La Cgil sul caso della nave Aquarius in seguito alla chiusura dei porti decisa dal ministro Salvini
Caso Aquarius – “Non possiamo tollerare questa situazione: i diritti umani universali, salvaguardati dal diritto internazionale e dal diritto marittimo, oltre che naturalmente dalla nostra Costituzione, sono calpestati sotto i colpi di una presa di posizione che deve indignarci tutti. La Cgil in queste ore, attraverso i lavoratori dei porti di tutta Italia e i lavoratori marittimi, sta facendo sentire la propria voce, affermando e ribadendo i principi fondamentali del diritto, che mette prima di tutto al centro la condizione delle persone”. È quanto dichiara il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra sul caso della nave Aquarius in seguito alla chiusura dei porti decisa dal ministro Salvini.
“629 persone, uomini, donne e bambini, già probabilmente vittime di violenze durante il loro lungo viaggio nel continente africano e in Libia – prosegue Massafra – sono ora bloccate in mezzo al mare, con poca acqua e poco cibo. A questi – sottolinea – si aggiungono i profughi della nave Sea Watch 3 della ong tedesca, fermi al largo delle coste libiche”. Per il dirigente sindacale “su tutti loro si scarica il peso della politica razzista e xenofoba del nostro Paese, che mai fino ad oggi aveva mostrato un livello così alto di disumanità”.
Massafra afferma inoltre che la Cgil “sostiene tutti quei sindaci delle città portuali italiane che in queste ore hanno dichiarato la propria disponibilità ad accogliere la nave Aquarius e prestare i necessari soccorsi”. E in conclusione annuncia che “saremo impegnati in una mobilitazione, anche sul piano europeo, per contrastare questa deriva razzista che sta caratterizzando sempre più marcatamente le politiche sull’immigrazione del nostro Paese e dell’intero continente”.
Come FLC CGIL Roma e Lazio invitiamo tutte e tutti a partecipare alle iniziative dell’11 giugno a Roma: