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La Corte Costituzionale dichiara anticostituzionale il differimento e la rateizzazione del Tfr e del Tfs dei dipendenti pubblici. Chiediamo un intervento del Governo.

Vittoria della FLC Cgil di Roma COL

La CGIL, da sempre, con FP FLC, chiede la parificazione delle condizioni di accesso al Tfr e Tfs tra settore pubblico e settore privato, superando le norme che ne posticipano di molti anni il pagamento per i dipendenti pubblici.

La sentenza n. 130 della Corte Costituzionale dichiara anticostituzionale il differimento e la rateizzazione del Tfr e del Tfs dei dipendenti pubblici in quanto contrasta con il principio della giusta retribuzione, contenuto nell’art. 36 della Costituzione, che sancisce che: “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se ed alla sua famiglia una esistenza libera e dignitosa”.

In questi anni il Parlamento non è voluto intervenire su questo tema, nonostante la sentenza n. 159/2019 della Corte Costituzionale, che aveva disposto che non venisse applicata alcuna differenza tra il Tfr e il Tfs, contemplando un differimento solo per le pensioni anticipate.

In questi anni i tempi di liquidazione del Tfs e Tfr per i dipendenti pubblici, hanno raggiunto posticipi fino a 7 anni – a seconda del motivo della cessazione dell’attività lavorativa.

Adesso CGIL FLC e FP, chiedono che il Governo intervenga e ponga finalmente fine a questa palese ingiustizia e disparità di trattamento dei lavoratori pubblici nei confronti di quelli del settore privato, in caso contrario proseguiremo la vertenza con un’azione legale massiva, per tutelare tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti.

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