La partecipazione allo sciopero del 20 giugno – con i dati non ancora definitivi – è in assoluto la più alta da 20 anni e in percentuale probabilmente la più alta di sempre all’Istat. Hanno scioperato oltre 800 colleghi e la percentuale supera ampiamente il 50% del personale in servizio.
La maggioranza del personale non è d’accordo con le scelte dei vertici dell’Istituto: sarebbe incredibile da parte del presidente, del direttore dell’informatica, del consiglio e di tutti gli attori della vicenda 3-I non rispondere a una così chiara bocciatura del loro operato.
Ci aspettiamo quindi segnali decisivi di cambio di passo, sulla 3-I ma anche sul resto delle questioni al centro dello sciopero: il reclutamento, la valorizzazione professionale, il lavoro agile, solo per iniziare.
Certo non è un gran avanzamento la pagina, al momento sostanzialmente vuota, della Intranet dedicata alla 3-I.
Rinviamo all’ordine del giorno dell’assemblea del 22 giugno per una valutazione dello sciopero e della prosecuzione della mobilitazione.
In Senato, in commissione, venerdì 17 giugno era stato bocciato l’emendamento 28.5 che prevedeva l’eliminazione della presenza dell’Istat nella società 3-I, presentato nonostante il parere contrario del governo da alcuni senatori di LeU, appoggiato dal senatore Verducci (PD) e dalla senatrice Granato (del gruppo di opposizione CAL).
Nella serata di mercoledì 22 giugno è stato approvato con la fiducia il maxiemendamento del governo sul DL 36/2022 e l’articolo 28 è rimasto sostanzialmente identico a quello proposto nella versione iniziale, uscita dal Consiglio dei ministri. Nei prossimi giorni sarà votato alla Camera, nuovamente con la fiducia. In quell’occasione stiamo lavorando a presentare ordini del giorno sulla 3-I.
Il 23 giugno CGIL, CISL e UIL nazionali hanno chiesto un incontro ai ministri Colao e Orlando, nonché ai presidenti di INPS, INAIL e ISTAT.
La giornata dell’orgoglio Istat (video)
Le foto e il commento della FLC CGIL Roma e Lazio
Il comunicato stampa del segretario generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli