Con grande soddisfazione vediamo finalmente arrivare nelle tasche dei lavoratori del comparto università buona parte dei soldi del salario accessorio non spesi e accantonati negli anni 2012, 2013, 2014.
L’accordo che il 30 novembre del 2015 la FLC CGIL ha sottoscritto con UIL, Cisapuni e con la RSU (a maggioranza), è stato anche il frutto della nostra determinazione a compiere ogni tentativo e sforzo per recuperare i soldi che giacevano inutilizzati da anni e che rischiavamo fortemente di perdere, come d’altronde già successo in altre occasioni in passato.
A differenza di quanto avvenuto nell’analogo accordo per i lavoratori del comparto sanità, che è stato sottoscritto unitariamente, abbiamo dovuto prendere atto che nel nostro caso ciò non è stato possibile, visto soprattutto il diniego alla firma dell’accordo da parte della CISL università: ciò ci rammarica in termini generali e ancor di più in questo caso, considerando l’oggettiva complessità, in termini sindacali e normativi, di un accordo che prevede l’utilizzo di residui di fondi risalenti al 2012.
Inizialmente abbiamo compreso e valutato con attenzione e doveroso rispetto la posizione che ha rappresentato la CISL, che ha ritenuto che le condizioni per un confronto con l’Amministrazione ci sarebbero state solo dopo il ritiro degli atti unilaterali che penalizzavano il personale universitario, a cominciare dalla determina sugli incarichi alla dirigenza. Posizione chiara che però la FLC CGIL non ha ritenuto sufficiente, avendo valutato che insieme all’azione di contrasto sugli agli atti unilaterali fosse giusto sfidare il Direttore Generale anche sulle cose che avrebbe dovuto fare e, penalizzandoci, non faceva, a cominciare proprio dalla contrattazione sui residui del salario accessorio che si accumulavano sempre di più nel corso degli anni!
Al momento però in cui la discussione sui fondi residui si stava concretizzando, si è registrata una situazione di ancora più profonda distanza con la CISL, che è passata dalla posizione di “chiamarsi fuori dalla trattativa” al tentativo di far slittare in ogni modo la discussione e la firma di un accordo voluto dalla RSU e dalla maggioranza delle Organizzazioni sindacali, senza per altro mai avanzare alcuna fattiva proposta alternativa.
Inoltre poi, è apparso alquanto singolare che nella dichiarazione a verbale depositata per motivare la non firma dell’accordo, si siano sollevati anche dubbi sulla certificazione dei fondi, considerato che le dichiarazioni a verbale fanno parte integrante dell’accordo che va al vaglio degli organi di controllo, a partire dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Non vorremmo che nel lanciare il sasso sulla legittimità dei fondi, aldilà di mettere le mani avanti nell’eventualità che tutto potesse saltare, ci sia anche l’idea che qualcuno possa continuare a lavorare per bloccare l’accordo sottoscritto che, è bene sottolineare e ricordare a tutti, rappresenta ormai l’unico mezzo per consentire ai lavoratori di recuperare le risorse non spese del salario accessorio.
Speriamo quindi che, con la messa in pagamento di quanto dovuto al personale, prevalga il buon senso e si intenda chiudere questa fase, guardando avanti e cercando di recuperare il più possibile una unità di intenti, poiché tanti sono i fronti aperti, dalla modifica unilaterale dell’orario di lavoro (che non riuscirà ad evitare le violazioni alla Legge 161/2014), alla contrattazione sospesa sull’ind. Art. 44 e sul personale delle week surgery, al rinnovo del Contratto Integrativo ormai alle porte, dato che l’Amministrazione e gli Organi di Controllo hanno già messo in discussione l’erogazione del salario accessorio 2016 nelle modalità attualmente previste.
La FLC è quindi disponibile da subito a superare le divisioni e a guardare avanti nell’interesse dei lavoratori, fermo restando che
DIFENDERA’ IN OGNI MODO L’ACCORDO SOTTOSCRITTO PERCHE’ HA SANCITO IL DIRITTO DEI LAVORATORI A RICEVERE TUTTO IL SALARIO ACCESSORIO!
FLC CGIL POLICLINICO
