Roma, 11 aprile – Le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto hanno chiesto al Governo un allargamento della loro autonomia su varie materie e tra queste anche quella su istruzione e formazione.
L’obiettivo di queste Regioni, condiviso dal Governo, è quello di regionalizzare la scuola pubblica attualmente gestita unitariamente dallo Stato.
Un paese che vuole uscire dalla crisi e innalzare il livello di istruzione generale, deve unificare anziché dividere le sue forze!
Regionalizzare la scuola pubblica significa:
- Avere 20 sistemi scolastici, uno per ogni regione, con un inevitabile aumento del divario tra nord e sud;
- consentire che nascano istituti e studenti di serie A e di serie B a seconda della ricchezza delle Regioni;
- cancellare il Contratto nazionale dei lavoratori della scuola attraverso differenziazioni stipendiali e di lavoro;
- assumere i docenti con regole variabili da regione a regione;
- sottomettere le scuole alle scelte politiche ed economiche di ogni singolo Consiglio regionale;
- costruire organi collegiali diversi per ogni regione.
Regionalizzare la scuola significa frantumare il sistema scolastico nazionale e la cultura stessa del paese!
Per questi motivi noi come FLC CGIL Roma e Lazio, insieme a CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS confsal e FGU GILDA Unams , lunedì 15 Aprile organizzeremo una raccolta straordinaria di firme a sostegno della petizione contro l’autonomia differenziata del sistema scolastico nazionale, fuori le scuole della nostra città.
Il giorno seguente, martedì 16 Aprile, prosegue la mobilitazione con un Flashmob contro regionalizzazione, con appuntamento alle ore 17 in Piazza Navona.
In queste due giornate così significative ribadiremo ancora una volta la nostra volontà di fermare un pericoloso processo intrapreso e di avviare un confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali.
#RestiamoUniti
Volantino A5 contro la regionalizzazione