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Le prove Invalsi e la valutazione del sistema istruzione e formazione: così non va, non ci può essere relazione

invalsiNegli Istituti scolastici si stanno in questi giorni somministrando i test predisposti dall’Invalsi al fine di raccogliere una rilevazione degli apprendimenti e quindi, di fatto, definire una valutazione delle scuole sulla base di una superficiale raccolta di dati provenienti dalle realtà scolastiche.

L’intento è quello di costruire un modello di valutazione del sistema  e in maniera ormai abbastanza chiara, anche delle singole istituzioni scolastiche, prescindendo totalmente da qualsiasi condivisione o   rapporto con i lavoratori della scuola, con le famiglie, gli studenti, ecc.

Si vuole in realtà servirsi di quanto emergerà da tali test al fine di poter stilare la classifica delle scuole in base a livelli espressi dai conseguenti risultati ,  non tenendo minimamente in considerazione gli elementi di contesto, quali ad esempio l’ubicazione, le risorse economiche e umane a disposizione, i processi messi in campo, ecc., ma utilizzando esclusivamente gli esiti apprenditivi valutati dai test di italiano o matematica in modo tale che possa da ciò discendere una comparazione qualitativa delle varie realtà.

La Flc Cgil riafferma con forza che la valutazione rappresenta un elemento fondamentale per un corretto funzionamento del sistema dell’istruzione e della formazione: è strumento insostituibile per orientare , per migliorare la qualità del sistema, garantendone le pari opportunità, il pieno sviluppo delle persone in formazione e realizzare  il continuo miglioramento dei processi di insegnamento/apprendimento e di organizzazione.

La forzatura impressa con l’approvazione del Regolamento sul sistema nazionale di valutazione, avvenuta ad opera del precedente governo, senza rispettare i rilievi del Consiglio nazionale della pubblica istruzione e senza il parere della Commissione cultura della Camera, contrasta nettamente con la necessità di trovare quella condivisione con il mondo della scuola necessaria ed indispensabile.

Nelle scuole l’obbligo di somministrazione dei test Invalsi, imposto dall’ applicazione dell’art. 51 del DL 5/12,  senza alcuna norma attuativa e senza prevedere alcuna risorsa, sta provocando disagio e grande conflittualità.

La Flc Cgil di Roma e del Lazio ribadisce che, anche se tale attività è stata fatta rientrare ope legis tra le attività ordinarie d’istituto, rimane obbligatorio il passaggio in collegio dei docenti per deliberare il POF e il Piano delle attività all’interno dei quali deve essere inserita la somministrazione delle prove.   Pertanto, nel caso in cui tali obbligatorie determinazioni non siano state adottate dai competenti Organi Collegiali, non vi può essere costrizione nello svolgimento delle prove Invalsi.

La Flc Cgil di Roma e del Lazio chiede infine che la prova nazionale INVALSI venga eliminata dall’esame finale del primo ciclo di istruzione e che si escluda l’introduzione delle prove all’interno degli esami conclusivi di stato e si apra una consultazione nazionale sulle finalità e gli strumenti del nuovo sistema nazionale di valutazione.

La segreteria della Flc Cgil di Roma e del Lazio

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