Arrivano oggi, nel giorno di l’inizio delle lezioni nella gran parte del Paese, i dati che il Ministero dell’Istruzione fornisce annualmente, sugli esiti delle assunzioni a tempo indeterminato per l’a.s. 2021/22.
L’annuncio pubblico il Ministro Bianchi lo ha fornito la settimana scorsa in occasione della ripresa dei lavori del Parlamento, quando ha parlato di 59 mila assunzioni.
Si tratta certamente di un numero considerevole, che tuttavia va rapportato al numero dei posti vacanti: 112.473.
Questo elemento chiave di informazione consente di capire, anche a chi non è un esperto del settore, come siano stati effettivamente assegnati circa metà dei posti, mentre l’altra metà rimane scoperta e va a supplenza.
Merita un’attenzione particolare anche il fatto che di questi 59 mila posti assegnati, ben 12.000 siano contrati a TD, che potranno trasformarsi in assunzioni stabili solo dopo una prova orale con commissione esterna, che si terrà a fine anno scolastico.
Inoltre, è importante aggiungere un ulteriore elemento all’analisi: delle 12 mila cattedre assegnate nella fase transitoria il grosso è allocato nell’ambito del sostegno. Questo risultato è stato raggiunto grazie a un emendamento fortemente spinto dalla FLC e dalla CGIL, che ha consentito di eliminare il requisito dei 3 anni di servizio per i docenti specializzati, aumentando almeno del doppio le assegnazioni andate a buon fine.
Nella regione Lazio i dati risultano come segue:
Immissioni in ruolo a tempo indeterminato: 3.944
Incarichi conferiti ai sensi dell’art. 59, comma 4, D.L. n. 73/2021: 2.395
a.s. 2018-19 | a.s. 2019-20 | a.s. 2020-21 | a.s. 2021-22 | ||||
Contingente | Posti non attribuiti | Contingente | Posti non attribuiti | Contingente | Posti non attribuiti | Contingente | Posti non attribuiti |
57.322 | 32.217 | 53.627 | 32.391 | 84.808 | 65.514 | 112.473 | 53.048 |
I fattori che hanno inciso positivamente sono stati:
- l’aver portato a termine il concorso straordinario della secondaria
- la fase straordinaria di assunzioni da GPS, con particolare riferimento ai posti di sostegno.
I punti deboli del sistema sono invece:
- l’alto numero di cattedre scoperte negli insegnamenti curriculari della scuola secondaria di primo e secondo grado, dove si annida il grosso delle cattedre ancora scoperte;
- l’assenza di percorsi di formazione in ingresso del personale della secondaria adeguati alle professionalità di cui necessita la scuola;
- il numero ancora insufficiente di docenti specializzati nel sostegno didattico;
- la scelta di riformare il reclutamento con concorsi a quiz, che abbassano la qualità del sistema di reclutamento e formazione del personale neo assunto.
Prospettive:
Occorre una riforma del sistema di reclutamento che metta al centro la formazione in ingresso, con corsi abilitanti gestiti in collaborazione da scuola e università collegati a meccanismi di accesso al ruolo, in modo da evitare che si creino nuove sacche di precariato.
In questo contesto la priorità nell’accesso va garantita ai docenti precari con 3 anni di servizio e, parallelamente, al personale di ruolo su altro grado/classe di concorso, che aspetta da anni corsi abilitanti specifici.
Non bisogna dimenticare il personale delle scuole paritarie e private, dove l’abilitazione è requisito per essere assunti a TI. Quindi, oltre a calendarizzare il concorso abilitante già bandito, occorre prevedere anche per questo personale i percorsi abilitanti specifici, come del resto prevedeva originariamente il Dlgs n. 59 del 2017.
Le risorse del Recovery plan, che parla espressamente di una riforma da realizzare entro il 2021, devono servire a questi obiettivi: coniugare formazione in ingresso, stabilità ai precari e sistemi selettivi a regime capaci di garantire qualità nell’accesso al ruolo docente.