ISPRA: resoconto dell’incontro sul Regolamento di Organizzazione

ISPRA Regolamento di Organizzazione

Dal 2018, quando la CGIL ha supportato i Friday for future, raccogliemmo con entusiasmo l’invito del Segretario Generale Maurizio Landini a farci portatori degli ideali a difesa del clima e del pianeta. Successivamente nell’epoca COVID abbiamo reagito con sdegno nei confronti di chi si era riempito la bocca in modo inappropriato con la parola ricerca dopo aver per anni speculato e inflitto tagli lineari a danno di università e enti di ricerca. Oggi siamo all’alba di un nuovo contesto in cui si cambia completamente il paradigma, ma si rischia di vedere inutilizzate le risorse degli enti di ricerca portatori di scienza e soprattutto di imparzialità. Tra questi proprio nei confronti dell’ISPRA, istituzione tra le più radicate alle tematiche ambientali, vigilato dal MiTE, si stanno riscontrando segnali assolutamente non confortanti.

Nella bozza del disegno di legge di riorganizzazione del MiTE vi sono segnali allarmanti, che abbiamo già avuto modo di stigmatizzare nel comunicato stampa dello scorso 4 maggio “Flc Cgil: Cingolani sottrae risorse a Enea e Ispra”.

In questo preoccupante contesto, mentre il CDA (attualmente in prorogatio), il Presidente e a breve anche il Direttore Generale perderanno di efficacia per la scadenza del proprio mandato, prende forma una proposta riorganizzativa dell’Istituto che sa tanto di canto del cigno, forse per scongiurare che l’Ente sia rilegato al ruolo di comparsa nello scacchiere dei progetti del PNRR, in un momento in cui il Paese ha bisogno come mai prima di competenze tecnico-scientifiche, che siano anche indipendenti come lo sono appunto quelle di un Ente di Ricerca Pubblico.

Il Regolamento di Organizzazione presentato alle OO.SS. lo scorso 13 maggio ha lasciato, sotto numerosi aspetti, molto perplessa la delegazione CGIL. Sono ormai tre anni che la Direzione Generale è impegnata in questa operazione, inizialmente nata a seguito delle priorità operative che il ministro Costa aveva individuato per ISPRA. Con il cambio di governo e di ministro, la Direzione si è vista costretta a correggere alcuni aspetti della riorganizzazione per adattarla alle linee strategiche del nuovo ministro, tutte indirizzate alla realizzazione del PNRR.

La bozza è stata già presentata al Cda nel corso dell’ultima riunione. L’iter previsto per i prossimi giorni include:

– completamento delle consultazioni interne all’Istituto,

– ritorno della bozza al CdA per eventuale delibera entro metà luglio,

– invio del documento al Ministero vigilante, per l’approvazione definitiva.

Il Dg ha illustrato rapidamente la proposta di organizzazione, suddivisa in 6 Capi, che prevede un modello organizzativo suddiviso in una parte statica e una dinamica, una serie di attribuzioni generali comuni elencate all’art. 13, le linee e principi generali per il conferimento incarichi di livello dirigenziale e non. Nelle declaratorie dei singoli Centri sono elencate le “materie di competenza”.

Alle dirette dipendenze della Direzione generale solo collocate le attività strategiche, mentre quelle tecnico-scientifiche sono all’interno dei Dipartimenti c.d. “tecnici”.

Di seguito c’è stata una breve illustrazione su alcune scelte operate nell’individuazione e nella collocazione dei Centri nei Dipartimenti, anche se sono in corso tutt’ora riflessioni sulla base degli incontri avuti con il personale delle varie unità. È stato richiesto alle strutture dell’Istituto di formulare ulteriori osservazioni e suggerimenti. Il consumo di suolo è uno dei temi ancora in fase di discussione per quanto riguarda la sua collocazione nel dipartimento Bio o Geo, così come per il Centro Laboratori, che rappresenta un unicum, sia come competenze sia come numerosità,  ci saranno ulteriori approfondimenti per la governance di questo sistema. Le strutture territoriali diventeranno “poli strategici”, non solo per la loro collocazione geografica, ma anche per le attività fortemente radicate nel territorio, che rivestono una valenza di carattere nazionale. E’ previsto il rafforzamento dell’organico di alcune di queste, in particolare Palermo e Milazzo.

