Organici scuola 2018/2019: docenti, il MIUR conferma le proposte al risparmio

A breve sarà emanata la circolare sugli organici. Confermata la conversione nel diritto di soli 3500 posti già esistenti nel fatto. La FLC contesta i conti al ribasso del Mef.

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Si è tenuto il 29 marzo 2018 al MIUR il secondo incontro sugli organici per l’anno scolastico 2018/2019. L’amministrazione ha illustrato la circolare sugli organici della quale daremo un puntuale commento non appena sarà ufficialmente diffusa. Si tratta di un testo che ricalca in buona parte quella dello scorso anno ad eccezione di alcune parti nuove sugli istituti professionali e sulla scuola dell’infanzia. Esse sono legate alla riforma ordinamentale dell’istruzione professionale e all’istituzione dell’organico potenziato nella scuola dell’infanzia.

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Il MIUR ha confermato i numeri forniti in precedenza che, in sostanza, prevedono un aumento in organico di diritto di soli 1.111 posti destinati all’avvio della riforma degli Istituti Professionali (peraltro c’è un accantonamento di 50 posti per il MAECI).

Pertanto il nostro giudizio resta negativo sull’utilizzo dei fondi stanziati dalla legge di bilancio 2018, che il MEF ha tradotto in soli 3.530 posti consolidati in un organico di fatto, dunque si tratta di posti già attivati nello scorso anno scolastico.

Gli unici posti aggiuntivi sono quelli definiti per l’avvio della riforma degli Istituti Professionali. La soluzione prospettata dal MIUR non favorisce il rientro dei docenti nelle province di residenza e non risponde alle reali esigenze delle scuole

Abbiamo presentato una nostra elaborazione che chiede conto della traduzione in posti di questo impegno di spesa, che, a nostro avviso, è ancora una volta al risparmio perché avrebbe dovuto portare, in analogia con lo scorso anno (con 55 milioni i euro sono stati consolidati circa 8.000 posti annuali al 30 giugno), il consolidamento di almeno 15.000 posti.

A nostro parere i 150 milioni stanziati dalla legge di bilancio 2018 consentono la stabilizzazione di almeno 10.000 posti, in parte come ampliamento dei 3.530 posti comuni, ma soprattutto investiti in ulteriori posti di potenziamento dell’Infanzia (nuovi e non ricavati a discapito di altri ordini di scuola) e soprattutto investiti nella stabilizzazione dei posti di sostegno in deroga. Non è accettabile infatti l’esclusione tout court della stabilizzazione dei posti di sostegno. Questa ampliamento di disponibilità consentirebbe a un numero più elevato di doceti di rientrare nei luoghi di origine assicurando una maggiore continuità.

Il MIUR si è impegnato a fornirci a breve la relazione tecnica che ha dato il via ai 3.530 posti, nella quale si spiegano le motivazioni finanziarie di questo che per noi resta un taglio rispetto agli impegni presi.

Il MIUR ha, comunque, riconosciuto l’esigenza di affrontare il problema degli organici in modo più approfondito per dare l’avvio ad un ragionamento politico di prospettiva che possa coinvolgere anche gli enti locali come soggetti interessati all’attuazione dell’offerta formativa territoriali.

Per quanto ci riguarda continueremo a batterci perché venga rivista l’attuale politica sugli organici in funzione di una scuola nuova, la scuola che verrà.

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