Protocollo sicurezza: gli impegni del MI su dati e semplificazione

Protocollo sicurezza: gli impegni del MI su dati e semplificazione

Il 24 gennaio ha avuto luogo la riunione del Tavolo tecnico previsto dal Protocollo sicurezza per l’avvio dell’anno scolastico 2021/2022. Leggi il comunicato stampa.

L’incontro, fissato a seguito della nostra diffida, inoltrata nei giorni scorsi, è stato convocato con il seguente o.d.g.:

  • aggiornamenti sullo stato di attuazione delle misure di sicurezza attualmente previste per il contesto scolastico;
  • dati comunicati settimanalmente dalle istituzioni scolastiche in relazione alla “Rilevazione andamento emergenza COVID-19”.

Durante la riunione, il Dott. Iacopo Greco, capo Dipartimento delle Risorse umane e finanziarie del Ministero, ha illustrato attraverso una sintetica presentazione, i dati già resi noti dal Ministro durante l’audizione parlamentare della scorsa settimana come aggregati dal Ministero.

Per quanto ci riguarda abbiamo confermato l’insufficienza dei dati per una compiuta rilevazione della situazione delle scuole. Risultano infatti fuori computo ben il 20% delle scuole, il che rende parziale il risultato complessivo. Rispetto alle vaccinazioni, inoltre, dai dati emerge che il 100% del personale si è sottoposto alla prima dose, mentre già sappiamo che esiste una, pur ridotta, percentuale di fragili e/o non vaccinabili e di personale sospeso per non aver adempiuto all’obbligo, per cui si conferma una lettura divergente rispetto a quella offerta dal Ministero. Ci sono dati importanti non rilevati, come in quei contesti dove, anche a causa delle assenze del personale, si è dovuta operare una riduzione del tempo scuola. Secondo la FLC CGIL è necessario che i criteri di raccolta e di lettura delle informazioni siano condivisi e non solo trasmessi, soprattutto in funzione delle difficoltà del loro inserimento che ci sono state segnalate dalle segreterie e dai dirigenti scolastici.

È necessario seguire un metodo diverso nel confronto Ministero-sindacati sui dati, pertanto, dopo la rilevazione prevista per martedì 26 gennaio va subito convocato il tavolo per aggiornamento situazione.

Come FLC CGIL, durante l’incontro, abbiamo molto insistito sulla necessità di semplificare le procedure e di dare risposte chiare alle problematiche relative al rapporto di lavoro in questa emergenza pandemica.

Rispetto all’attuale fase abbiamo segnalato al MI (vedi pro memoria) quali sono le problematiche da affrontare prioritariamente, distinguendole in due grandi capitoli:

  1. Misure di semplificazione procedure
  2. Misure che riguardano il personale

Inoltre, abbiamo chiesto chiarimenti rispetto a quanto previsto nella nota 71/2022 sull’attività in presenza degli alunni con disabilità o BES. Tale nota tenta di scaricare impropriamente ulteriori responsabilità sui dirigenti, estendendo, in analogia a quanto previsto dal DPCM del 2 marzo 2021 i comportamenti previsti in zona rossa a fattispecie non contemplate dal Decreto legge 7 gennaio 2022, n. 1.

Infine, abbiamo fatto presente la necessità di riconvocare in tempi stretti una nuova riunione del tavolo tecnico per la consegna dei dati e per la garanzia della piena copertura finanziaria delle proroghe dell’organico Covid dal 31 marzo al termine delle lezioni.

Conclusioni

In risposta alle nostre pressanti richieste di chiarimenti, il Ministero ha preso atto del fallimento delle procedure al T0 e al T5 e si è impegnato a:

  • verificare la possibilità di intervento normativo volto alla semplificazione delle procedure
  • predisporre un Vademecum a supporto del lavoro delle scuole. Su questo strumento abbiamo formalmente richiesto un’informativa preventiva.

Per quanto ci riguarda vanno previsti anche nuovi e ulteriori fondi per riconoscere l’immenso lavoro che il personale, pure ATA, sta facendo in funzione anti Covid, anche come intensificazione durante il servizio. Alcune delle misure proposte dalla FLC possono essere già oggetto di chiarimenti/precisazioni fatte per via amministrativa, mentre altre invece avranno bisogno di un intervento normativo urgente con specifica copertura finanziaria.