Malgrado tutte queste premesse ci è sembrato invece chiaro che lo sforzo più rilevante sia stato riservato al potenziamento del Dipartimento del Personale.

Non solo dal Dipartimento del personale dipenderanno tutti gli Uffici amministrativi degli altri tre Dipartimenti, ma presso questo stesso Dipartimento sarà previsto l’Ufficio di verifica delle attività dipartimentali, il cui ruolo non ci ha convinto.

Abbiamo formulato alcune delle nostre perplessità in merito agli aspetti generali legati principalmente al personale.

All’Art. 3 sono enunciati i criteri per l’istituzione delle Unità e la relativa indennità differenziata in tre “fasce di rilevanza”, assegnate in base a criteri quali il numero di unità personale assegnato e il budget. Riteniamo che far rientrare tra i criteri il numero di persone allocate nell’unità indurrà i vari responsabili a ostacolare, se non impedire, il flusso dei propri collaboratori verso altre strutture e che l’assegnazione del personale sarà strettamente vincolata a ragionamenti in termini di numeri e non di competenze.

Anche la previsione del budget, sia pure elemento importante, rischia di essere penalizzante per quelle strutture che svolgono attività istituzionali e che quindi non gestiscono budget da progetti e dispongono di risorse economiche ridotte.

All’Art. 4, riguardante l’istituzione degli uffici, non vi è alcun accenno ad un limite numerico degli stessi e, considerando che una parte di questi interesserà personale inquadrato nei livelli IV-VIII, tale mancanza risulta preoccupante considerato che le risorse per le indennità di questi gravano sui fondi per il salario accessorio. La contrattazione integrativa su questo tema si è sempre limitata all’entità economica da erogare e non certamente sul numero di responsabilità attribuibili, come invece affermato dal Direttore del personale.

All’art. 31 – Uffici dislocati presso ciascuna struttura di riferimento, con personale afferente al Dipartimento Amministrativo, si parla di quel personale che pur lavorando per le strutture tecnico-scientifiche saranno valutati dal Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo “tenendo conto anche degli elementi di valutazione forniti dai responsabili delle strutture ove dislocato il predetto personale”. Insomma vi sarà una quota importante di personale che sarà sottoposto di fatto a due responsabili, uno dei quali, quello che non ha l’evidenza giornaliera del lavoro svolto, avrà la prerogativa di giudicarne l’operato…. Una proposta che ovviamente non può trovarci d’accordo e che a nostro parere rischia di non rendere funzionale il “disegno strategico” messo in atto.

Art. 43 – Abbiamo ribadito, come già fatto in occasione della precedente riorganizzazione, la nostra totale contrarietà alla previsione di interpelli esclusivamente all’interno del Dipartimento di riferimento. Se veramente si intende individuare la migliore professionalità per ricoprire un ruolo di responsabilità, questa deve essere ricercata tra tutto il personale. Tutti devono poter accedere agli interpelli in base ai principi di pari opportunità, correttezza e trasparenza! La risposta che è stata fornita dal direttore del personale è stata che “l’apertura a tutti potrebbe creare sbilanciamento nella numerosità del personale assegnato”. Tale dichiarazione si commenta da sola e non lascia spazio ad interpretazioni, se non quello che conta è il numero di persone assegnate e non certo le competenze!

La fretta dimostrata nel terminare questa operazione appare del tutto immotivata. Inoltre, abbiamo seri dubbi che rientri nelle disponibilità del CdA in prorogatio, o che voglia farsene carico, l’approvazione della proposta di regolamento di organizzazione, fermo restando che rimane sempre l’incognita Ministero, che sta cercando nei fatti di marginalizzare il ruolo dell’Istituto.

Il DG ha chiesto alle OO.SS. di formulare osservazioni sulla proposta di riorganizzazione entro il prossimo 24 maggio. Non ci sottrarremo a questo esercizio di stile … Pertanto vi invitiamo a farci pervenire le vostre puntuali osservazioni al riguardo in modo da poter presentare un documento il più possibile completo.

In chiusura come FLC CGIL, avendo avuto notizia di un audit gestionale-amministrativo al Ministero nel pomeriggio (cosa mai avvenuta in precedenza a nostra memoria), abbiamo chiesto di avere un’informativa sugli esiti dell’incontro.

Coordinamento Nazionale FLC CGIL ISPRA

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