Le scriventi OO.SS esprimono la propria perplessità sui contenuti della nota del Direttore Regionale
dell’USR Lazio e delle dichiarazioni riportate dalla stampa, in ordine alle occupazioni studentesche,
quale forma di protesta che si sta esprimendo in queste settimane in un numero significativo di
istituti superiori a Roma.
Le OOSS non ritengono opportuno che si contrapponga a questa forma di protesta, anche se
estrema, una repressione ispirata a rigidi criteri di mantenimento dell’ordine pubblico, priva di
quell’ispirazione pedagogica ed educativa che sempre deve essere tenuta presente da chi ha il
compito di curare la crescita umana e civile dei giovani a lui affidati.
In questa chiave, la scuola, tra l’altro, è già dotata di strumenti disciplinari previsti dalla norma.
Inopportuno, invece, che dalla penna di chi dirige la scuola laziale escano parole che pongono
l’accento solo sul profilo penale delle azioni messe in atto dagli studenti.
È evidente che simili indicazioni possono tradursi nella trasmissione tra i vari anelli istituzionali, in
atteggiamenti che rischiano di avere conseguenze eccessive in relazione alla situazione concreta,
fatte ovviamente salve le ipotesi di atti violenti e/o vandalici degli occupanti.
Le OOSS invitano, pertanto, l’USR del Lazio a riconsiderare il contenuto dell’ultima nota e chiarire
quanto riportato dalla stampa, con l’obiettivo di creare un clima di confronto e dialogo continuo tra
gli studenti e le altre componenti della comunità educante, anche al fine di rafforzare la relazionalità
fortemente colpita negli ultimi due anni a causa della frammentazione indotta dalla pandemia.
Le Segreterie Regionali del Lazio
Roma, 21 dicembre 2021