioni” del vertice. Queste “Disposizioni”, tuttavia, restano opache e di esse non si dà pubblicità alcuna, per conoscere le motivazioni e procedure di queste nomine. Qualora se ne volesse avere contezza si deve ricorrere a procedure di accesso agli atti. Questa è la trasparenza in ENEA?
Lo strabiliante è la novità nella modalità di assunzione degli incarichi. Infatti, si afferma che si tratta non già di risultati di due normali procedure selettive, ma di “trasformare gli incarichi pro tempore nominando titolare Responsabile”. Non solo, ma nella circolare suddetta si evidenzia un altro incarico assegnato pro tempore che presupponiamo in caso di trasferimento del responsabile formalmente in carica sarebbe trasformato anch’esso, secondo la nuova prassi escogitata, in definitivo. Una prassi da suggerire in tutta la P.A. e soprattutto per le supplenze nelle scuole!
In pratica, alcuni incarichi assegnati temporaneamente, individualmente, senza alcuna procedura, quindi come mera “supplenza”, per assenza motivata del titolare, sono stati trasformati in incarichi definitivi. Eravamo abituati allo stress pluriennale dei precari in cerca di una stabilità lavorativa che non arrivava mai, sempre attraverso step, procedure, pretesti, ma questa non l’avevamo ancora sentita (o forse non ce ne eravamo accorti). Abbiamo visto di tutto in questi anni nella gestione Enea. Per esempio, incarichi dati prima per investitura diretta e poi riformulati, solo dopo i dubbi di legittimità sollevati dalla CGIL, in procedure di autocandidatura che guarda caso, però, li confermavano in blocco.
Poi, abbiamo avuto metodi di affiancamento per agevolare in anticipo le future attribuzioni. L’assegnazione degli interim, peraltro spesso prolungati a vita, finisce spesso per far perdere il requisito della “neutralità”, necessario rispetto a future selezioni, divenendo, invece, una sorta di preincarico.
L’ENEA in atti formali del MISE, della Ragioneria dello Stato, del MEF, della Corte dei Conti, è stata definita “eccentrica” riguardo alla struttura del vertice (unico ente pubblico a far coincidere organi di gestione con organi di indirizzo). Ora “stabilizzare” supplenti scelti individualmente in Responsabili pone dubbi inediti preoccupanti. Il fatto, che riguarda le Unità gestionali, segnala sempre più l’autoreferenzialità di queste unità rispetto al ruolo strategico e di eccellenza dell’ENEA per il paese. Sarebbe invece utile che il nuovo vertice valutasse di alleggerire ed efficientare le faraoniche strutture organizzative centrali.
Per la FLC CGIL la questione che ci viene comunicata dovrà essere necessariamente approfondita.