La protesta dei 400 lavoratori della società appaltatrice Csa continua, con il supporto dei sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e UilTemp, per chiedere l’avvio di una trattativa seria con l’azienda. Una mobilitazione nazionale e un presidio dei rilevatori precari Istat si terranno davanti agli uffici della Csa a Roma, dalle 14 alle 16 del 6 giugno.
Secondo le organizzazioni sindacali, nonostante i mesi di mobilitazioni e scioperi che hanno portato a due incontri con l’azienda, le richieste dei lavoratori sono rimaste inascoltate. Per questo motivo, durante l’assemblea di fine maggio, è stato deciso di continuare con la mobilitazione nazionale. Csa, nonostante i tentativi di mediazione, non ha cambiato la sua posizione.
La proposta dell’azienda include la riduzione della durata dei contratti di lavoro a quattro mesi e una diminuzione complessiva dei compensi, in alcuni casi superiore al 30%, con significativi tagli ai rimborsi spesa. Inoltre, è previsto un cambiamento organizzativo che potrebbe ridurre drasticamente le opportunità di lavoro per i singoli collaboratori.
“I sindacati respingono fermamente questa proposta – affermano – poiché mette in grande difficoltà quasi 400 lavoratori che da anni collaborano alle indagini ‘Spese delle famiglie’ e ‘Forze di lavoro’ per conto dell’Istat. Chiediamo anche l’immediata cessazione delle pressioni che l’azienda starebbe esercitando sui rilevatori precari, che, se confermate, potrebbero configurarsi come condotta antisindacale.”