Istat: resoconto dell’incontro di contrattazione del 13 giugno 2024

ISTAT, Salario Accessorio IV-VIII: Firmata l'Ipotesi sul 2023
Giovedì 14 giugno si è tenuto il primo incontro di contrattazione per il salario accessorio dei lavoratori di livello IV-VIII, come previsto dal protocollo d'intesa siglato a maggio.

Si è svolto giovedì 14 giugno il primo incontro di contrattazione sul salario accessorio dei lavoratori di livello IV-VIII, come previsto dal protocollo d’intesa siglato a maggio.

Le organizzazioni sindacali hanno già chiarito le loro proposte:

  • un bando art. 53 tempestivo, inclusivo dei colleghi già coinvolti nella vicenda dello scorrimento “annullato”
  • un incremento significativo dell’indennità di ente mensile
  • un adeguamento significativo dell’importo dell’indennità di reperibilità
  • l’erogazione delle indennità di posizione già previste dal contratto integrativo 2022 e 2023

L’amministrazione ha inviato ai sindacati e poi spiegato tramite i suoi rappresentanti al tavolo la sua “piattaforma” per il salario accessorio 2024, che parte dalle seguenti proposte:

  • bando art. 53 entro l’anno con gli stessi criteri dell’ultima volta, ammettendo alla selezione i colleghi che hanno fatto ricorso e hanno una sentenza, e con riserva quelli in attesa di sentenza
  • revisione e estensione delle indennità
  • evitare il cumulo fra indennità
  • rivedere la gestione del lavoro da remoto dei turnisti
  • applicazione dell’indennità di posizione per 3 funzionari di amministrazione previa determinazione di “specifiche posizioni organizzative di particolare complessità”
  • prevedere un’indennità di responsabilità per i referenti delle sedi territoriali
  • prevedere un’indennità per specifiche responsabilità
  • sostituire, per i responsabili di sede, l’indennità di turno con un’indennità di disagio
  • aumentare l’importo dell’indennità di reperibilità
  • incremento dell’indennità di ente mensile del 2%
  • contrattazione sui fondi per gli enti non MUR in arrivo, definendo i progetti ai quali correlare lo stanziamento

Apprezzando il fatto che l’amministrazione abbia messo per iscritto una sua “piattaforma” (rispondendo a una richiesta unitaria), abbiamo detto la nostra punto per punto.

Sul bando dell’articolo 53 abbiamo contestato i numeri dei colleghi che hanno fatto ricorso: secondo noi ne mancano all’appello una decina.

Siamo d’accordo sull’evitare, ove possibile, il cumulo di indennità.

La gestione del lavoro da remoto (compreso quello dei turnisti) va ricondotta nel confronto sindacale, come previsto dal contratto e come già deciso all’interno del verbale sul lavoro a distanza firmato a fine febbraio, e come sollecitato più volte negli scorsi mesi. Non se ne può né deve quindi discutere dentro la cornice del salario accessorio, ma nello specifico tavolo di confronto.

Siamo d’accordo sull’applicazione dell’indennità di posizione, anche se il criterio proposto non è apparso sufficientemente chiaro.

Siamo d’accordo anche sull’indennità per i referenti territoriali, che però sono solo 4 nei livelli IV-VIII. Andrebbe quantomeno previsto un impegno dell’amministrazione a risolvere il problema anche per i colleghi di livello I-III che svolgono la stessa funzione.

Siamo meno d’accordo sull’introduzione di nuove indennità, peraltro definite in modo decisamente fumoso: rischiano di diventare premi per i favoriti dei dirigenti e proponiamo quindi di rimandare la discussione al prossimo anno.

La sostituzione dell’indennità di turno con un’indennità di disagio per i Responsabili di sede appare ancora non ben definita e rischia di non rispondere alle necessità che hanno portato l’Istituto a suo tempo a definire la figura dell’RDS. Ne parleremo col personale interessato, insieme agli altri sindacati.

Per quanto riguarda l’aumento dell’indennità di ente mensile, tutte le organizzazioni sindacali hanno giudicato largamente insufficiente la proposta di incremento dell’amministrazione (2%). La FLC CGIL ha chiesto di partire almeno dalla cifra già stanziata per la IEM nel 2023, pari a 7.500.000, che dovrebbe consentire un incremento a 2 cifre. Abbiamo fatto notare che a fronte di un’inflazione al 17% nel triennio, al momento c’è stato solo l’incremento nel 2022 del 2%, al quale quindi crediamo corretto aggiungerne uno ulteriore del 15%.

Sulle risorse stanziate dalla legge di bilancio del 2024 abbiamo fatto presente che occorre trovare una soluzione contrattuale che allarghi il più possibile la platea di destinatari, se non altro per poterle usare tutte. Certamente al momento non è possibile farle rientrare nel salario accessorio, così come sarebbe sbagliato legarle a un processo di valutazione, che appesantirebbe ancora i carichi burocratici senza nessuna necessità. Occorre quindi confrontarsi con gli altri Enti del settore che già hanno affrontato al meglio l’argomento e trovare soluzioni in grado di distribuire queste ingenti risorse a tutto il personale dei livelli IV-VIII.

Abbiamo chiesto di fissare un prossimo incontro, che dovrebbe essere calendarizzato a breve.

C’è condivisione sulla possibilità di un accordo iniziale (stralcio) solo sull’art. 53. Sugli aventi diritto ci sarà un approfondimento tecnico nei prossimi giorni.

Abbiamo ribadito la richiesta di fissare gli incontri sugli altri temi urgenti (art. 15salario accessorio dei I-IIIsedilavoro a distanza). Sulle sedi il direttore generale Camisasca ha promesso un incontro ad hoc a breve. Inoltre prima dell’estate sarà fissato un incontro con il presidente Chelli.

Per quanto riguarda i ricorsi per la valorizzazione del passaggio al III livello, invieremo nei prossimi giorni apposite FAQ e una scheda di preadesione da compilare a tutti i colleghi che hanno partecipato alla riunione con l’avvocata lo scorso 6 giugno e a chi ci ha scritto nei giorni successivi.

Il direttore generale ha informato che la 3-I SpA, che non ha ancora definito il Piano industriale, avrebbe intenzione di “reclutare”, tramite una manifestazione di interessi aperta a lavoratori pubblici e privati, circa 25 amministrativi, dando prelazione ai lavoratori dei tre enti soci (INPS, INAIL e ISTAT). Avevamo già segnalato l’inopportunità di “cedere” colleghi alla 3-I, in particolare nelle funzioni amministrative, per le quali contemporaneamente l’Istat ha segnalato nell’ultimo PIAO profonde carenze, che sta cercando di colmare con strumenti vari.

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