La manovra del governo non si ricorda della scuola

Manovra del governo – “Nella legge di Bilancio non ci sarà un solo centesimo tagliato al mondo della scuola, né a quello dell’università […] Nel Def abbiamo scongiurato il calo di retribuzione previsto dal vecchio governo […]” Con queste parole Di Maio prova a rassicurare tutti coloro che in questi giorni hanno letto il Documento di Economia e Finanza.

Ma sarà davvero così?  In realtà, quello che si legge nella nota è veramente diverso: l’unica cifra relativa alla scuola si trova nel capitolo sui “Dati di consuntivo” e si riferisce ai lavoratori pubblici. I redditi di coloro che lavorano nella pubblica amministrazione (compresi i lavoratori della scuola) subiranno una riduzione dello 0,4 % in media nel biennio 2020/2021: ciò comporterà un risparmio di oltre un miliardo di euro, 300 milioni di questi nel settore scolastico.

Il risparmio sarà dovuto, poi, soprattutto all’uscita del personale più anziano che verrà sostituito con uno più giovane, e questo comporterebbe in molti casi cifre meno onerose per lo Stato.

Almeno altri 50 milioni dovrebbero essere risparmiati attraverso il dimezzamento delle ore di alternanza scuola-lavoro ma nella nota non ci sono cifre a questo proposito.

Nella nota, inoltre, non ci sono nemmeno segnali che potrebbero far immaginare la voglia di puntare sul mondo della scuola, facendo investimenti e impiegando altre risorse.

A tal proposito Francesco Sinopoli (FLC CGIL), poco convinto, afferma che “per noi sono prioritari gli investimenti diretti nella conoscenza. Su questo fronte per il momento le iniziative del governo sembrano deboli”. E anche noi, come FLC CGIL Roma e Lazio ci uniamo alla sua richiesta: meno chiacchiere e più iniziative concrete.

Fonte: La Stampa

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