Non si può discutere di sicurezza con chi non firma i protocolli. Inopportuno incontro tra ANP e USR Lazio

protocolli sicurezza USR Lazio

Abbiamo avuto modo di leggere un comunicato dell’ANP del Lazio, relativo ad un incontro svoltosi il giorno 10 febbraio tra detta associazione e l’Assessore alla Salute , Alessio D’Amato, alla presenza del Direttore Generale dell’USR per il Lazio, dott. Rocco Pinneri e della dirigente dell’Assessorato, dott.ssa Alessandra Barca. A quanto riportato nel comunicato di cui trattasi, che ad ogni buon fine, l’incontro si è svolto sul tema delle indicazioni applicative emanate dall’Assessorato rispetto al DL 4 febbraio recante “Misure urgenti in materia di certificazioni verdi COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell’ambito del sistema educativo, scolastico e formativo”.

Si rappresenta, in primo luogo, che l’ANP non ha firmato il protocollo sulla sicurezza dello scorso 14 agosto 2021 e che, pertanto, non ha titolo alla partecipazione ai tavoli sulla sicurezza previsti dal medesimo. È di tutta evidenza che la riunione del 10 febbraio 2022 costituisce oggettivamente uno strumento surrettizio per l’aggiramento di tale limite, con le ulteriori aggravanti che: a) da prima di Natale non sono convocate riunioni sulla sicurezza alla luce del protocollo del 14 agosto 2021; b) l’Assessore alla Salute non ha mai partecipato di persona, ma solo tramite delegati, alle riunioni del tavolo previsto dal protocollo, mentre ha ritenuto di prendere parte a quella del 10 febbraio, priva di veste ufficiale.

Più volte, in passato, abbiamo chiarito alla Regione Lazio che, ad onta della denominazione prescelta, che viene spesso fraintesa come espressione indicante una natura meramente professionale dell’associazione di cui trattasi, in realtà l’ANP è una sigla sindacale a tutti gli effetti. La scelta di convocare questa sola organizzazione per un confronto su temi inerenti la sicurezza, in spregio delle procedure stabilite dal protocollo di intesa, benché originata da una richiesta dell’associazione stessa, si presenta, quindi, come particolarmente inopportuna, tenuto anche conto di quanto stabilito dal D. L.vo 165/2001 in materia di rappresentatività e procedure sindacali nel Pubblico Impiego.

Neanche rileva, come esimente, l’eventuale obiezione che i temi trattati suggerivano un rapporto diretto con la sola dirigenza scolastica, chiamata ad applicare la circolare della regione. Le scriventi organizzazioni sindacali, difatti, riconoscono e tutelano la specificità del settore professionale di cui trattasi nel quadro della più ampia rappresentanza del settore, e si sono, quindi, da tempo dotate di coordinamenti organizzativi della dirigenza, complessivamente più rappresentativi della sola ANP. Se l’idea della Regione, peraltro da noi non condivisa, era quella di parlare con il solo settore dirigenziale, in realtà, a nostro parere, confortato dai fatti, si è dato luogo ad un confronto con una frazione del settore medesimo.

Spiace rilevare che equivoci circa la natura e la rappresentatività dell’ANP abbiano già in passato contribuito a determinare episodi simili nel rapporto con la regione Lazio e, inopinatamente, con lo stesso USR, peraltro dalle OO.SS. di categoria puntualmente segnalati.

Alla luce di quanto precede, le scriventi OOSS chiedono l’immediata convocazione di un tavolo della sicurezza, nonché un chiarimento sulle relazioni sindacali all’interno del settore istruzione e con la stessa Regione Lazio.

Roma, 14 febbraio 2022


CGIL CISL UIL CONFSAL
M. Azzola E. Coppotelli A. Civica L. Isceri
FLC CGIL CISL SCUOLA UIL SCUOLA SNALS
A. Tatarella C. De Sanctis S. Pantuso V. Inzirillo

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