Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), riunito in videoconferenza il 22 gennaio 2021, ha espresso il previsto parere sullo schema di decreto del Ministro recante “Esami integrativi ed esami di idoneità nei percorsi del sistema nazionale di istruzione”.
Il CSPI aveva già sollecitato la complessiva armonizzazione della materia durante la seduta plenaria del 18 giugno 2020, in occasione del pronunciamento sull’Ordinanza relativa allo svolgimento degli esami di idoneità, integrativi, preliminari e la sessione straordinaria dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/20. In quella circostanza, aveva rilevato la necessità di “un complessivo riordino della materia”.
Nel parere si segnalano alcuni passaggi che necessitano ulteriori valutazioni da parte del Ministero, soprattutto “per rendere le norme più chiare, anche in relazione ad altre peculiari disposizioni legislative”.
• Desta perplessità la possibilità di poter abbreviare il percorso di studi “saltando” anni di scuola del primo ciclo per il rischio di sottrare agli alunni di questa fascia d’età “esperienze di crescita personale, di sviluppo affettivo e relazionale che non possono essere solo riferite al raggiungimento di risultati di apprendimento”, infatti, anche nel caso di “alunni ad alto potenziale intellettivo”, di cui rimane comunque vaga la opportuna certificazione, il parere richiama alla possibilità già in capo ai docenti di predisporre “ambienti di apprendimento inclusivi che prevedano attività e proposte didattiche adeguate alle loro aspettative e potenzialità”.
• Anche per il secondo ciclo, il CSPI non considera opportuno prevede la possibilità di “salti” senza alcun vincolo, richiamando il mantenimento di quanto previsto dall’art. 13, comma 4, del D.lgs 62/2017 che prevede tale opzione esclusivamente per merito nel penultimo anno di corso.
• Il Consiglio rileva che lo svolgimento dell’esame di idoneità da parte degli studenti in istruzione parentale sia esteso alle classi del biennio (e all’idoneità alla classe terza) della scuola secondaria di secondo grado, essendo parte dell’obbligo scolastico.
• Si rileva, inoltre, che il testo consente agli alunni del primo ciclo di accedere agli esami di idoneità se ritirati entro il 15 marzo, mentre solo l’istruzione parentale è prevista come possibile assolvimento dell’obbligo scolastico con le modalità già previste dal decreto 62/2017.
• Il CSPI pur condividendo la definizione dei passaggi nel primo anno della scuola secondaria di secondo grado, coerente con l’idea di un biennio iniziale, chiede una semplificazione del passaggio da una classe prima a una classe seconda di diverso indirizzo, consentendo l’inserimento “mediante specifici interventi didattici integrativi da realizzarsi nel corso dell’anno scolastico”.
• Il parere segnala, inoltre, la necessità di alcuni inserimenti: l’attribuzione del credito scolastico per gli esami di idoneità per le classi quarte e quinte del secondo grado; l’introduzione di attività assimilabili al PCTO (requisito obbligatorio per la partecipazione agli esami di stato) per coloro che entrano in classe quinta, soprattutto al fine di “evitare che debbano essere espletate tutte le ore in un solo anno scolastico”; la previsione di un’eventuale sessione suppletiva per studenti che per comprovati motivi non abbiano potuto partecipare alla sessione ordinaria.
• Il CSPI, infine, sebbene il provvedimento in esame sia rivolto al sistema di istruzione e non ai diversi sistemi regionali della formazione professionale, pone il tema della definizione di modalità uniformi per il passaggio all’istruzione professionale.