La bozza di legge di bilancio non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese: la manovra è inadeguata. Per questa ragione, Cgil, Cisl e Uil avviano un percorso di mobilitazione su fisco, pensioni, lavoro, sviluppo, sociale con l’obiettivo di migliorare i contenuti della legge di stabilità. A Roma il 27 novembre, alle ore 10:00, in Piazza Santi Apostoli.
Nel mondo della scuola è stato ufficializzato lo sciopero per l’intera giornata del 10 dicembre, contemporaneamente è in corso la mobilitazione che sta interessando il CNR per la salvaguardia del personale precario a rischio disoccupazione a partire da gennaio 2022.
Le pensioni sono uno dei temi prioritari da affrontare in questa fase. Dopo i primi positivi interventi di modifica alla legge Monti-Fornero introdotti in questi anni grazie all’iniziativa sindacale, occorre continuare a cambiare il sistema previdenziale al fine di eliminarne gli aspetti iniqui, fra i più restrittivi d’Europa, e determinare risultati concreti in linea con le richieste indicate da tempo nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil che rimane il riferimento per una riforma organica del sistema previdenziale del nostro Paese.
Pensioni
No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione:
– da 62 anni di età;
– con 41 anni di contributi senza limiti di età.
Migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.
Non condividiamo che nel Def e nel PNRR le pensioni continuino ad essere considerate solo come un fattore di spesa, senza tenere conto del profilo di sostenibilità sociale dell’attuale modello. Considerando anche l’imminente conclusione della sperimentazione di “quota 100”, prevista al 31 dicembre 2021, che sta determinando un risparmio importante di risorse per via del numero di pensioni liquidate, decisamente inferiore alle previsioni, riteniamo necessario riavviare al più presto un tavolo di confronto con il Governo per affrontare i diversi punti contenuti nella Piattaforma sindacale.
Il confronto dovrà essere anche l’occasione per valutare le ricadute della crisi pandemica in corso sul
versante previdenziale, ad iniziare dai problemi occupazionali e sanitari legati all’età avanzata, e dalla
dinamica della spesa previdenziale. Queste ragioni rendono ancora più urgente il confronto e
l’assunzione di provvedimenti conseguenti.
Fisco
Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Basta incentivi a pioggia alle imprese.
Lavoro
Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive. Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni. Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.
Sviluppo
Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo. Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.
Sociale
Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza. Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione.
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