Problematiche da affrontare prioritariamente rispetto all’attuale fase

A) Misure di semplificazione e certezza delle procedure

Sono necessarie alcune misure di semplificazione volte non a ridurre il diritto degli alunni all’attività in presenza ma a renderlo più certo, dando indicazioni univoche alle scuole che sono nel caos, in balia delle Asl che hanno comportamenti difformi da territorio a territorio, dovendo rispondere alle mille e diversificate esigenze di quelle famiglie che chiedono di mantenere in presenza alunni anche prima del T0 o durante la quarantena o anche quando in possesso di tamponi rapidi fatti autonomamente che come abbiamo verificato non danno garanzie al pari dei test molecolari.

  1. Modificare l’attuale meccanismo della sorveglianza con testing nella scuola primaria

Bisogna prendere atto che la sorveglianza con testing non è adatta a gestire questa fase di picco dei contagi, anzi sta provocando un aggravamento della situazione con soluzioni paradossali e misure fai-da-te che non rispettano la legge.

Questo perché

Stante la procedura della sorveglianza con testing che è la seguente:

Alla notizia di un caso positivo in una classe tutti gli alunni della classe – che hanno avuto contatti nelle precedenti 48 ore con il caso positivo – fanno un tampone (T0) IMMEDIATAMENTE (stesso giorno della notizia della positività) e se sono tutti negativi continuano a frequentare per altri 5 giorni e fanno una secondo tampone di controllo (T5). In caso di un’altra positività rilevata da T0 o da T5 vanno tutti in quarantena e DAD per 10 giorni.

Cosa sta accadendo nella realtà?

Asl che (per superlavoro) programmano il T0 dopo alcuni giorni (anche 4-5) e prescrivono ai dirigenti scolastici di mettere nel frattempo in dad la classe;

genitori che fanno tamponi rapidi a loro spese e pretendono di far frequentare i loro figli;

genitori di alunni che non sono stati contatti stretti del positivo perché erano stati assenti e pretendono di far frequentare i loro figli;

genitori di alunni H che richiamano la FAQ della presidenza del consiglio e la nota MI-MIN SALUTE e rivendicano il diritto di far frequentare i loro figli, anche se contatti stretti e se la classe è in quarantena.

Di fronte a tutto questo cosa fare?

Va chiarito che la sorveglianza con testing ha senso solo se viene assicurata la possibilità di effettuare il tampone T0 a tutta la classe in tempo reale e con immediatezza (es. un operatore sanitario che va a scuola, corsia prioritaria presso ambulatori, ecc).

In caso di impossibilità ad effettuare il tampone nell’immediatezza, va consentito di RICORRERE DIRETTAMENTE ALLA DAD PER 10 GIORNI.

  1. Esclusione dalla didattica in presenza nel caso di un numero di contagi superiore a due nella scuola secondaria

Occorre prevedere modalità didattiche uniformi per il gruppo classe, infatti le differenti opzioni di frequenza per studenti, vaccinati e non, creano discriminazioni e appesantiscono il lavoro didattico e organizzativo delle scuole.

  1. Dati rilevazione settimanale

Dopo la rilevazione di martedi 26 occorre una convocazione immediata del tavolo per aggiornamento situazione, analisi congiunta dei medesimi dati e verifica congruità misure.

Questione sospesi: il dato è poco trasparente e da solo non dà  il senso della portata del fenomeno, va aggiunto il dato del personale non in regola che è assente per altri motivi (questo significa che la procedura di sospensione è in corso e non si è ancora conclusa).

Tavoli regionali: l’assenza di informazione agli USR vanifica il ruolo dei tavoli regionali che devono essere invece VALORIZZATI IN QUANTO PIÙ VICINI ALLE REALI SITUAZIONI TERRITORIALI.

  1. Alunni con disabilità (H)

La misura non può essere intesa come deroga alla quarantena per l’alunno disabile e docente di sostegno.

Ciò crea un grande disorientamento nelle scuole e fra dirigenti scolastici per le responsabilità che assumono con alunni spesso esentati da mascherina. Il rapporto con alunno disabile non è lezione cattedratica, la distanza non si può mantenere, si tratta di soggetti maggiormente esposti al contagio e siamo in una situazione in cui si sono già evidenziati due casi positivi.

