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La scienza è strumento di pace: collaborare con la Marina non ha fini militari

La scienza è strumento di pace: collaborare con la Marina non ha fini militari

Lo scorso 29 marzo il CNR ha rinnovato l’accordo di collaborazione con la Marina Militare. La Presidente Carrozza nel commentare il rinnovo ha dichiarato; “La firma dell’accordo di collaborazione con la Marina Militare è un atto importante che dischiude interessanti opportunità, in particolare nello scenario attuale”.

La FLC CGIL ritiene che la collaborazione con il Ministero della difesa possa essere proficua se, come fino ad oggi è stato, questa ha come fine lo sviluppo di programmi scientifici in zone remote del pianeta, la messa a disposizione della comunità scientifica delle competenze in ambito logistico/organizzativo delle FFAA, il miglioramento della capacità di intervento del ministero della difesa nella gestione delle crisi dovute a calamità naturali, pensiamo da ultimo alla crisi pandemica. Collaborazione su temi che NULLA hanno a che vedere con l’attuale scenario internazionale.

La FLC CGIL ritiene inopportuno contestualizzare una collaborazione, ormai di lunga data, nel drammatico attuale scenario internazionale.

La FLC CGIL ritiene inoltre inopportune altre due affermazioni del vertice dell’Ente riportate nel comunicato stampa: “…obiettivi di interesse con particolare riferimento al settore difesa e sicurezza, per la valorizzazione della ricerca fondamentale ai fini dell’Innovazione tecnologica militare” e “Con la Marina Militare potremo attivare sinergie in svariati ambiti, dal Programma nazionale di ricerca in Antartide ai programmi ‘dual use’ nel contesto della ricerca militare.”

Per la FLC CGIL La valorizzazione della ricerca fondamentale NON HA E NON PUO’ AVERE COME FINE L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA MILITARE, IN NESSUNO CONTESTO ED IN NESSUN PERIODO STORICO.

La FLC CGIL ritiene la ricerca scientifica uno strumento fondamentale ai fini della collaborazione, dello scambio culturale e della integrazione tra i popoli. La Ricerca, che per sua natura abbatte barriere linguistiche e culturali, rappresenta uno degli strumenti su cui fondare la Pace, ed in ultima analisi valorizza uno dei beni più preziosi che il genere umano possiede: “l’intelletto”. La proposta di valorizzazione della ricerca fondamentale a fini militari e l’idea di una ricerca pubblica “dual use” significano asservire la ricerca libera ad obiettivi che nulla hanno a che fare con la crescita della conoscenza, ma che, in particolare in questo momento storico, sembrano spingere il mondo della ricerca verso una escalation di militarizzazione che rifiutiamo con forza.

La FLC CGIL, nel ribadire la propria preoccupazione per le scelte che la politica italiana ed internazionale sta adottando nel conflitto russo-ucraino, sottolinea sempre e con convinzione quanto sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 11.

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

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