Reclutamento a tempo indeterminato AFAM: il Senato cancelli l’emendamento

Reclutamento a tempo indeterminato AFAM: il Senato non approvi l'emendamento

AFAM: le politiche regressive della destra uscita vittoriosa dalle ultime elezioni politiche si abbattono fragorosamente anche sull’alta formazione artistica e musicale.

Durante la discussione del decreto legge milleproroghe (DL 198/22) nelle commissioni 1ª (Aff. costituzionali) e 5ª (Bilancio) il 7 febbraio scorso è stato approvato un emendamento presentato dai senatori di Forza Italia Lotito, Paroli, Occhiuto, Rosso, Silvestro, Ternullo che interviene pesantemente sul reclutamento a tempo indeterminato dei docenti AFAM.
L’emendamento prevede che nelle more della piena attuazione del nuovo regolamento sul reclutamento (che ha avuto recentemente una battuta di arresto da parte del Consiglio di Stato), le istituzioni AFAM statali per l’a.a. 2023/24 possano assumere a tempo indeterminato docenti attingendo prioritariamente dalle graduatorie compilate dalle istituzioni statizzate per la stabilizzazione del personale e dalle vigenti graduatorie nazionali (ormai quasi del tutto esaurite) e, in subordine, mediante selezioni pubbliche per titoli ed esami.
Rispetto alle selezioni pubbliche si applicano alcune disposizioni del decreto legislativo 165/01 in tema di pubblicità, rispetto delle pari opportunità, composizione delle commissioni.
I criteri, le modalità e i requisiti di partecipazione sono definiti con decreto del Ministro dell’università e della ricerca, da adottarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

Commento

In poche righe si annulla il reclutamento nazionale, si elimina qualsiasi riferimento all’abilitazione artistica nazionale, si istituiscono i concorsi di sede con tuffo nel passato di decenni, si calpestano i diritti di tanti precari che da anni garantiscono l’ordinario funzionamento delle istituzioni AFAM e la regolare erogazione dell’offerta formativa.
Con questo emendamento la destra mostra il vero volto e ipoteca il futuro dell’alta formazione artistica e musicale nella direzione della creazione di divari territoriali che in questo settore anche grazie alla sua capillare presenza nel Paese, sono poco avvertiti.
Tale emendamento si somma a quello approvato nel decreto legge 36/22 che prevede la cancellazione del diritto alla mobilità nazionale dei docenti.

È ormai allarme rosso anche per il settore AFAM che viene da alcuni anni di sorprendente sviluppo e investimenti.
La FLC CGIL chiede che durante la discussione in Senato questo sciagurato emendamento venga cancellato. In ogni caso preannuncia azioni di mobilitazione non escludendo alcuna forma di protesta democratica possibile.

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