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Nota FLC Roma Lazio: Il PAI (piano annuale per l’inclusività) nella concezione iper burocratica – coercitiva dell’Usr Lazio

Ovvero come si trasforma una direttiva nata per affrontare in maniera più sistematica problematiche importanti ed assai sentite nella realtà delle istituzioni scolastiche in vere e proprie molestie burocratiche.

Dove nasce il termine perentorio  del  10 ottobre, stabilito dalla nota dell’Usr Lazio, alla predisposizione del Piano annuale dell’inclusività ? Da cosa scaturisce questa data, se non da una concezione che pone al di sopra di tutto la compilazione di documentazioni inutili con conseguente spreco di energie e di risorse utili invece ad affrontare con il massimo dell’impegno la questione dell’integrazione e della realizzazione di percorsi individualizzati?

È tutto il resto che ha bisogno di un intervento sollecito e decisivo, ad iniziare dal contesto fatto da risorse sottratte alla scuola, dall’impoverimento e dallo smantellamento del modello organizzativo del Tempo Pieno , dalla perdita delle ore di compresenza, l’annullamento delle  insegnanti “specialiste” della lingua inglese, dallo scarso ricorso alle supplenze con la sempre più frequente  suddivisione degli alunni in altre classi. È  tutto ciò che determina il contesto sempre più deprivato della scuola nel Lazio, così come in tutta Italia e che rappresenta la vera emergenza. Senza dimenticare che le scuole non possono contare sulla presenza sufficiente dei collaboratori scolastici per cui vengono meno  la vigilanza e l’assistenza agli alunni.

Potrà mai un Pai accuratamente definito e scientificamente costruito e magari presentato nei tempi previsti, senza aver ricevuto l’aiuto dei Centri Territoriali di Supporto ( dove sono ?) che secondo la direttiva svolgono un ruolo fondamentale di raccordo, di formazione del personale e di stretta collaborazione con il GLI o il GLIR, riuscire a fornire un sostegno al progetto didattico di integrazione della realtà scolastica, se non vengono minimamente affrontati i problemi strutturali presenti ?

E poi arriva la circolare dell’Usr che, incurante delle concrete vicissitudini che vivono le scuole, ordina di consegnare la solita scartoffia entro il termine prescritto, nonostante nessuna norma lo preveda.

Un altro ed ulteriore esempio di quanto sia urgente un ricambio ed un cambio di passo rispetto al presente.

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