Scuola secondaria: reclutamento, formazione in ingresso e percorsi abilitanti

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L’attuale sistema di reclutamento e formazione iniziale della scuola secondaria deriva dall’impostazione che il Ministro Bussetti ha dato nel 2018, quando intervenendo sul Dlgs 59/2017 ha abolito il FIT (mai entrato a regime) e ha predisposto concorsi abilitanti a cui si accede con la laurea (o il diploma per i profili ITP) più 24 CFU nelle discipline socio-psico-pedagogiche.

L’impostazione dei concorsi, con la prova scritta a quiz che ha sostituito le prove scritte con quesiti a risposta aperta, deriva dal decreto “Sostegni-bis” (DL 73/2021).

Il confronto con la scuola primaria e dell’infanzia mette in evidenza una sostanziale differenza nella formazione iniziale: nella primaria e infanzia si accede con la Laurea in Scienze della Formazione Primaria, un percorso quinquennale a ciclo unico, studio della didattica, delle metodologie e oltre 600 ore di tirocinio. Nella secondaria serve la laurea magistrale, o il diploma per gli ITP, e un pacchetto da 24 CFU, acquisiti anche on-line. Nella secondaria non c’è tirocinio, laboratori formativi, nessun percorso organico.

L’impostazione del percorso di formazione e prova per i neo assunti è stata oggetto di un recente intervento del Ministero dell’Istruzione, con il DM 310 del 27 ottobre 2021. La revisione del percorso è stata richiesta dal decreto “sostegni-bis” in relazione allo snellimento dei concorsi. Tuttavia questo nuovo decreto ministeriale ricalca in tutto e per tutto l’impostazione di quello già vigente. Ma il DM 850/2015 disegnava un anno di formazione e prova assai snello, perché era pensato per docenti che entravano in ruolo dopo percorsi strutturati, come le SSIS, (con 120 CFU di didattica, metodologie, tirocinio) o i TFA, (con 60 CFU). Il nuovo decreto avrebbe dovuto disegnare un modello per neo-assunti  la cui formazione pedagogica e didattica é basata al massimo sui 24 CFU. Invece è il copia e incolla di quello precedente.

Da quanto tempo non ci sono percorsi di formazione specifici per la secondaria?

Dopo 9 cicli, dal 2000 al 2009, le Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario sono state abolite nel 2008 dalla Ministra Gelmini. Al loro posto è stato introdotto il Tirocinio Formativo Attivo, che ha visto 2 cicli: 2012/2013 e 2014/2015. Nel 2013 è stato avviato un Percorso Abilitante Speciale, con cui circa 40 mila docenti precari hanno potuto accedere alla formazione abilitante. Da allora non ci sono stati altri cicli di TFA. Nel 2018 sarebbe dovuto partire il FIT, ma Bussetti lo ha abolito, a favore del ritorno ai concorsi ordinari abilitanti.

Prospettive di riforma del PNRR

Una  riforma del reclutamento tesa a rafforzare la formazione in ingresso dei futuri docenti è uno degli obiettivi declinati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Infatti nella Misura 4 si legge:

Il rafforzamento dell’offerta formativa presuppone un miglioramento delle competenze del corpo docente in servizio, a partire dal suo reclutamento. A tal fine, la riforma del sistema di reclutamento dei docenti ridisegna le procedure concorsuali per l’immissione nei ruoli del personale docente rafforzando, secondo modalità innovative, l’anno di formazione e prova, mediante una più efficace integrazione tra la formazione disciplinare e laboratoriale con l’esperienza professionale nelle istituzioni scolastiche. […] Il processo normativo sarà avviato nel 2021 e concluso nel 2022”.

Nella prima relazione del 23 dicembre sullo stato di attuazione del PNRR leggiamo che: “Una prima parte della riforma è contenuta nell’articolo 59 del decreto-legge n. 73 del 2021”.

Ne derivano 2 considerazioni:

  1.   l’aspetto della riforma riconducibile alla revisione dei concorsi è considerata compiuta con le procedure a quiz
  2.   la revisione dell’anno di formazione e prova, che ricalca in tutto e per tutto l’impostazione del DM 850/2015 viene spacciata per una riforma

In entrambi i casi siamo di fronte a un’occasione mancata, ben distante da una vera riforma del reclutamento utile alla scuola.

La nostra proposta prevede:

  1. un sistema stabile di reclutamento che coniughi formazione e accesso alle assunzioni, con percorsi abilitanti che diano l’accesso all’assunzione a TI.
  2. Priorità ai docenti con almeno 3 anni di servizio, con quote di posti riservate: es. 80% dei posti il primo anno, il 60% il secondo e così via.
  3. Corsi di formazione abilitante per i docenti di ruolo su altro grado/posto/classe di concorso e per i docenti in servizio presso scuole paritarie e formazione professionale.
  4. Costi dei percorsi di formazione a carico dello Stato.

Il seminario del 3 febbraio 2021 alle ore 15.00 sarà l’occasione per discutere di questi temi con diversi rappresentanti del mondo politico, delle associazioni professionali, pedagogisti.

La diretta dell’evento sarà visibile sul nostro sito.

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