Qualche giorno fa, la Flc Cgil di Roma Tre ha espresso le sue perplessità per le modalità con cui l’Ateneo di Roma Tre sta gestendo la situazione lavorativa dei precari e delle precarie impiegate nelle strutture nel nostro Ateneo. A pochi giorni dalla nostra presa di posizione, l’amministrazione dell’Ateneo ha pubblicato l’atteso bando di applicazione dal Decreto Legislativo n. 75/2017, art. 20, comma 2, dalla legge n. 205/2017, che prevede la possibilità per le pubbliche amministrazioni di procedere alla stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici precarie.
Sembrerebbe una buona notizia se non fosse che il bando in questione non è affatto congruente rispetto alle richieste avanzate e per nulla risolutivo della problematica.
Infatti, vengono banditi solo 10 posti per personale tecnico a fronte di un numero orientativo di aventi diritto molto superiore. La graduatoria, a differenza di quanto annunciato per vie informali, non da possibilità di scorrimento successivo in quanto il bando prevede che “ non si da luogo a dichiarazioni di idoneità” alla procedura. Questo significa che i precari e le precarie in esubero rispetto al numero previsto dal bando non avranno alcuna possibilità di veder stabilizzati i loro contratti di lavoro, ma anzi rischieranno seriamente di perdere il posto di lavoro dopo l’ennesima scadenza di contratto.
Va sottolineato poi, a nostro parare, che è presente nel bando la restrizione riguardante anche i criteri di selezione del bando, che rispecchiano in parte quanto indicato dalla cosiddetta Legge Madia ma allo stesso tempo, nel richiedere che i contratti precedenti con cui si è stati dipendenti presso l’amministrazione siano riconducibili alla categoria C del sistema di classificazione del personale dell’Università, si crea una restrizione notevole degli aventi diritto alla partecipazione al bando di concorso. Con queste modalità si palesa il fatto che l’Ateneo di Roma Tre non tiene conto dell’uso, spesso smodato, di contratti flessibili di svariato tipo e per posizioni lavorative delle più disparate con cui ha coperto le posizioni lavorative presso le sue sedi e i dipartimenti.
Queste modalità mettono a repentaglio la posizione lavorativa di molti lavoratori e lavoratrici che da anni lavorano con contratti precari nel nostro ateneo, che arriveranno a scadenza contrattuale senza alcuna garanzia di continuità e rischiano di essere espulsi dal loro posto di lavoro. L’Amministrazione dell’Ateneo dovrebbe farsi carico di trovare soluzioni più adatte per una situazione che lei stessa ha contribuito a creare.
Per questo convochiamo una giornata di mobilitazione sotto la sede del Rettorato dell’Università di Roma Tre per il giorno 29 Aprile alle ore 12.30, per dare visibilità alla questione e per chiedere all’Amministrazione di incontrare i lavoratori, le lavoratrici e le parti sindacali al fine di chiarire la situazione e trovare soluzioni adeguate.
Invitiamo tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’Università di Roma Tre a sostenere questa iniziativa in solidarietà con le nostre colleghe ed i nostri colleghi precari a difesa del loro diritto al lavoro.