Riteniamo che la disposizione diramata con la circolare di venerdì scorso sia in contrasto con le norme sul contenimento del contagio e pertanto vada ripensata.

  1. Prestazione di attività didattica digitale integrata:

La scuola eroga la didattica digitale integrata solamente a seguito della disposizione di sospensione dell’attività didattica in presenza e non a domanda delle famiglie o degli alunni.

Durante la sospensione 10 giorni per quarantena non va consentita la frequenza ai negativi al tampone perché non è questo il senso della quarantena.

Dal momento che la positività si manifesta nell’arco di 4-6 giorni, i tamponi rapidi non sono attendibili; essi possono valere per brevi attività di poche ore ma non per attività lavorativa nella quale è stata disposta la quarantena.

Tutto ciò sta accadendo nella scuola dell’infanzia e primari e in questo modo si sovvertono le indicazioni del decreto legge n. 1/2022.

  1. Distribuzione gratuita delle mascherine FFP2 agli alunni e al personale:

Va comunicato alle scuole che le mascherine vanno distribuite a tutti e che saranno erogate le risorse necessarie per le prime esigenze. Successivamente saranno distribuite dalla protezione civile.

  1. Rimborso alle farmacie dei tamponi gratuiti

Va bene, ma le farmacie debbono accordare la gratuità con la semplice autodichiarazione

B) MISURE CHE RIGUARDANO IL PERSONALE
  1. Occorre chiarire i tempi di incremento delle risorse per garantire la durata dei contratti covid fino al termine delle lezioni, come peraltro previsto già dalla legge di bilancio, lasciando alle scuole la libertà di adottare le strategie utili a garantire continuità didattica, scuola in presenza e in sicurezza.
  2. Ritiro sospensioni in caso di intervenuta positività

Precisare che la sospensione è revocata al momento della presentazione dell’avvenuta guarigione da Covid (quindi non durante la positività, perché l’obbligo si intende assolto dopo la guarigione e non durante la malattia!).

  1. Utilizzo in altri compiti di personale non vaccinabile per motivi di salute

Vanno chiarite le procedure di utilizzo in altri compiti anche con riferimento alla loro sostituzione e di conseguenza va prevista la relativa funzione a Sidi.

  1. Personale non dipendente delle scuole che accede alla scuola per svolgere attività in rapporto con gli alunni:

Al fine di uniformare le condizioni di sicurezza negli ambienti scolastici, va chiarito che anche il personale non dipendente dalle scuole deve essere in regola con l’obbligo vaccinale.

  1. Sostituzione del personale non in servizio in conseguenza dell’applicazione della normativa anticovid:

Tutto il personale nominato in sostituzione di assenti deve essere contrattualizzato con termine certo e senza clausola rescissoria. Va definito un termine minimo per la sostituzione del personale non in regola con l’obbligo vaccinale (si può fare riferimento al termine di 15 giorni stabilito nella precedente norma o a quello di 10 giorni stabilito per le imprese nel decreto del 7 gennaio).

  1. Adeguamento codici sistema informativo SIDI

È necessario un intervento urgente di adeguamento dei codici del sistema informativo SIDI per le assenze del personale fragile – AA10 per i contratti a tempo indeterminato e AN28 per quelli a tempo determinato – a seguito dei nuovi termini previsti dal DL 221 del 24 dicembre 2021, che ha disposto la proroga fino al 28 febbraio 2022 delle tutele rafforzate ex art 26 comma 2 DL 18/2020 e per i lavoratori disabili con connotazione di gravità ai sensi della legge 104/92 art. 3 comma 2.

  1. Smart working

Va ribadita la necessità di applicare l’intesa nazionale sul lavoro agile ATA per consentire ai genitori conviventi con i figli minori di 14 anni posti in quarantena di poter accedere allo smart working in alternativa ai congedi straordinari.

  1. Problematicità relative all’inserimento al SIDI delle assenze in tempo reale
  2. Fondi straordinari per riconoscere carichi aggiuntivi personale scolastico

Vanno previsti nuovi e ulteriori fondi per riconoscere l’immenso lavoro che il personale, anche ATA, sta facendo in funzione anti Covid, anche come intensificazione durante il servizio.

Alcune di queste misure possono essere oggetto di chiarimenti/precisazioni fatte per via amministrativa altre invece hanno bisogno di uno specifico intervento normativo con copertura finanziaria, da approvare con la massima urgenza.

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